sabato 5 marzo 2005

Il blog in rosa

 

Non ho mai apprezzato gli interventi a gamba tesa (espressione mutuata dal linguaggio calcistico) né in senso letterale, né in senso figurato, come lo sono alcuni post o commenti che ho letto negli ultimi giorni, procedendo a zonzo nella blogsfera. Ritengo che, nelle tante case che spuntano lungo quest’infinito e virtuale viale, le porte siano aperte per tutti e già questa prerogativa dovrebbe suggerire al visitatore la prudenza, unita al buon senso, di non entrare come il tradizionale elefante nel classico negozio di cristalleria. Il pachiderma non si farà certo male, però distruggerà buona parte dei preziosi pezzi esposti nel locale da cui uscirà con identica imperizia, ma senza danni, a differenza del proprietario del negozio, impegnato poi a raccattare i cocci.

Così accade che, nelle numerose esperienze di vita raccontate nei blog al femminile, soprattutto, irrompano persone che emettono sentenze lapidarie, sulla base di ciò che hanno letto, senza neppure porsi un dubbio, un dilemma. Senza almeno avere l’umiltà e la capacità di mettersi ad ascoltare, di capire, di chiedere e poi, con discrezione, provare a fornire un personale punto di vista che non è giudizio divino, ma una semplice valutazione, una modesta considerazione su quello  che si é potuto percepire.  

Accade anche che, insofferenti, spuntino fuori l’indignazione e anche l’irritazione (questo nei post) perché i numerosi e, spesso, sofferti racconti di donne sono nella maggior parte dei casi non soltanto tutti uguali, suppongo dunque monotoni, ma anche ammantati da ipocrisia e apparenza, perché poi la sostanza si rivela essere ben altra. Con ciò, ignorando tutte le sottili sfumature che permeano e caratterizzano un rapporto di coppia, sia esso tra coniugi o tra amanti. E, facendo difetto quest’aspetto, si pronunciano verdetti (sulle persone) assai discordanti da quella che è l’effettiva realtà delle cose. Queste affermazioni apodittiche sputano sui sentimenti, non rispettano le macerazioni, le angosce (perché poi si tratta di violenze psicologiche che si subiscono), sull’avvilimento che scaturisce dalla scarsa considerazione di cui si gode. E quanti mariti o compagni inadeguati rivela un rapporto a due, ometti che strangolano sul nascere anche piccole speranze, che concedono benessere economico in cambio dell’afasia affettiva. Si tratta di sofferenze vere e, in alcuni casi, toccanti.

Mi ritrovo in esse, me ne faccio in un certo senso carico. Leggendo ascolto, cerco di interpretare e, anche dove la frequentazione è assidua, non salgo in cattedra a distribuire bacchettate qua e là. E’ un modo di essere e di fare (non apparire) che non mi appartiene. Non solo. Il terreno dei sentimenti è talmente delicato che non andrebbe neppure calpestato, ma percorso lievemente, per poi esprimersi, quando lo si è attraversato, con le personali riflessioni che non possono e non devono essere maestre di vita per nessuno.

Non mancherà, naturalmente, chi osserverà che si tratta di calcoli ben congegnati, di strategia pianificata a tavolino, di facile esca per cuori infranti, perché è una perversa distorsione mentale che porta a concludere questo, frutto anche delle convenzioni e convinzioni, però poco suffragate da esperienze dirette. Perché non tutti gli uomini si identificano nello stereotipo del maschio cacciatore.

Trovo che molte donne siano magistrali nell’esprimere i propri sentimenti, nel raccontare la vita interiore. Ce ne sono alcune che riescono, in maniera eccellente, a coniugare un alto livello di scrittura con l’intensità di espressione (si vorrebbero leggere più volte al giorno) e, se simulassero, a lungo andare si stancherebbero, in primo luogo, di manifestare falsi stati di malessere. Secondariamente, al frequentatore o lettore attento, non sfuggirebbero incoerenze, contraddizioni, errori e banalità. Ma, a quel punto, non avrebbe più alcun senso mantenere ancora aperto un blog, rifugio dell’anima.

 

12 commenti:

  1. Vedi, FRATELLO, c'è chi ha in casa un tesoro e non sa di averlo, c'è chi giudica la sua compagna per quello che HA e non per quello che E'.

    Chi ha il cielo di fianco e lo cerca in alto, dove non potrà, icarescamente, mai volare, sciupando o distruggendo l'anima di chi, invece, aveva creduto ed investito sentimenti e passioni.

