domenica 15 giugno 2008

Discesa all'inferno


Otello ha 50 anni ed è proprietario di un mobilificio, la sua famiglia (Costanza, moglie, Paolo e Alessio, figli) è di quelle che si possono a ragione definire benestanti. L’uomo è tuttavia irrequieto e poco avveduto. Lo è sempre stato, ma nell’ultimo periodo la tendenza si è accentuata, provocando ripercussioni sia in famiglia che in azienda. I frequenti viaggi di lavoro portano spesso Otello anche all’estero, soprattutto in Russia e Ucraina ed è qui che conosce Olga, una bionda ventenne per la quale perde la testa e moltiplica i suoi spostamenti. Ben presto famiglia e mobilificio passano in secondo piano con conseguenze facilmente immaginabili. Lo stabilimento attraversa una fase di crisi; Paolo, il maggiore dei due figli, va a vivere con la propria compagna e ben presto anche Alessio si trasferisce in una città vicina, assieme alla sua fidanzata che, nel giro di un anno, diventa sua moglie. Costanza accusa problemi di salute, anche piuttosto seri, mentre Otello prosegue nel suo andirivieni con l’Ucraina dove subisce un attacco di cuore e muore.


La situazione precipita drammaticamente. E, come sempre, piove abbondantemente sul bagnato.


Alessio si separa e torna a vivere nell’abitazione paterna con la madre. La casa è ancora di proprietà, ma dopo il fallimento del mobilificio verrà messa all’asta. Alessio ha pure due figli in tenera età (il più piccolo è affetto da distrofia muscolare), per i quali una sentenza del Tribunale  ha stabilito la corresponsione di un mantenimento pari a 650 euro mensili. La cifra è stata stabilita in un momento in cui Alessio non era in difficoltà economiche, ma la situazione si è evoluta negativamente, poiché da un anno è disoccupato, perciò adesso non è più in grado di contribuire al mantenimento dei minori.


Le uniche entrate del nucleo familiare derivano, infatti, dalla pensione di Costanza che ammonta a 700 euro (pensione da lavoro e di reversibilità). Fino ad ora ci sono stati l’aiuto ed il supporto del fratello Paolo, che lavora come operaio in un’acciaieria e abita da solo (dopo il divorzio) in una casa, attualmente posta in vendita e il cui canone di affitto è di 600 euro al mese. La situazione economica di Paolo non è tale da consentirgli l’acquisto dell’appartamento. Nonostante ciò si sta facendo carico di corrispondere parte del mantenimento che il fratello deve ai suoi figli e parte delle spese per le medicine che la madre acquista mensilmente per i suoi problemi di salute (trombosi, vertigini continue e depressione). Al momento lei e i figli restano in attesa di vedersi assegnato un alloggio di edilizia pubblica. Quella che fino a pochi anni prima era una famiglia assai agiata, versa oggi in una situazione di disagio socio-economico tale da non garantire un’adeguata qualità della vita.


La storia, triste e vera, me la racconta una vicina di casa della derelitta famiglia in una mattinata piovosa più vicina all’autunno che all’estate prossima ventura. Non conosco le ragioni che la portano a quello che assomiglia più ad uno sfogo che non ad un pettegolezzo. Le presto attenzione per quella forzata gentilezza e naturale ascolto che vengono abbastanza naturali nei confronti di persone che, magari, si è soliti salutare incontrandole spesso sullo stesso percorso, ma delle quali si conosce poco. Poi accade che un piovasco improvviso ci costringa nell’androne di un portone che è poi quello – come si sarà capito – della casa di Otello e il racconto si sviluppa da sé.


Quando cessa l’acquazzone sono lieto per vari motivi e il ritorno a casa, più lieve, è la cosa maggiormente desiderata.

3 commenti:

  1. kittymol77giugno 16, 2008

    Che storia! Vera e cruda, proprio come la vita a volte sa essere. Cambia il vento e scombina le carte, ciò che stava sopra va sotto e si porta tutto dietro. Quando sento storie come questa, e ultimamente mi capita di sentirne più di sempre, penso che davvero chi pensa di poter essere "padrone" della propria vita è un illuso. Forse, se proprio siamo consapevoli e capaci di vivere senza troppe illusioni, possediamo l'ora, l'adesso, il mentre...

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  2. flaviabloggiugno 18, 2008

    Tira più un pelo dell'Olga che un paio di buoi.

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  3. paoladazerogiugno 29, 2008

    apprendo adesso la notizia della sua morte, anch'io dal web e oltretutto molti giorni dopo....

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