martedì 11 marzo 2008

Il paradigma del Grillo


Seguo con grande disincanto, che poi equivale praticamente ad un distacco olimpico, la struggente campagna elettorale in corso. Risultano stomachevoli certe immagini di arroganza e strafottenza come il gesto dimostrativo (abbiamo equivocato tutti, no?) del tesserato P2 n°1816 il quale, invece di ammuffire nelle patrie galere, si diverte a stracciare il programma di un partito. Non è il mio partito, quello Democratico, ma ho ravvisato in quell’atto tutto il disprezzo possibile per la parte avversa e anche nemica. Mi ha dato fastidio in ogni caso.


Ma altrettanto desolante trovo la corsa a chi ha più donne, più operai, più giovani, (perché più gay no, per esempio?) quasi fossero gioielli da esibire una volta per tutte e poi conservare nella naftalina del dimenticatoio politico. Giusto il tempo per fungere da simpatici acchiappavoti, quindi largo ai professionisti del mestiere.


Sarà molto difficile poter decidere di votare.


E come contributo ai pensieri assorti del periodo propongo questo pezzo tratto da Dagospia. Confesso che non so (né ho voglia di approfondire) se le voci e le intenzioni, pericolosamente manifestate, si siano poi anche concretizzate. La data, infatti, è quella del 4 marzo, sei giorni prima della fine del giro di giostra delle candidature e della presentazione delle liste.


In fondo non mi pare importante, perché si tratta di dettagli, aggiustamenti limati per equilibrare le proporzioni, per non far mancare le briciole agli affamati. Ma alla base di tutto un pensiero stupendo e anche inquietante a volerlo prendere sul serio: cosa si potrebbe ragionevolmente obiettare a chi andrà ad infoltire le fila dei “grillini”?


Si raccomanda la lettura a stomaco vuoto e in dosi omeopatiche, per evitare di farsi del male.


Dagospia 04 Marzo 2008 - ALLA FACCIA DEL RINNOVAMENTO, LE LISTE PIDÌ SONO UN INVITO A “VOTA GRILLO!” ZEPPE DI “FIGLIE DI”, “MOGLI DI”, AMICHE DELLE “MOGLI DI”, GRIGI ADDETTI STAMPA I SEGRETARI DI ROSY BINDI E DI FRANCESCHINI, GLI STAFF DI PRODI E DI VELTRONI


Quando Rino Formica nel 1991 coniò la fortunatissima espressione “corte di nani e ballerini” in riferimento all’assemblea del Partito Socialista piena di soubrette e personaggi dello spettacolo, credeva di fare un dispetto al suo arcinemico Bettino Craxi. E invece non fece altro che contribuire alla sua santificazione postuma. Ma oggi il modello craxiano sembra ancora più maestoso in confronto allo spettacolo desolante regalato dalla chiusura delle liste del Partito Democratico, che ieri ha visto riuniti per tutta la giornata Walter Veltroni, Goffredo Bettini e Dario Franceschini alla sede della Margherita per la limatura finale.

Perlomeno i nani sono divertenti e le ballerine per definizioni so’ bbone. Invece dagli elenchi di candidati/nominati che sono usciti dal Loft emerge una mirabolante lista della serva con forte incentivo al mercato della verdura e degli ortaggi. Sì, per posizionarsi davanti a Montecitorio e tirarne a più non posso a chi entra ed esce.

Pagina per pagina, dai nomi piazzati nelle postazioni sicure viene fuori una lunga sequela di “figlie di”, “mogli di”, amiche delle “mogli di”, grigi addetti stampa e portavoce, sconosciute segretarie, collaboratori vari e avariati, capi segreteria. Leader e mezzi leader del Pd hanno passato le ultime ore a trattare per imbottire il nuovo parlamento dei propri famigli e collaboratori. Da Veltroni a Prodi, da Franceschini a Fioroni fino a Visco, non manca praticamente nessuno all’appello.

Fabio Martini sulla “Stampa”, in maniera apparentemente pudica e in quindi ancora più maligna, la chiama “valorizzazione senza precedenti degli staff”. Almeno il Cavaliere ha sempre avuto il buon gusto di infarcire le proprie liste con stuoli di avvocati che popolano gli studi legali che lo difendono. Insomma, gente che in ogni caso un mestiere ce l’ha.

I nuovi gruppi parlamentari del Pd, invece, avranno il proprio pilastro su fenomenali personaggi che fino ad oggi hanno sguazzato nel sottobosco politico e tra due mesi saranno onorevoli e senatori della Repubblica.

Nella categoria delle “figlie di” non c’è solo l’ormai arcinota Marianna Madia, il cui padre era amico di Veltroni e consigliere comunale della lista civica che in Campidoglio ha portato il suo nome, e il cui zio è il celebre avvocato (tra gli altri di Mastella) Titta Madia. Per non parlare poi della celeberrima trimurti che sponsorizza la fighetta del Loft: Enrico Letta-Giovanni Minoli- Silvio Sircana

Da segnalare, infatti, nel collegio Sicilia 1 alla Camera il caso di Daniela Cardinale, figlia dell’ex ministro Salvatore Cardinale cui è stato impedito di candidarsi personalmente. “Adesso è tutto ha posto. Lafamiglia conserva il seggio a Montecitorio. E noi sappiamo che, nel 2008, si può diventare deputati anche per diritto ereditario”, chiosa sarcastico non Feltri su “Libero” ma Sebastiano Messina su “La Repubblica”.