    Che poi queste cose le ragzze le scrivano nei blog in rosa, è un motivo d'orgoglio, per loro, sano e solido: significa che hanno già sviluppato gli anticorpi.

    Un saluto al volo, ricordando che ormai certe panchine hanno rigonfiamenti a pelo d'erba...

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  2. Ciao Masso, come al solito sei riuscito a condensare in poche frasi quello che rappresenta il rapporto tra un uomo ed una donna.



    La sintesi è un dono, che appartiene solo a chi scrive con il cuore e non con la penna.



    Hai perfettamente ragione quando affermi che molti si fermano all’aspetto esteriore di una donna senza interrogarsi su quello che la stessa può avere dentro.



    Uomini che vogliono prima valutare l’esteriorità…..poi toccare con mano ed infine decidere se valga la pena di continuare un rapporto.



    Persone prive di sensibilità….persone che affermano di avere tanta voglia d’amare e poi fuggono a gambe levate quando per la sospirata prova della fisicità la donna chiede un po’ di tempo!



    Un vero e proprio mercato dei sentimenti!



    Che dirti Masso? E’ deludente dover constatare che chi parla tanto di sentimenti è sempre colui che non ne sa nulla sul serio!........Al momento di fare i fatti….la fuga è la scelta migliore!!!



    C’è una canzone di Mina adatta alla situazione……Parole…..Parole….Parole!



    Un bacio Masso a presto Laura

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  3. Poche parole per elogiare quelle scritte e lette qui!

    Grazie.

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  4. FEAU, grazie per il triplice contributo. Non è facile, infatti, perché meglio ancora le proprie emozioni si riescono ad esprimere guardandosi, incontrandosi, visto che l’immaginazione non può concretizzarle e sono necessari tutti i sensi per dare un ... senso, appunto, ad una relazione, per esempio.



    FRATELLO, ritengo che si possa giudicare una propria, eventuale, compagna se si vede anche quello che è, credo sia più completa la valutazione. Ma prima di arrivare a questo occorre conoscerla, perché a priori mi sembrerebbe un tantinello esagerato, prematuro e avventato, dettato solo dall’istinto.

    Per cercare il cielo in cui volare occorre essere in due e anche molto convinti. E’ sbagliato investire, completamente, sentimenti e passioni basandosi solo su suggestioni e convincimenti che sfuggono alla concretezza e vivono nel virtuale. Esiste così sbilanciamento da una sola parte e all’altra non può essere imposto di allinearsi su parametri di valutazione che sono diversi e, comunque, non condivisi.

    Le ragazze fanno bene a scrivere ciò che sognano e che vivono senza preclusioni che non avrebbero senso. Per questo le apprezzo.

    Quanto alle panchine occorre saperle gestire e questo significa anche bravura abilità, capacità, prontezza di spirito nell’analizzare le situazioni, riducendo il margine di errore. Scambiare la concretezza e la voglia di vincere per fortuna è un marchiano errore di valutazione, perché la fortuna (componente di ogni fase della vita) non dura tanto, ripetendosi in sequenza, però riconosco che come consolazione può andar bene questo ed altro.

    Un abbraccio solido.



    O.T. La sintesi più efficace dimora in due monosillabi: “sì” e “no” che sono talmente taglienti che un “no” ricevuto, per esempio, è ritenuto inaccettabile da chi sciorina, scusandosi per l’immodestia, prerogative e qualità, peraltro mai contestate, che si sgretolano però di fronte all’impensabile ricusazione le cui ragioni, per carità di patria, vengono omesse dal rifiutante.

    La coda velenosa è solo la stizzita reazione di chi non ha ottenuto ciò che riteneva dovuto, in base a labirintici ragionamenti, che producono ora fuoco e fiamme. Partendo da un assunto completamente sbagliato.

    Con invasione di campo.

    Appunto, un esempio d’intervento a gamba tesa, che detesto, sanzionabile con cartellino rosso.

    Il resto è noia e violenza dei sentimenti.



    ZITTONA, grazie a te per la visita.

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  5. " Gli occhi esteriori non possono vedersi. L'occhio interiore è il riflesso di se stesso"



    Deng Ming- Dao



    un arricchimento per migliorare il tuo domani.



