sabato 29 aprile 2006

Polvere di stelle


Si amano. Si lasciano. Poi lui subisce un incidente stradale e lei riflette: “Ha visto contorcersi le lamiere attorno alle sue membra un’altra volta”, aggiungendo che “i ricordi, quelli di un incidente peggiore... quelli sono stati tutti risvegliati!”. Il ragazzo è vivo, per fortuna. Ma lei si inabissa in riflessioni amare. “Quando ho saputo” scrive – “mi sono completamente allontanata dal problema. Lo stupore: “Eppure era stato l’amore della mia vita”. Quindi, l’inevitabile constatazione: “In quel momento lui era una sfera che non mi apparteneva più”.


Esiste un altro passaggio sconcertante, ultimo corollario di un rapporto finito ed è il tempo del passato, i verbi coniugati al passato, remoto ormai e irreversibile. E tanto era stata dolorosa la lacerazione, tanto intollerabile lo squarcio aperto, tanto incolmabile il vuoto, quanto adesso tutto ciò è lì a rappresentare qualcosa che non c’è più.


La conclusione di un amore ricorda la polvere di stelle in scia ad una cometa. Pulviscoli lucenti, brillanti all’inizio che poi si opacizzano, dissolvendosi fino a penetrare nel buio e in esso venire risucchiati.


La sfera che non appartiene più, il mondo parallelo, ma ormai rovesciato, misurano l’ampiezza e la profondità di quel vuoto che si è creato. Prima era malinconico rimpianto, adesso segna il tempo trascorso a cui si guarda con stupore per la trasformazione avvenuta, magari utile ad acquisire lo slancio verso mondi nuovi, ancora capaci di stupire, scaldare, illuminare. 


(foto: http://ciencia.nasa.gov)






 


7 commenti:

  1. Ti ringrazio delle tue riflessioni Sab!

    Mi sono sempre d'aiuto.



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  2. La metafora delle polvere di stelle rende appieno il concetto.

    Le stelle da ammirare si incontreranno ancora durante il cammino, ma lo stupore e la magia si provano una sola volta nella vita e non saranno mai sostituiti.

    Morale, un grande amore, superà i limiti del tempo e ci accompagnerà in silenzio per tutta la vita.

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  3. Deb, sono io che ringrazio te per l'attenzione e la possibilità, che sempre ho, di poterti aiutare in qualunque modo.

    utente anonimoche se lasciassi un nick sarebbe ancora meglio (l'anonimato mal si addice a ciò che scrivi).

    Sì, temo che tu abbia ragione. "Un" o forse "il" grande amore vissuto e poi svanito è stato all'origine del mio blog. Penso pure io che possa oltrepassare i limiti del tempo, senza però disturbare e interferire più di tanto. E in un angolino del cuore va collocato. Sarebbe triste (e inutile) rivisitarlo, cercare di farlo rivivere, nutrirlo anche solo di illusioni. Perché nulla sarà più come prima. Perciò è meglio lasciare che i ricordi lieti prevalgano, senza pretendere che ritornino. Perché poi ci accorgeremmo che il tempo ha alterato le sensazioni, i sentimenti e andrebbe in frantumi una parentesi esaltante vissuta. E che adesso certamente non provoca più emozioni. Meglio, molto meglio così. La distanza del tempo diventa, perciò, una distanza di sicurezza, dopo aver rielaborato il dolore dei sentimenti.

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  4. I grandi amori non vanno vissuti fino in fondo, la tragedia e il viverli a metà gli conferiscono un alone di sacralità.

    Se Paolo e Francesca non fosserò stati assassinati ,la loro stroria sarebbe stata simile a quella di mille altri amanti.

    Se tu avessi rivisato la tua storia avresti cancellato i momenti speciali che la tua donna ti ha donato.

    Questo blog, ciò che esprimi sono e saranno il filo conduttore che ti uniranno per sempre a lei, la tua distanza di sicurezza.

    Ti lascio un semplice grazie per il tempo che dedichi alle risposte.



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  5. Grande la capacità di trasformarsi, che corrisponde allo scorrere del tempo e al variare dei sentimenti in tanti sensi inaspettati e, magari, benvenuti.

    Buon Primo Maggio!

    Con affetto. harmonia

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  6. I ricordi risvegliati dall’incidente e poi lo stupore (e forse anche il sollievo) di potersi allontanare dal problema. Credo dipenda dallo stato d’animo leggerlo come messaggio di tristezza (anche i grandi amori finiscono) o di speranza (se ne puo’ uscire).

    Nel corso degli anni gli angolini del cuore vengono occupati da affetti e amori (o cerchiamo di relegarli). E’ vero che rivisitarli con se e ma, alimentarli, nutrirli serve solo ad aumentare la sofferenza ma per ritrovarsi a cullare un sogno puo’ bastare un alito di vento, un’analogia, che soffia via la polvere.

    un abbraccio, Paola

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  7. utente anonimo#4, ogni tua frase merita attenta riflessione. Sono molto d'accordo su quanto hai scritto, una sintonia d'animo impeccabile.

    Mi fa piacere la tua annotazione finale: fornire risposte sempre e comunque è la prerogativa che mi sono posto fin dall'inizio. Talvolta intercorre un po' di ritardo, ma chi passa qui sarà sempre destinatario di una risposta.

    Grazie, invece, a te per questa presenza così discreta, ma ricca di contenuti.

    harmonia, è la misura e la dimostrazione di come il tempo che fugge tutto tocca e modifica, il proverbiale "dare tempo al tempo" che si può però ben considerare soltanto a posteriori.

    Con grande affetto

    Paola, belle e intense le parole che hai adoperato. Finisce così che scopriamo le insopprimibili potenzialità che ha il nostro cuore di amare.

    Un caro, molto caro abbraccio

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