lunedì 28 marzo 2005

In limine mortis

Tre persone. Due uomini e una donna che offrono, consapevolmente o meno, la loro sofferenza al mondo. Karol Wojtyla, Ranieri di Monaco, Terri Schiavo.

Il primo, Giovanni Paolo II, vanta già un lunghissimo pontificato (26 anni). Ha contrassegnato gli ultimi due decenni del secondo millennio, percorrendo il mondo, incontrando i potenti della Terra, ma anche gli ultimi, quelli che dovrebbero essere i più affini ideologicamente. Adesso, pur stremato e stanco, non intende rinunciare alle sue prerogative. E insiste. E si dispera, come eloquentemente aveva mostrato due domeniche fa, battendo con forza la mano sul leggio, davanti ai fedeli in piazza S. Pietro. Quel gesto mi aveva scosso. Poi, ancora ieri, l’afasia e il tentativo di parola, un rantolo che il microfono, improvvidamente aperto, aveva amplificato in tutto il mondo. Un abbozzo di benedizione. I miei occhi lucidi.

Il secondo, un principe della terra, regnante su un minuscolo, ma ricchissimo stato, versa in condizioni gravissime nell’ospedale di Monaco, mentre i sudditi sono in attesa del fatale annuncio e la diplomazie, i cerimonieri si adoperano affinché la morte non coincida con le nozze di un altro principe. Il protocollo non lo permetterebbe. E’ molto amato, il principe Ranieri, da tutta la popolazione. Il suo matrimonio con Gene Kelly fece sognare e venne vissuto come una bella favola, interrottasi poi tragicamente. Il lutto sarà di tre giorni e coinvolgerà anche la nota, grazie a lui, squadra calcistica del Monaco.

La terza, è diventata un oggetto mediatico, scaraventato nelle nostre case dal tam tam delle televisioni d’oltreoceano. Terri Schiavo, che vegeta in un letto d’ospedale (e non in casa dei genitori) da 15 anni, avrebbe diritto ad una morte dignitosa, mentre siamo costretti ad assistere ad una crociata che la destra religiosa e politici a caccia di voti, stanno cavalcando senza pudore e rispetto, con un clamore rivelatore anche delle profonde contraddizioni degli ambienti neoconservatori statunitensi, che si battono violentemente contro l’aborto, manifestano per l’embrione, ma rieleggono un presidente che due anni fa ha aggredito, con falsi pretesti, un paese straniero, iniziando una guerra che ha provocato almeno 100mila morti tra i civili iracheni, oltre 1500 tra i militari Usa (e per carità di patria lascio stare quelli italiani, soldati e non) e che, da governatore del Texas, fu un boia spietato. Tutto ciò accade in una nazione, dove la pena di morte è applicata in molti stati.

Tre persone, due uomini e una donna, diversissime tra loro, simbolo di questa nostra epoca, dove anche la macabra danza della morte è essa stessa occasione di spettacolo, mentre il silenzio si presterebbe meglio ad accompagnare queste parabole discendenti. Nel massimo rispetto per tutti.

12 commenti:

  1. Blue__Angelmarzo 29, 2005

    Tutto fa spettacolo.

    E' il primo pensiero che ho avuto seguendo le vicende di queste tre persone che stanno soffrendo.

    Personalmente trovo ripugnante questa strumentalizzazione del dolore che lede in primo luogo il rispetto per l'individuo...

    Perchè tanto clamore quando invece meriterebbero(come tu scrivi) di essere lasciati in pace?Perchè una persona nn viene rispettata neppure durante gli ultimi istanti di vita?

    Siamo diventati delle bestie o cosa?Questa nn è più informazione,ma senplicemente un modo voyeuristico per farsi i fatti degli altri.

    Anche Terri...aveva una sua volontà,che la lascino in pace.



    Grazie per essere passato,caro Frank...ricambio il saluto affettuoso e scappo a nanna :)

    Un abbraccio,buonanotte

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  2. BLUE_ANGEL,il saluto. quando è possibile, vale sempre la pena lasciarlo.

    Aggiungi considerazioni ampiamente condivisibili e davvero non si capisce perché il buon senso, come minimo, sia stato abolito da certi vocabolari e da certe menti. Prova solo a immaginare cosa succederà in tv, perché è lì che accadono i fatti, quando il papa morirà e poi seguirà l'elezione: ci pensi a Bruno Vespa e al suo monopolio della fede (?).

    Un abbraccio



    FEAU, non potevi far mancare il riferimento alla numerologia, aggiungendo anche l'interessante considerazione sul mondo che sta vivendo una fase, forse, di trasformazioni epocali.

    Beh, davanti alle uova di cioccolato, che sia fondente o al latte (sperando che sia ancora cioccolato)cadono tutte le inibizioni. Ricordi Nanni Moretti e il barattolone di Nutella? ("Ciao Bianca" se non ricordo male). Buona digestione, allora.

    Un salutone al cacao :-)

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  3. FRATELLO, temo che si tratti di tre forme diverse di spettacolo, in grado di catalizzare interessi spirituali (il Pontefice), politici (Schiavo) e mondani (Ranieri).

    Il tutto per attirare nuovi clienti allo show business, nuovi ascolti alle rubriche di approfondimento, o più semplicemente si tiri al bersaglio visibile per nascondere quello meno evidente (i 18mila cittadini Usa lasciati morire per totale assenza di cure, il traffico d'armi che vede nella legislazione monegasca una soffice moquette, i giri di danaro delle banche vaticane che auspicano un successore altrettanto poco invadente).