Sul fronte “mogli di” si è riproposto lo scenario del 2006. Anna Serafini, la battagliera Lady Fassino che aveva sputato veleni corrosivi contro Veltroni quando per la regola dei tre mandati rischiava di rimanere fuori, viene tranquillamente confermata con un seggio sicuro al Senato in Sicilia. Stesso destino per Anna Maria Carloni, al numero 3 nella circoscrizione Senato in Campania: Veltroni dice di voler fare fuori il marito, Antonio Bassolino, ma intanto si tiene stretta la moglie.

Vanno forte segretarie e segretari. Il ministro dell’Istruzione e mariniano storico, Giuseppe Fioroni, ha imposto la sua segretaria Luciana Pedoto in un posto sicuro niente meno che in Campania 2 alla Camera, certamente per le sue proposte forti in tema di rifiuti, soprattutto per quanto riguarda la pulizia degli uffici… La dura e pura Rosy Bindi non ha voluto sentire storie: il suo collaboratore Salvatore Russillo figura al quarto posto nella circoscrizione Basilicata alla Camera.

Sotto la casella “addetti stampa e portavoce” figura, oltre al solito Silvio Sircana, portacroce di Prodi transitato dalla Camera al collegio senatoriale della Campania, anche Piero Martino, portavoce di Dario Franceschini piazzato nella circoscrizione Sicilia 1 alla Camera. Sandra Zampa, invece, è a metà tra questa categoria (come capo ufficio stampa di Palazzo Chigi) e un’altra, quella delle “amiche delle mogli di”, in quanto candidata alla Camera Emilia Romagna anche come intima confidente di Flavia Franzoni Prodi.

A proposito del Professore, il suo staff è stato infilato al completo: il delegato alle questioni di San Marino, Sandro Gozi, alla Camera in Umbria; il responsabile “contegno british”, Ricky Levi, alla Camera Sicilia 2; l’ex “saggio” del Pd in quota prodiana, Mario Barbi, alla Camera Piemonte 2.

Anche il segretario Veltroni ha deciso di promuovere un mazzetto dei suoi collaboratori: il capo segreteria Vinicio Peluffo alla Camera in Lombardia 1; il responsabile del sito internet Francesco Verducci alla Camera nelle Marche; lo storico capo segreteria prima a Botteghe Oscure e poi in Campidoglio, Walter Verini, in Umbria diretto anche lui a Montecitorio.

Non è voluto essere da meno il suo vice, Franceschini, che oltre al portavoce Martino ha ottenuto poltrone sicure anche per il suo capo segreteria alla Camera quando era capogruppo del Pd, Alberto Losacco (ora dirigente del Loft), e l’attuale capo segreteria Antonello Giacomelli, candidati rispettivamente in Puglia e in Toscana alla Camera.

Altri due collaboratori promossi nelle liste: il consigliere di Vincenzo “Vlad” Visco al ministero delle Finanze, Stefano Fassina (Liguria Camera), e il braccio destro di Arturo Parisi al ministero della Difesa, Fausto Recchia (Lazio 1 Camera). E poi dice che uno si butta su Beppe Grillo…

Fonte:
Dagospia

4 marzo 2008


P.S. Naturalmente il tesserato P2 n° 1816 è ormai inarrivabile dopo aver preteso la candidatura del fascista Ciarrapico. Ma qui ci troviamo al cospetto di fuoriclasse, rispetto agli apprendisti stregoni del Pd i quali, però, per essere alla loro prima volta, hanno già dimostrato di saperci fare.

5 commenti:

  1. dove posso vomitare ?

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  2. iosempreiomarzo 12, 2008

    non leggo adesso perché oggi a cena ho mangiato molto.

    e comunque, mi basta pensare a qualsiasi cosa che riguardi la politica nostrana per farmi venire la nausea.

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  3. Come è triste avere la certezza che i "signori" candidati non hanno capito una mazza di cosa pensano i cittadini.

    Ecco perchè ho deciso di non votare nessuno.

    Un abbraccio :)

    Beppone

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  4. Fintanto che ci sarà questo sistema elettorale...la vedo brutta...

    dovremmo sperare almeno nel ritorno della preferenza (nel 2009..."dovrebbe" esserci il referendum)... o nel maggioritario a doppio turno... o..in qualunque cosa ma basta col porcellum!

    sempre che non tornino le preferenze multiple stile CAF dei tempi belli :D

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  5. alenic59, dovunque - temo - perchè la nausea è montante.

    iosempreio, sei in buona compagnia, ma dovremo tapparci il naso il 13 e 14 aprile, perchè il pericolo dei farabutti destri e fascisti è assai concreto.

    Beppone, io sarei pure d'accordo con te, ma prima di decidere vai sul sito di MicroMega e capirai come sia importante, invece, impedire che piduisti e farabutti di varia natura possano tenere in ostaggi tanti cittadini onesti.

    Un caro abbraccio

    Alderaban, concordo e temo pure io il ritorno del mercato delle preferenze, ma abbiamo visto a cosa ci ha ridotto la porcata di Calderoli. Sembra che al peggio non ci sia mai fine. Ahimè.

    Un caro saluto.

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