    Felice notte

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  6. Fratello, il cartellino rosso lo meriti tu, stavolta. Tu hai detto "Per cercare il cielo in cui volare occorre essere in due e anche molto convinti.", e la cosa mi trova d'accordo. Ma il tuo presupposto (copio dal post) era che "E quanti mariti o compagni inadeguati rivela un rapporto a due, ometti che strangolano sul nascere anche piccole speranze, che concedono benessere economico in cambio dell’afasia affettiva. Si tratta di sofferenze vere e, in alcuni casi, toccanti.".

    Quindi, nel post giustamente dai piena e meritata solidarietà a queste ragazze vittime degli "ometti", poi nei commenti invece le inviti ad essere comunque in due?Ti sei chiesto perchè nostri coetanei si tuffano a pesce lesso sulle ventenni non solo in quanto appetibili con tutte le cosine al loro posto, ma sostanzialmente per sentirsi contagiati dalla giovinezza'Quanti nostri coetanei comperano e guidano auto improponibili solo per sentirsi "compresi" nel senso di "non esclusi"? Purtroppo il modello della (apparente) gioventù obbligatoria, funzionale ai tempi (non capisco perchè all'età in cui di solito i capelli cadono, qualcuno si esponga al pubblico ludibrio per farli ricrescere...) e "vincente" non mi troverà mai d'accordo. Io scelsi anni fa di stare sempre e comunque dalla parte dei vinti (anche nel calcio, ahimè...), quindi manifesterò sempre la mia piena comprensione a quelle ragazze che si lamentano nei diari per aver vinto un "ometto" alla lotteria della vita.

    Per loro, ahimè, certe partite finiscono all'89°.

    Abbraccio pitonesco, al solito! (e sinceri auguri affinchè eliminiate il Manchester, un ostacolo in meno per noi verso la finale).

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  7. Capitato qui per caso, navigando e remando a volte anche controcorrente, mi sono imbattuto in questo lungo post. Devo dire che in alcuni momenti ho dovuto controllare la bussola perchè mi stavo perdendo tra virgole, parole e concetti inerpicati su linguaggi non sempre chiarissimi. Alla fine, comunque, ho tratto una mia impressione, leggendo anche i commenti, che qui riporto: mi pare che ancora una volta si affronti un argomento molto sentito tra "noi" blogger, ovvero quanto contino le parole e quanto l'esteriorità di una persona...e anche se alle parole segua poi un comportamento similare di persona.

    Beh, per quanto mi riguarda, credo che alle parole non possa non seguire uguale comportamento. Per un motivo semplicissimo: quando si scrive bisogna prima di tutto essere. Non apparire. E se si è quando si scrive, di persona si sarà allo stesso modo. Anche se chi abbiamo di fronte non fosse come noi l'avevamo idealizzato da una frase o da una parola...semplicemente perchè quella persona ci ha dato determinate sensazioni e quindi non può non darcele di persona. Dove, anzi, potrà arricchire il tutto con i gesti che, ahimè, mancano nel virtuale.

    Non è un "valutare a scatola chiusa", ma poi che brutto termine "valutare". E' un provare un sentimento, forte che sia.

    Spero di non essere uscito fuori tema. Ma se così fosse, farò cambiare la bussola...

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  8. E' difficile sempre esprimere quello che si ha dentro e fare in modo che gli altri lo percepiscano.. tu ne sei degno e capace sempre.. quindi continua.. non fermarti.. un abbraccio

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  9. Frank, può darsi che la bussola invece che portarmi ai paradisiaci Caraibi mi abbia portato nel famigerato Triangolo delle Bermude. Ma visto che ormai ci sono, gioco qui (noto troppi riferimenti a Milan e Inter, per me che sono juventino non è il massimo).

    Allora, ti do ragione per una cosa: a volte sarebbe più saggio non spingersi troppo oltre con le parole senza prima aver reso solido e reale un rapporto. Ma attenzione, non perchè di persona uno debba poi disconoscere l'altro per ragioni fisiche. Soprattutto, un conto è se tu sei coerente e non spendi belle parole per poi dire di persona: scusa mi sono sbagliato (solo perchè chi hai di fronte magari ha i capelli neri invece che rossi); un altro è non dire neanche belle parole ma demandare tutto all'incontro reale (ammesso che poi ci sia).

    Ma andiamo avanti, prima di venir trascinato giù dai vortici che ci sono da queste parti.

    Quando inizia una storia con una persona, è chiaro che a te piace lei e a lei piaci tu. Ma le piaci per una serie di motivi, che vanno al di là delle parole che possono comunque essere magiche. Diciamo che le piace averti vicino, abbracciarti, che prova qualcosa di molto forte guardandoti negli occhi. Ecco, per me però tutte queste cose sono "sensazioni". E se queste sensazioni questa persona me le regala con le parole, i gesti saranno solo la naturale continuazione.

