lunedì 17 luglio 2006

Prive di sen(n)o


 


 


Frosinone: il certificato falso costava duemila euro, l’intervento a totale carico dello Stato


Fingono di avere il cancro per rifarsi il seno


di Elena Loewenthal


E’ una storia di spaccio, questa. E non certo meno spietata di quelle tante agli angoli di strada, con la siringa in mano. Anzi, forse persino di più perché lo smercio su cui sta indagando la procura della Repubblica di Frosinone è anche un affronto al dolore più vero e tremendo che ci sia. Tre medici e sette donne si fa per dire pazienti, intercettati tutti all’ospedale San Benedetto di Alatri spacciavano infatti per meste asportazioni di carcinoma - una parola un po’ più lunga per diluire il dramma «cancro» - al seno quelle che in realtà erano allegre operazioni di chirurgia estetica alla suddetta parte. Le signore pagavano così «soltanto» duemila euro in cambio di un referto falso che attestava la presenza del tumore, e poi venivano operate in ospedale con i benefici della sanità pubblica: in parole povere, senza più sborsare una lira. E duemila euro, per un seno nuovo, sono una bazzecola. Ora tutti e dieci sono indagati per falso: le sette pazienti con un davanzale nuovo di zecca (soltanto una, accusando qualche problema post-operatorio, ha destato i sospetti grazie ai quali l’indagine è partita) e i tre medici - due ciociari e uno brasiliano che opera anche in una nota clinica di Roma. Come si dice in questi casi, che la giustizia faccia il suo corso. Che la Asl di Frosinone, per la quale è stato richiesto un risarcimento di 50.000 euro, abbia indietro quel che le spetta di diritto. Certo, una giusta compensazione dovrebbe prevedere anche un ritorno a misure e consistenze preesistenti per quelle sette donne che, pur di avere un paio di tette nuove, hanno finto di avere il cancro. In barba alla scaramanzia ma soprattutto facendo un affronto tremendo - e insanabile - a chi il cancro ce l’ha davvero e di un paio di tette nuove non se ne fa un bel nulla perché non è di questo che ha bisogno ma della salute. Della vita. Di un’aspettativa di futuro che vada un po’ più in là di dietro l’angolo. Perché questo e altro di peggio è la malattia. Comunque non è il caso di augurare agli uni e alle altre, incappati per fatalità tra le maglie della magistratura, non è il caso, per carità, di augurare loro di trovarsi un giorno in ospedale con un referto vero, a raccontare la malattia. Ma certo l’ardire di spacciare la malattia in cambio di qualche libbra di carne un po’ più soda e voluminosa è uno scandalo davvero esagerato - quasi surreale - anche per una società come la nostra fondata sulla bellezza, vera o finta che sia.


elena.loewenthal@mailbox.lastampa.it

La Stampa del 15 luglio 2006


 


Ci sono notizie che lasciano dapprima stupefatti e poi incapaci di articolare qualsiasi commento. Sembrano uscite dalla penna di sceneggiatori particolarmente ispirati e invece spuntano dalla cronaca (La Stampa l’ha opportunamente collocata in prima pagina) surclassando la più fervida fantasia. Neppure la serie di culto “Nip/Tuck” era arrivata a tanto. A quelle sventurate, “non è il caso” - come scrive l’autrice del pezzo – “di augurare loro di trovarsi un giorno in ospedale con un referto vero”, perché è già una sciagura ritrovarsi così stupide accanto, presumibilmente, a compagni con lo stesso minimo livello consentito di intelligenza. Semmai suggerirei loro di entrare in contatto con quelle associazioni di volontariato che si occupano, dopo il decorso operatorio, di aiutare psicologicamente le donne che al proprio seno hanno dovuto rinunciare, senza la certezza di una concreta aspettativa di vita.


10 commenti:

  1. Eh, ma quello è Escher, e allora non posso non complimentarmi per la scelta ;)

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  2. Kappei69, benvenuto e grazie per l'apprezzamento. :-)

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  3. Sono basito... che stupide persone...che calcio in faccia a chi soffre veramente...

    Beppone

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  4. Beppone, non sei l'unico ad essere rimasto basito. Si sta costruendo una società in cui la stupidità è un valore, l'effimero e l'apparenza capisaldi irrinunciabili. Duro, così, avere speranza per il futuro.

    Un caro saluto

    OT Mi sono permesso di estrapolare alcuni passi di un tuo recente scritto, nel post precedente.

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  5. La convinzione che avere un seno florido sia sinonimo di femmiilità è vuota e priva di qualsiasi valenza.

    Il vero fascino sta nel nella bellezza che riusciamo a custodire con i sentimenti. Il seno piatto, tondo o quadro rimane un guscio vuoto se non si riesce ad ascoltare i palpitii suscitati dalle emozioni.

    Non lascio giudizi sull'operato di quelle donne.. il mio pensiero e la mia stima và a tutte le donne che hanno dovuto rinunciare al proprio seno e che riescono ad affrontare la vita sorridendo.

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  6. Sono una voce fuori dal coro.

    Ho avuto il cancro al seno e sono stata operata un anno e mezzo fa. Per fortuna l'intervento non è stato devastante come quello che facevano una volta, ma ho comunque diritto all'intervento gratuito per il rimodellamento del seno. Sai com'è andata a finire? Che mi sono affezionata alla mia cicatrice... che a mio marito piace tanto... che anche i medici dicono che è una "cicatrice bella" (non una bella cicatrice) per cui ho rifiutato l'intervento e mi sento talmente bene e a mio agio così che riesco addirittura a vantarmene!

    Mi rendo conto di essere un po' strana.

    Un abbraccio:-)

    Fioredicampo

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  7. Fiore.. come vorrei ci fossero più persone strane come te e meno persone vuote...

    Un abbraccio

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  8. utente anonimo#5, ancora una volta che peccato non poter definire meglio l'identità di chi ha scritto che qualunque seno esso sia resta "un guscio vuoto se non si riescono ad ascoltare i palpiti suscitati dalle emozioni". E,ancora quella solidarietà alle donne le quali, nonostante la mastectomia, riescono a sorridere alla vita. sei da ammirare, perchè sospetto che ne parli per esperienza, diretta o indiretta questo non posso saperlo.

    Grazie per aver lasciato qui frasi così belle che riscattano lo squallore della vicenda postata.

    Fioredicampo, mi ha commosso la tua testimonianza che conferma la bella persona che sei (infatti sottoscrivo e auspico quanto Beppone, altra nobile figura, ha aggiunto subito dopo).

    Ti ringrazio molto e l'abbraccio che lascio è ancora più forte. Vai un po' a ritroso e leggi il mio post del 25 ottobre scorso.

    marzia, il "solo" fiore che mi hai lasciato è presenza viva, testimonia che ci sei e ciò rende leggero il mio cuore.

    Un abbraccio

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  9. Fioredicampo se essere strani corrispondere ad essere persone straordinarie..beh! mi sembri molto strana.

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  10. utente anonimo#10, confermo con piacere.

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