Clima di forte tensione presso la biblioteca "
www.lastampa.it (1/01/2009)
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=27851
L’episodio visto da dentro.
http://www.lamiaterraladifendo.it/?p=47
Incidenti sul lavoro: un morto a Licata due feriti a Pistoia
Un ventitreenne, Giuseppe Gatì, di Campobello di Licata è morto folgorato. Il giovane, che lavorava col padre in un'impresa di latticini, si era recato nel primo pomeriggio da un fornitore, alla periferia di Campobello di Licata e senza accorgersene avrebbe camminato su un filo scoperto della corrente elettrica che attraversava l'azienda agricola.
Giuseppe Gatì era il figlio di Giacomo, coordinatore cittadino del Pd. Il giovane era stato protagonista, meno di un mese fa, di una violenta contestazione, durante la presentazione del libro ad Agrigento, al sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi.
Ecco come si raccontava sul suo blog:
Giuseppe Gatì Savio, nato ad Agrigento il 18 /10/1986, residente a Campobello di Licata (AG) cittadino libero.
Ho voluto specificare il mio “status”, per combattere il servilismo che ogni giorno di più avvolge il nostro Paese.
Ho scelto di rimanere in Sicilia, di non andare via anche se vivere qui è duro, durissimo.
Cerco di fare ciò, portando dentro di me il ricordo di gente come Falcone, Borsellino, Pio
Che la terra ti sia lieve, giovane siciliano onesto e orgoglioso.
Giuseppe Gatì
RispondiEliminaSarai nei cuori degli Italiani onesti
Alla famiglia il mio dispicere
Augusto
Frank, sono raggelata. Avevo visto il video della contestazione di questo ragazzo sul blog di Piero Ricca e mi aveva colpito per il suo coraggio.
RispondiEliminaNon ho parole.
Artemisia
Augusto, e appunto resterà nei cuori di chi passa da queste parti.
RispondiEliminaArtemisia, è stata quella contestazione così vibrante a rendere agghiacciante, ancora di più, questa ennesima morte per lavorare. All'inizio dell'anno era stata la benemerita trasmissione: "Blob" a mandare in onda il video e a colpirmi erano stati l'accanimento e la violenza adoperati nei confronti di Giuseppe. Tanto che vien da pensare proprio che i peggiori restano e se c'era chi doveva andarsene questo non era certo lui.