martedì 19 luglio 2005

57 giorni dopo

In quella domenica, nel pomeriggio, stavo leggendo con le finestre aperte. Giungevano lontani i rumori d’ambiente, quelli radi che possono caratterizzare una domenica estiva. Poi l’insolita sigla del Tg,  decisamente fuori orario e io che, per riflesso condizionato, afferrai il telecomando e accesi il televisore. Ricordo, oh sì ricordo, che esclamai affranto: “No, non così presto, non è possibile”. La strage di Via D’Amelio si era già compiuta.

Il mio smarrimento, il mio sbigottimento, la mia incredulità, perché meno di due mesi prima avevano fatto saltare in aria un pezzo di autostrada. “Perché danno questa notizia, cosa ci sarà mai di importante in un tratto di strada che esplode” mi chiesi, prima di rendermi conto che era l’unica, sanguinosa ragione per eliminare il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonino Montinaro. E poi i funerali di Paolo Borsellino, con la tensione altissima e il popolo siciliano che pareva davvero ribellarsi, la non-stop di Retequattro già, quando Emilio Fede era ancora un giornalista, con il sonoro integrale che, invece, la Rai aveva prudentemente escluso.

Tredici anni dopo...

Mafia: imbrattata lapide per vittime strage via D'Amelio

Rita Borsellino, 'lontani da vittoria su cosa nostra')

(ANSA) - PALERMO, 4 LUG - E' stata imbrattata con un pennarello la lapide con i nomi delle vittime della strage di via D'Amelio, in cui morì Paolo Borsellino. Sul cippo sono scritti i nomi del giudice e dei 5 agenti della sua scorta, uccisi il 19 luglio 1992: Paolo, Agostino, Claudio, Emanuela, Vincenzo e Walter. Duro il commento della sorella del magistrato, Rita Borsellino: “Il gesto è più grave della profanazione di una tomba. Siamo ancora lontani dall'aver sconfitto la mafia e la mentalità che la supporta”.

Ho trovato due interviste che mi sembrano particolarmente significative, rilasciate da Paolo Borsellino. La prima è quella che concesse a Lamberto Sposini, per il Tg5, venti giorni prima di morire. Queste le due risposte finali, più esaustive di qualunque dibattito.

Dopo la morte di Falcone come è cambiata la vita di Borsellino?

(lungo sospiro) "La mia vita è cambiata innanzitutto perché....dalla morte....di questo mio vecchio amico e compagno di lavoro è chiaro che io sono rimasto particolarmente scosso e sono ancora impegnato, ad un mese di distanza, a recuperare e...., vorrei dire, tutte le mie possibilità operative sulle quali il dolore ha inciso in modo enorme.

E' cambiata anche perché sia per la morte di Falcone, sia per taluni altri fatti, mi riferisco alle dichiarazioni ormai pubbliche di quel collaboratore che ha parlato e ha detto di essere stato incaricato di uccidermi e la notizia è arrivata alla stampa in concomitanza con la notizia della strage di Capaci.

Le mie condizioni...., sono state estremamente appesantite le misure di protezione nei miei confronti e nei confronti dei miei familiari. E' chiaro che in questo momento io ho visto comple...., quasi del tutto, anzi, vorrei dire del tutto, pressoché abolita la mia vita privata.

Ho temuto nell'immediatezza della morte di Falcone una drastica perdita di entusiasmo nel lavoro che faccio. Fortunatamente, se non dico di averlo ritrovato, ho almeno ritrovato la rabbia per continuarlo a fare".

Posso chiederle se lei si sente un sopravvissuto?

"Guardi, io ricordo ciò che mi disse Ninnì Cassarà allorché ci stavamo recando assieme sul luogo dove era stato ucciso il dottor Montana alla fine del luglio del 1985, credo.

Mi disse: "Convinciamoci che siamo dei cadaveri che camminano".

La.... l'espressione di Ninnì Cassarà io potrei anche ripeterla ora, ma vorrei poterla ripetere in un modo più ottimistico.

Io accetto la....ho sempre accettato il....più che il rischio, la....condizione, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo correre questi pericoli.

Il....la sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi in, come viene ritenuto, in....in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me.

E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare e....dalla sensazione che o financo, vorrei dire, dalla certezza che tutto questo può costarci caro".

Nella seconda, si parla anche dell’ometto, quello con la tessera P2 n°1816 e di mafia. http://it.geocities.com/comedonchisciotte/borsellino.html

Mentre scorre luglio, che è un mese inzuppato di sangue, quello degli omicidi di cosa nostra. Mi limito a ricordare le ricorrenze.