    Saluti ed abbracci.

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  4. Noi qui, loro lì, 3 persone che conosciamo e ci poniamo mille domande sul dolore, sulla vita, sulla morte.

    Infinite morti senza volto in Iraq e noi a litigare di destra e di sinistra.

    Siamo piccoli, indescrivibilmente piccoli, a struggerci sulle nostre inevitabili miserie: gli errori, i tradimenti, l'amore che ci sfugge, lei che c'ha l'amante, lui che s'è stufato.

    Poi d'improvviso leggo qualcuno come te e mi consolo, ripenso a De Andrè: "verrà la morte e avrà i tuoi occhi" e realizzo l'importanza dell'andare oltre le nostre meschinità, di doverla amare meglio questa vita.



    P.S.

    non sono anonima, sono micionero dall'ufficio :)

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  5. Condivido il commento di Masso..fumo negli occhi come sempre ...

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  6. hai scritto un bel post.

    ho riflettuto spesso su come anche la morte sia vissuta come qualcosa di sintetico di costruito...di asettico.

    qualcosa che si guarda alla tv senza alcun pudore, magari sorseggiando un buon vino o addentando un gustoso cibo..ma la morte è altro è leggere sul volto di chi ti è caro, lo spegnersi di quella luce, è accompagnarlo fino alla soglia di un mondo che a chi rimane non è ancora aperto....è un evento intimo...forse il più intimo e privato che ci sia.

    buonagiornata

    Maria

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  7. FRATELLO, come sempre, in modo esemplare, hai sintetizzato l’argomento e reso visibile l’altro aspetto, quello che ho volutamente trascurato, sottolineando invece la componente umana e basta. Parlo di persone, infatti, inserite in questo show mediatico. Le tue annotazioni sono ancora più preziose, perciò, in questo contesto. Un valore aggiunto di cui sono orgoglioso.

    Abbraccio di primavera.



    MICIONERO, benvenuta. E’ vero, dannatamente vero che dobbiamo amarla ancora di più e sempre meglio questa vita (bella la citazione “faberiana”). Ben poca cosa appaiono tante banalità che, frullate a dovere, vengono imposte, soprattutto a coloro che non possiedono gli strumenti per difendersi da questo assalto scriteriato di stupidità che nulla e niente rispetta. Grazie per ciò che hai scritto e torna quando vuoi.



    MARDOU60, il commento di Masso è impeccabile: un mini post, autentico cameo appeso nel mio blog. Cerca di stare meglio, almeno te lo auguro.



    MARIA, bentornata. Ti ringrazio per ciò che scrivi, anche perché io adoro l’intelligenza e da te emerge (in genere chi scrive da me non è mai banale).

    Vero, la morte, l’evento giustamente più intimo, come rilevi, diventa spettacolo che noi spettatori, volenti o meno, vediamo in genere a tavola, tra una portata e l’altra, con commenti intrecciati. Fumo negli occhi, nota Mardou, per celare i fatti che Masso evidenzia. Nel caso del Papa, poi, vi è quasi un gusto perverso di offrire la visione di un uomo che le forze stanno abbandonando, un compiacimento tutto cattolico nel mostrare la sofferenza che, da laico, non riesco davvero a comprendere.

    E se non c’è più rispetto per le persone, figuriamoci se può esserci anche per l’avvenimento tragico e solenne, al tempo stesso, che è la morte.

    Hai adoperato parole intense. Grazie ancora e buona giornata pure a te.

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  8. Ne discutevo in um altro blog: ci sono immagini di morte che vanno mostrate, perchè risvegliano le coscienze sopite. Ci sono tante persone che muiono, di fame, di malattie, di stenti, etc. Propinarci solo quelle che fanno audience, questo è assurdo.

    A tutto c'è un limite.



    Buona giornata.

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  9. "Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire."



    Paulo Coelho





    FeAu

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  10. sto sorridendo perchè hai preso...come si suol dire...due piccioni con una fava!

    i complimenti che mi hai fatto ed una tua elegante autocelebrazione...

    se torno a leggerti è perchè sicuramente stimoli la mia curiosità (ignoro "elegantemente" la mia intelligenza)...e stimolare la curiosità non è certo tipico della banalità ...

    buona giornata e un sorriso a te

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  11. STUFA, hai ragione. Ma il limite del buon gusto e del buon senso è stato ampiamente superato. Quelle immagini di morte a cui fai riferimento, guasterebbero la digestione, farebbero cambiare canale (e l’audience, poi?), porrebbero seri interrogativi alle coscienze di noi, abitanti di un Nord del mondo opulento, protagonisti nostro malgrado di uno sviluppo ormai insostenibile. Meglio, allora, puntare su situazioni di facile assorbimento e adattabili ad ogni cosiddetto programma di approfondimento pomeridiano.

    Buona giornata è l’auspicio che ricambio.



    FEAU, grazie per le puntuali citazioni, in questo caso di Coelho, che stimolano riflessioni sempre nuove e ininterrotte.



    MALIBRA, un commento da incorniciare, tra i più raffinati intellettualmente e gradevoli che mi fanno iniziare la giornata sorridendo. Lo ricambio e ritrasmetto questo sorriso. Grazie e chapeau! :-))))

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