venerdì 29 dicembre 2006

Il cuore di Napoli


Natale a Napoli costituisce un’esperienza stordente e gratificante: per la mente e per il corpo. L’immersione nella folla, nei suoni, nei colori e calori, nei rumori che precedono le festività, rappresenta un unicum che solo una città contraddittoria e impudica nell’esibire le sue bellezze può offrire.


San Gregorio Armeno è la via universalmente nota per i presepi, un’arte antica che ancora sopravvive nel lavoro e nella passione degli artigiani. Innumerevoli le ricostruzioni, talune ambiziose e ridondanti, molteplici le statuine ortodosse e meno, come la testata di Zidane a Materazzi. Affascinato davanti alle ceramiche di Capodimonte, attratto dal profumo di cacao in un negozio, il fiume di folla che scorreva e a tratti si rigonfiava. E poi, come d’incanto, gioielli architettonici come Piazza del Gesù. con le chiese di Santa Chiara e del Gesù Nuovo, e la guglia dell'Immacolata che svetta al centro della piazza.


Napoli è una città stratiforme che racchiude altre città a sua volta. La presenza di greci e romani, di angioini e aragonesi, fa sì che durante una lunga passeggiata sia   possibile incontrare mura romane, chiese medioevali, castelli normanni, palazzi rinascimentali, edifici in stile liberty e quartieri che si sovrappongono l’uno all’altro. Da Piazza Vanvitelli su verso il Vomero, zone raffinate ed eleganti, viali alberati e suggestivi. E sotto Castel Sant’Elmo un panorama mozzafiato sul centro storico, avversato da un vento nordico che molto poco permette di godere, ma tanto lascia intuire.


Da Posillipo lo sguardo si perde invece al largo, nel mare aperto, su uno scenario magico. E percorrendo il lungomare si viene investiti dalla bellezza, tutta circoscritta in pochi passi. L’imponente Maschio Angioino, l’immenso Palazzo Reale, il Teatro San Carlo, la Galleria Umberto e poi giù verso la meravigliosa Piazza Plebiscito dove gli occhi spaziano all’infinito e scorgono panorami che s’incastonano a meraviglia nel contesto. Sarà forse l’odore e il sapore del mare, ma non potrebbe esserci altro fondale per questa collezione di bellezze.


A Napoli si mangia sempre. S’inizia con il rituale della cena della vigilia che è poi un vero e proprio cenone. Saporito il capitone, ottimo il branzino, deliziose e delicate le insalate di contorno, squisita la cassata siciliana. Come mi è stato spiegato, infatti, da alcuni anni i prodotti dolciari siciliani si sono prepotentemente inseriti nelle abitudini gastronomiche partenopee, perché piacciono e infatti davanti ai cannoli, che però non ho assaggiato, sarebbe impossibile voltarsi dall’altra parte. Ma tra dolci è un derby, tutti assaggi nuovi per me (se non si fosse capito si è trattato della mia prima volta nel capoluogo campano) che finisce in parità, con tanti gol. Perché struffoli, babà e sfogliatelle fanno stare in paradiso.


Ma Napoli è anche, purtroppo, altro. Ho visto la spazzatura tracimante dai cassonetti invadere le strade, togliere spazio e aria, mentre l’abitudine a questo spettacolo avvilente sembra aver preso il sopravvento. L’emergenza immondizia, come la si definisce sbrigativamente, fa ormai parte della quotidianità, è entrata nel vissuto, spalancando le porte alla rassegnazione. Come il traffico, magicamente sparito il pomeriggio del 25: sembrava un altro mondo. Nel caotico scorrere di auto e moto forse s’identifica la napoletanità, in quella parte almeno che è l’insofferenza alle regole. Perché è normale considerare i semafori un optional o quasi, è normale sorpassare a destra con i motorini. E, altrettanto stupefacente, ma normale pure questo, fermare un auto lungo la strada, mettersi a parlare incuranti degli altri mezzi che devono pur procedere. Quasi esistesse (esiste?) un senso di impunità. Come per gli scontrini fiscali. Si sceglie un prodotto, si paga, si prende eventualmente il resto e poi, con il pacchetto in mano, non rimane che andarsene. Forse i registratori di cassa hanno una mera funzione ornamentale. Curioso tutto ciò.


Una volta sono passato accanto ad una gigantesca costruzione in ferro, sembrava un’astronave planata a terra, si trattava invece dello stadio San Paolo, collocato nel cuore di Fuorigrotta, tra edifici antisismici evidentemente, perché se non sono crollati al tempo di Maratona e di Napoli tricolore non cadranno più.


L’ultima emozione il raggio verde del tramonto a Bacoli, l’orizzonte all’imbrunire disegnava una fascia rossa, laddove si staglia il promontorio di Capo Miseno e la baia illuminata come un immenso presepe. Era freddo attorno, ma il cuore caldo e mi sono sentito in pace.

10 commenti:

  1. Letto il tuo "post" mi è venuta la voglia di tornare a Napoli, nonostante il traffico e altre cosucce (ho superato le "cosucce" di San Paolo - Brazil).



    Non sono d'accordo sulla pasticceria: è molto meglio, più fine, quella napoletana, rispetto alla siciliana.



    Sergio

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  2. Sergio, la pasticceria è una cosa seria e su questo penso si possa essere d'accordo. In Italia ci sappiamo fare e quindi è tutta una goduria. Mi piacerebbe un confronto più approfondito tra le due scuole per stabilire la supremazia. Sulla raffinatezza dovresti però aver ragione.

    Sul resto ricordavo del tuo viaggio in Brasile, ma non avevo poi letto le tue corpose considerazioni. Lo farò con maggior attenzione, ma non a caso citi il traffico di Napoli per dare un'idea, in piccolo, di cosa sia quello di Rio dove, negli ultimi giorni, ci sono stati assalti di bande criminali a commissariati incendiati come i bus, per un bilancio tragico. E così Napoli, rispetto a Rio è un babà veramente.

    Auguri di un felice 2007.

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  3. La pasticceria italiana penso sia sublime in ogni angolo di italico stivale.

    Buon anno...! :-)

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  4. flaviablog, sottoscrivo in pieno, perchè i dolci sono una goduria, una tra le poche in questa sconclusionata Italia.

    Buon 2007 anche a te :-)

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  5. Ricordo l'incanto di Napoli, e anche i pesanti difetti della sua organizzazione. Ma la bellezza prevale, soprattutto quando il "cuore è caldo".

    Tanti auguri e un sorriso. harmonia

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  6. harmonia,molto cara, hai fatto una sintesi eccellente. Come sempre.

    Un caro abbraccio e ricambio ancora gli auguri.

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  7. Ho visitato Napoli questa estate e ce l'ho ancora nel cuore.

    Ti auguro un 2007 pierno di serenetà.

    Ciao a presto.

    Fioredicampo

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  8. Fioredicampo, ricordo la tua visita partenopea, anche per la foto che avevi postato.

    Ricambio con molto affetto gli auguri per un 2007 sereno.

    Un caro abbraccio

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  9. Ragazzi sono di napoli, tutti a casa mia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  10. ciao sn arianna di Roma...ma napoletana nel cuore è la città d' Italia ora, e lo resterà sempre

    viva Napoli!

    Ary

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