Filippo Basile, funzionario Regione Sicilia

Palermo - 5 lug. 1999

STRAGE DI VIA D’AMELIO

Palermo - 19 luglio 1992

Paolo Borsellino e gli agenti della scorta:

Claudio Traina,

Emanuela Loi, Agostino Catalano,

Vincenzo Li Muli, Walter Cusina

Boris Giuliano, capo squadra mobile

Palermo - 21 lug. 1979

Beppe Montana, commissario di Polizia

Porticello (Pa) - 28 lug. 1985

Rocco Chinnici, Consigliere Istruttore

Salvatore Bartolotta, Carabiniere

Mario Trapassi, Carabiniere

Filippo Li Sacchi, Portiere stabile

Palermo - 29 lug. 1983

E, infine, questo link che è utile includere tra i preferiti: http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/giovanni_e_paolo.htm

Per non dimenticare mai, perché sarebbe come ucciderli per la seconda volta

13 commenti:

  1. Quel 23 maggio, avevo 19 anni, stavo studiando quando mio padre tornò prima dal lavoro col viso stravolto mormorando con un filo di voce "hanno ucciso il giudice Falcone".

    Due giorni dopo andai a sostenere il mio primo esame come studentessa di giurisprudenza, in una città che non è Palermo ma che con la criminalità organizzata ci deve fare i conti tutti i giorni.

    E lo stesse successe, per una di quelle coincidenze alle quali ti sforzi di trovare un significato, 57 giorni dopo.

    Il significato che ci ho trovato io è quello della costanza, del perseverare nel fare il proprio dovere senza dimenticare mai certi esempi.

    Spesso si parla di queste vittime della mafia come di eroi : erano persone che facevano il loro dovere, svolgevano il proprio lavoro, un lavoro bellissimo e difficile, per me va bene chiamarli eroi ma al tempo stesso non posso fare a meno di chiedermi che mondo è quello dove chi fa il proprio dovere è un eroe, dove si deve aver paura di fare il proprio lavoro.

    La memoria è importantissima, fondamentale.Mai dimenticare.

    Grazie Frank

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  2. Non sai quanto ti sono grata. Se ne parla, se ne parlerà, ma non con questa accorata comprensione e con questa civile dignità. Oggi ho già postato una cosa sulla coppia Pera-Casini, velando la mia indignazione. Penso che rubarti l'idea potrebbe far emergere il contrasto stridente. Unica remora: il rispetto e la devozione per le persone morte. Grazie di aver accettao l'invito a parlare di libri. Con affetto. harmonia

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  3. Buongiorno frank....divento sempre più convinta che davanti a questa nostra storia così "ricca" di stragi più o meno eclatanti, l'unica cosa possibile da fare sia essere sempre attenti al mondo circostante e critici...troppo spesso lasciamo che il mondo corra attorno a noi senza battere ciglio.

    un abbraccio

    Maria

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  4. FairyStreamluglio 19, 2005

    Hai pienamente ragione... dimenticare quei giorni sarebbe come ucciderli... 2 grandi persone, 2 grandi uomini.. cha hanno dato la loro vita per la causa in cui credevano, io ero piccola, ma me li ricordo quei giorni e sono fiera di poter, un giorno raccontare, a colore che non c'erano (figli, cuginetti, bambini...) che qualcuno una volta ha provato a fermare quello che di più marcio c'è in italia... e l'imbrattamento di quella lapide è solo un'altro gesto di villani e di persone ignoranti... un bacio ila... grazie per averli ricordati nel tuo blog...

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  5. Anch'io per dirti "ci sono". Ti leggo ma scrivo poco o nulla o quantomeno nulla di importante. Ripetizioni di sensazioni più che altro.

    Sarà il caldo, sarà questa stagione che non amo.



    A presto Frank.



    Un bacio.



    Simo non loggata

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  6. Ti ho incrociato da cari amici comuni...e anche se ora non ho potuto leggere tutto con calma qualcosa mi dice che mi piacerai molto....

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  7. Per non dimenticare mai, perché sarebbe come ucciderli per la seconda volta...

    ho ricordato con un magone tremendo

    ho rivissuto e purtroppo continuo a sperimentare...

    come una lama sottile lentamente e con crudeltà

    cerca di spezzare l'onore degli uomini

    un'ombra

    l'ignoto incombente

    che trova terreno fertile dove l'avidità del potere non ha limiti

    e pianta le sue radici là dove la miseria umana e sociale non si fa scrupoli

    L'amara consapevolezza che il sacrificio di Uomini impegnati per liberare dalla "piovra" le coscienze ancora oggi rimane "un grido nel deserto"... è sconfortante ma

    la Sicilia tormentata combatterà ... con le armi degli ideali e dell'appartenenza continuando a generare uomini che vogliono vivere liberi da ogni forma di coercizione fisica e psicologica,dall'illegalità,dalla violenza, per valorizzare quel bene unico e insostituibile che è la Vita.

    percorriamo quotidianamente un "campo minato" sopratutto chi testimonia con la vita scelte radicali di rettitudine...

