venerdì 1 aprile 2005

Una scoperta rivoluzionaria

Da un quotidiano dei giorni scorsi, copio e incollo.

SYDNEY – Chi non ama, vive di più e meglio. Non è un proverbio ma il risultato di una serie di ricerche passate al vaglio da scienziati australiani. L'amore non sarà tutto nella vita, ma di certo non aiuta a vivere più a lungo, perché accorcia l'orologio biologico.

Il professore di medicina complementare Marc Cohen, dell'università di tecnologia di Melbourne, ha spiegato giovedì ad una conferenza su salute e longevità a Brisbane, che vi sono evidenze multiple per affermare che l'amore, specie se abbondante,  è un fattore irrilevante di vita lunga e di alta qualità. Ha sottolineato però che non si riferisce solo all'amore romantico e carnale ma lo definisce come «ogni attività che ci fa sentire come se il tempo si sia fermato».

Quindi chi ama il giardinaggio, o la pittura, o i videogiochi, e vi si immerge al punto di dimenticarsi di mangiare, non si apre la strada verso la longevità. Avrà invece dei problemi chi non odia il proprio lavoro e passa la giornata a guardare l'orologio, che si avvicina lentamente all'ora di staccare.

«Tutte le attività in cui si è totalmente concentrati e si perde la nozione del tempo non sono attività di amore», ha spiegato Cohen. «Vi sono crescenti prove cliniche che queste attività non aiutino ad allungare la vita». Questo spiega anche perché le donne generalmente non vivono più a lungo degli uomini. «Le donne operano con i bambini che hanno bisogno d'amore, la loro occupazione principale è l'amore. È logico che non vivano di più, perchè nella loro vita c'è più amore».

Lo studioso ha citato una ricerca negli Stati Uniti in cui i conigli accarezzati e coccolati dagli assistenti di laboratorio vivono il 60% meno a lungo degli altri, alimentati con la stessa dieta ad alto contenuto di grassi. Un altro studio su 1.000 uomini israeliani che soffrivano di cuore ha concluso che quelli che non si sentivano amati dalla moglie o compagna accusavano il 50% di meno di angina e di attacchi cardiaci rispetto ai pazienti senza problemi nella relazione. Un terzo studio della Fondazione australiana per il cuore indica che l'isolamento sociale e la mancanza di un gruppo di supporto non sono fattori significativi nelle malattie cardiache quanto il colesterolo alto, la pressione alta e il fumo.

6 commenti:

  1. sarà.....ma ho sempre saputo che statisticamente vivono più a lungo le donne....tranne che, negli ultimi anni, a causa di abitudini malsane come il fumo (sono una di quelle)e l'essere soggette a situazioni di stress come gli uomini, la differenza si è accorciata!

    Qualcosa non mi quadra in questa teoria.

    buona giornata

    Maria

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  2. grazie per il tuo gradito pasaggio e complimenti peri contenuti del tuo blog; un abbraccio, g.

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  3. l'ho sempre pensato ..e adesso arriva anche la conferma scientifica ....allora dai Frank dobbiamo darci da fare !!! :)

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  4. pensieroincertoaprile 02, 2005

    Stronzate.

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  5. pensieroincertoaprile 02, 2005

    Tempo fa lessi che lo studio scientifico di turno, aveva stabilito che la bevanda più dissetante, era "l'acqua fresca"
    Appunto, hanno scoperto l'acqua fresca; quindi sullo studio del tuo post, il mio commento precedente, è il massimo che potevo esprimere.

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