    Quindi, non è anticipare i tempi, ma provare qualcosa di forte e magico per come è dentro quella persona. Il fuori sarà solo lo specchio del dentro.

    Uhm, spero che questa volta la bussola non sia impazzita del tutto.

    Un saluto

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  10. Mousi è un piacere ritrovarti anche qui! Sono stata colpita da questa frase, che quoto “E se queste sensazioni questa persona me le regala con le parole, i gesti saranno solo la naturale continuazione”



    Mi ci ritrovo in pieno nel tuo pensiero!



    Ora vorrei porti dei quesiti: se due persone si incontrano virtualmente, poi si sentono telefonicamente e scatta una forte sintonia tra i due……questo dovrebbe significare – almeno secondo me- che i due si passano delle vere sensazioni.



    Ora, se uno dei due protagonisti decide di bloccare tali sensazioni perché non si fida della fisicità dell’altro e chiede un appuntamento immediato per valutare…..mentre l’altra persona chiede un po’ di tempo a causa di gravi problemi contingenti……. Se il primo sceglie la via dell’indifferenza e della fuga ……questo cosa significa, secondo te?



    E’ un voler valutare come si fa con la merce al mercato? Oppure il normale evolversi della sintonia, precedentemente creata?



    E se sempre il protagonista fuggitivo, scambia per coda velenosa e stizza, quello che in realtà è il giusto risentimento di un essere umano scambiato per un oggetto......penseresti ancora che il protagonista della vicenda sia persona dotata di sensibilità e di sentimenti?



    E se…….



    …..Ops…..- Abituata come sono a conversare con te nel mio blog, mi sono dimenticata di non stare in quel luogo e sto approfittando della gentile ospitalità di Frank…..prima che tiri fuori un altro cartellino rosso, scambiando,per un intervento a gamba tesa, quello che in realtà è solo un modo di mettersi a confronto…vieni da me - per continuare questa interessante conversazione.



    Le mie più sentite scuse al padrone di casa…..ed un sereno proseguimento.



    Laura











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  11. Fratello, era ovvio che non alludessi a te quando parlavo dei "giovani"...pensavo a certi maritini come emergono dai racconti delle loro signore, trascurate, beffate, umiliate e ferite che poi sui diari, giustamente, si sfogano e raccolgono sacrosanta solidarietà.

    Noi? Siamo di ben altra pasta...

    Abbraccio e diffida, al posto della squalifica.



    PS sportivo, grazie per averci tolto il Manchester dalla finale (e restando in tema, grazie al Chelsea: il Barca di ieri sera avrebbe fatto a pezzi qualunque italica...), Acque increspate, al solito...

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  12. MOUSI, non intendo trasformare questo blog in un bar dello sport e i riferimenti, quando ci sono, scivolano sempre via senza fare troppo rumore.

    Le tue argomentazioni sono interessanti da leggere e sviluppare, solo che, a trascinarti giù, più che i vortici da Triangolo delle Bermude, sono i numerosi O.T. che hanno contornato questo post, poiché l’argomento non era certo quello della contrapposizione tra virtuale e reale.

    Posso solo concludere che lo spingersi oltre con le parole, non può autorizzare nessuno a ritenere cosa fatta tutto il resto, senza essersi prima accertati, con continuità, che tutto ciò che accade rientra nei canoni scelti da entrambi. Una rondine non fa primavera, per essere anche in tema con il calendario.

    Grazie per aver partecipato, ciao.



    LAURA, il padrone di casa scopre, in un post inflazionato da O.T,, di disporre di una pazienza sorprendente per lui medesimo. Gradirei poter continuare ad ospitare sempre tutti, senza preclusioni, essendo adesso molto più sollevato, tranquillo, e sereno. E senza obblighi con nessuno.



    FRATELLO, ovviamente sapevo che non era a me il riferimento, ma ho colto l’occasione per precisare meglio le mie posizioni sull’argomento e chiarire alcune sfaccettature, perché non tutti le possono conoscere bene.

    Le increspate e dolci acque, da cui è emerso il giustiziere, ieri sera riflettevano la luce di gioielli abbaglianti sul campo verde. Ma per la presunta finale siete in un Porto sicuro?

    Abbraccio da diffidato.



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