    Dall' attenzione a queste esperienze forti e dolorose nelle coscienze "DEVE" nascere il grido di liberazione

    purtroppo nel sistema giudiziario esiste un "vuoto

    e le motivazioni e le responsabilità vanno ricercate alle fonti ...

    E' necessario continuare a sperare in una giustizia che ricerca l'equilibrio sociale per salvaguardare il bene comune,

    la coerenza la perseveranza e sopratutto la capacità di non lasciarsi "intimidire" potrà ottenere dei risultati...

    Ancora oggi, dopo anni, rimangono incancellabili tutti gli "eventi di violenza e di mafia" che hanno "vibrato" colpi mortali al cuore della Sicilia e sono divenuti un Sigillo di Martirio per tutti gli uomini che con dignità continuano a credere nella libertà nella giustizia nelle pari opportunità di esistere e nella pace sociale.

    Grazie Frank di questo memoriale...

    Ti saluto caramente da quella Sicilia terra di valori di lavoro di grandi ideali.

    Sil

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  8. Blue__Angelluglio 21, 2005

    Ciao Frank,ci sono :)

    Falcone e Borsellino erano due brave persone,ottimi e giudici che hanno sempre lavorato il difesa dello Stato,quello Stato che la mafia voleva(e vuole smantellare.

    Ricordo che rimasi molto colpita...onestamente non ricordo tutti i dettagli... solo le lamiere accartocciate di un'auto ed il lutto dell'intero paese :(

    Un bacio Frank,buona serata.

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  9. buon fine settimana Frank, il mio sarà lavorativo :)))

    un sorriso

    Maria

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  10. SIL, e dopo ciò di così nobile e dignitoso, di così profondo e sentito, di così commovente e orgoglioso, sei tu a ringraziare me? Ma sono io a renderti grazie per una testimonianza toccante che è anche un lamento per il male che la tua terra ha ricevuto. Per quelle ferite che hanno massacrato oltre alle persone, idee, speranze, aspettative.

    Scrivi: "E' necessario continuare a sperare in una giustizia che ricerca l'equilibrio sociale per salvaguardare il bene comune". Ecco credo che sia questo il messaggio più bello che, un'anima splendida come la tua, lascia in questo posto che continua ad arricchirsi di contributi importanti.

    Ho salutato con piacere ogni tua visita, ma adesso il piacere sarà ancora maggiore sapendo anche da quale luogo violentemente deturpato arriva l'eco. Di positivo c'è che, se l'oscenità delle morti violente porta a queste reazioni, allora è giusto che la speranza sia innaffiata e rinvigorita, perché ancora c'è spazio per la sua crescita.

    Rimane una delle testimonianza più significative che ho ricevuto. Grazie ancora Sil.

    Un caro e forte abbraccio.



    BLUE_ANGEL, è già molto positivo e rassicurante sapere che ci sei, rappresenti sempre una fresca ondata e sai quanto ti sia affezionato.

    Credo che le testimonianze lette ti permetteranno di integrare la tua memoria con i ricordi di chi ha visto con il cuore e con la mente, filtrando tutto con sensibilità particolari.

    Un bacio, Blue_Angel e buon fine settimana.



    MARIA, un sorriso, quando ci sei tu, non può mancare mai.

    Buon fine settimana, nonostante tutto.

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  11. Passo solo ora a ringraziarti per il tuo commento da me alla poesia di Yeats; problemi con pc mi hanno tenuta lontana qualche giorno.

    condivido il tuo pensiero sulla mancanza di silenzio. nel silenzio si può ritrovare la vera dimensione di sè.

    un caro saluto

    Blue





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  12. BLUE, felice di ritrovarti. Yeats, fa parte di quella categoria di poeti che conosco poco, ma che meritano di essere letti. Ho la vaga idea, perciò, che ti piacerà un post che scriverò tra qualche giorno.

    Il silenzio è l'illustre assente dei giorni nostri, secondo me perché fa paura doversi confrontare con se stessi, senza altre e più rassicuranti mediazioni. E poi, chi urla, fornisce la falsissima impressione che abbia sempre e comunque ragione. Perciò il silenzio viene bandito dal consesso civile, vissuto con insofferenza quando si presentano le circostanze in cui tacere è indispensabile e si cerca, per così dire, di esorcizzarlo. Basti solo pensare a come il tradizionale minuto di silenzio viene interpretato: un applauso, dapprima sommesso e poi crescente, che occupa anche quel minimo spazio di vuoto.

    Un caro saluto e buon inizio di settimana.

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  13. sono in perfetto accordo con te.

    buona settimana!

    Blue

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