domenica 3 aprile 2005

Pesce d'aprile

Spero che nessuno si offenda, ma mi faccio forte della data che precede il mio ultimo post e che giustifica ogni cosa.

L’articolo riprodotto, con alcuni “non” piazzati al posto giusto, è del “Corriere della Sera” del 24 marzo scorso (lo ripropongo sotto, per curiosità e in versione originale). Avevo anche un’altra “perla”, sempre del medesimo giornale e dello stesso giorno, che confermava, secondo altri eminenti studiosi (che dovrebbero pure essere pagati, immagino) come le ostriche siano afrodisiache. Sono argomenti lievi su cui, senza procurare danni o allarmi, si poteva giocare e, con qualche modifica, renderli verosimili.

Avevo, in precedenza,  pensato ad una vicenda personale in grado di stupire e sconvolgere, tipo le ultime volontà prima di essere condotto in carcere per molti anni, oppure un’improvvisa vocazione che mi apriva le porte di un monastero di clausura o, anche, la convocazione a Hollywood per un ruolo da protagonista in un film che, poi, sarebbe stato l’unica situazione credibile in cui continuare a tenere un blog tutto speciale. Scartata, quasi subito, l’idea della legione straniera per ragioni di età, pur se non sono informato sui dettagli. Alla fine ho optato per la ricerca australiana, perché più affine agli argomenti che tratto maggiormente, anche se non esclusivamente.

Perciò, MARIA, avevi certo ragione nell’esprimere scetticismo su una teoria che non quadrava. Ringrazio e abbraccio GARDENIA, perché ci tenevo al suo giudizio, Mi dispiace, MARDOU, ma ci daremo da fare lo stesso. E concordo con la lapidaria valutazione di PENSIEROINCERTO. Si tratta di quelle notizie che hanno lo scopo di alleggerire le pagine dei giornali, fanno la fortuna delle trasmissioni di intrattenimento pomeridiane, ma spezzano anche la monotonia di un viaggio in treno per esempio e, chiaramente, durano lo spazio di un mattino.

Come è durato questo pesce d’aprile.

 

SYDNEY - Chi ama, vive di più e meglio. Non è un proverbio ma il risultato di una serie di ricerche passate al vaglio da scienziati australiani. L'amore non sarà tutto nella vita, ma di certo aiuta anche a vivere più a lungo, perchè rallenta l'orologio biologico. E questo spiega in parte perchè le donne sono più longeve, aggiungono i ricercatori australiani.

Il professore di medicina complementare Marc Cohen, dell'università di tecnologia di Melbourne, ha spiegato giovedì ad una conferenza su salute e longevità a Brisbane, che vi sono evidenze multiple per affermare che l'amore, specie se abbondante, è un fattore primario di vita lunga e di alta qualità. Ha sottolineato però che non si riferisce solo all'amore romantico e carnale ma lo definisce come «ogni attività che ci fa sentire come se il tempo si sia fermato».

Quindi chi ama il giardinaggio, o la pittura, o i videogiochi, e vi si immerge al punto di dimenticarsi di mangiare, si apre la strada verso la longevità. Avrà invece dei problemi chi odia il proprio lavoro e passa la giornata a guardare l'orologio, che si avvicina lentamente all'ora di staccare.

«Tutte le attività in cui si è totalmente concentrati e si perde la nozione del tempo sono attività di amore», ha spiegato Cohen. «Vi sono crescenti prove cliniche che queste attività aiutino ad allungare la vita». Questo spiega anche perché le donne generalmente vivono più a lungo degli uomini. «Le donne operano con i bambini che hanno bisogno d'amore, la loro occupazione principale è l'amore. È logico che vivano di più, perchè nella loro vita c'è più amore».

Lo studioso ha citato una ricerca negli Stati Uniti in cui i conigli accarezzati e coccolati dagli assistenti di laboratorio vivono il 60% più a lungo degli altri, alimentati con la stessa dieta ad alto contenuto di grassi. Un altro studio su 1.000 uomini israeliani che soffrivano di cuore ha concluso che quelli che si sentivano amati dalla moglie o compagna accusavano il 50% di meno di angina e di attacchi cardiaci rispetto ai pazienti con problemi nella relazione. Un terzo studio della Fondazione australiana per il cuore indica che l'isolamento sociale e la mancanza di un gruppo di supporto sono fattori significativi nelle malattie cardiache quanto il colesterolo alto, la pressione alta e il fumo. «Le connessioni sociali positive sono di per sè una potente terapia», ha dichiarato.

E per gli sfortunati che al momento non hanno nessuno da amare e sono soli, il consiglio dello studioso è di praticare la meditazione, come maniera efficace per stimolare quella magica sensazione che il tempo si sia fermato.

 

 

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