lunedì 24 gennaio 2005

Un giorno come tanti

 

Premessa necessaria. Questo post viene editato in "differita", ossia non è fresco di giornata. L'ho inserito come commento in un altro blog alcuni giorni fa. Ma, poiché mi è stato fatto notare che avrebbe potuto costituire un argomento a se stante, invece che farne un commento, considerando inoltre che la giornata raccontata non è molto dissimile da altre che si vivono in ufficio e che, infine, il lunedì rappresenta l'inizio di una nuova settimana lavorativa, posso impugnare queste ragioni e proporlo qui. Dopo aver ottenuto una liberatoria.

"Questa mattina sono arrivato in ufficio alle 9:00, cioè un’ora dopo, ma non me la sono presa troppo. Ho scartato il tradizionale panino e mi sono messo a mangiare con buon gusto. Nel frattempo, aprivo la posta aziendale, che appunto deve sempre restare in primo piano e scambiavo opinioni e commenti con i colleghi. Lo so, non si dovrebbe parlare con la bocca piena, ma siamo molto informali e si accetta tutto. E poi lo facevo dopo aver inghiottito il boccone.
Circa tre quarti d’ora più tardi, mi sono recato in comitiva alla visita guidata verso la macchinetta del caffè, l’altarino pagano dei giorni nostri. Nel piccolo spazio c’era la folla delle ore di punta e, dopo aver salutato Tizio, Caio e Sempronio, ho scelto la bevanda (cioccolato forte), ho scroccato una crostatina e poi mi sono messo a guardare il paesaggio per accertarmi delle condizioni meteo (cominciava a nevicare, ma poi è diventata pioggia).
Al rientro nella stanza, sono stato convocato da un collega vice-capo per cercare di ricostruire assieme il percorso di una lettera, confrontando alcuni particolari, per cercare di capire come mai un cliente si fosse lamentato.
Poco dopo entra un responsabile di settore che chiede informazioni sul digitale terrestre. La ricerca si è arrestata e si è sviluppato un confronto su quale apparato fosse il migliore (Humax), sugli aggiornamenti da effettuare, sulle schede prepagate da acquistare e sul tempo che sarà necessario per clonarle. Nonché sugli sviluppi della situazione televisiva per quanto riguarda lo sport criptato. Quindi un collega, da poco convolato a nozze, espone il problema del canone tv e dell’importo, maggiorato, che doveva pagare.
La discussione si è spostata, allora, sull’opportunità di pagarlo, su come imboscare il tutto, arricchita dal gossip su un conoscente che era stato "sgamato" in modo banale. Un tipo chiede alla madre se avessero il televisore a casa e, ricevuta risposta affermativa, ha chiesto di entrare per verificare i pagamenti, fino ad allora mai effettuati. "Da oggi dovete pagare", concludeva perentorio. Un collega, entrato nel mezzo del racconto, ricordava che un poliziotto suo amico ricordava che in casa si può entrare solo per perquisizioni di armi e droga. Vera o falsa che fosse la versione si commentava l’ingenuità, poi l’ingiustizia e infine elencavano le scappatoie, nonché i consigli al novello sposo, di non pagare, anche se lui voleva farlo.
Quindi si è tornati alla lettera e alla ricerca di qualche responsabile. Il mouse scorreva le mail in precedenza ricevute ed inviate, si ricostruiva se chi aveva avuto l’incarico ci fosse o meno negli ultimi giorni dell’anno, perché allora era accaduto tutto per questo motivo. Poi si convocava un’altra persona e, infine, si lanciava il nobile proposito di chiarire tutto con il capo. Prima di rientrare nel mio ufficio mi accertavo sullo stato di riproduzione di un paio di cd musicali (quasi fatti) e così usufruirò del bonus, poiché chi cura la sezione cd e presto lo ripeterà con i dvd, rilascia una tesserina su cui vengono annotati i cd venduti, il cui prezzo all’inizio dello scorso anno si era riallineato: 5 euro. Al completamento della tesserina, cioè al decimo acquisto, il successivo è gratis.
Tornavo alla scrivania mentre altri colleghi si eclissavano, perché nel frattempo mezzogiorno era passato da venti minuti. "Ciao". "Ciao". "Ah, ci vediamo domani, perché ho il corso d’inglese". "Va bene". E, finalmente da solo, potevo iniziare a lavorare. Entravo in Rete, leggendo i blog a fasi alterne, fino alle 14:00, l’ora dell’uscita. Poi affrontavo il vento freddo e la pioggia che cadeva. Peccato: dentro, al caldo, si stava meglio."

Premessa necessaria. Questo post viene editato in "differita", ossia non è fresco di giornata. L'ho inserito come commento in un altro blog alcuni giorni fa. Ma, poiché mi è stato fatto notare che avrebbe potuto costituire un argomento a se stante, invece che farne un commento, considerando inoltre che la giornata raccontata non è molto dissimile da altre che si vivono in ufficio e che, infine, il lunedì rappresenta l'inizio di una nuova settimana lavorativa, posso impugnare queste ragioni e proporlo qui. Dopo aver ottenuto una liberatoria.

"Questa mattina sono arrivato in ufficio alle 9:00, cioè un’ora dopo, ma non me la sono presa troppo. Ho scartato il tradizionale panino e mi sono messo a mangiare con buon gusto. Nel frattempo, aprivo la posta aziendale, che appunto deve sempre restare in primo piano e scambiavo opinioni e commenti con i colleghi. Lo so, non si dovrebbe parlare con la bocca piena, ma siamo molto informali e si accetta tutto. E poi lo facevo dopo aver inghiottito il boccone.
Circa tre quarti d’ora più tardi, mi sono recato in comitiva alla visita guidata verso la macchinetta del caffè, l’altarino pagano dei giorni nostri. Nel piccolo spazio c’era la folla delle ore di punta e, dopo aver salutato Tizio, Caio e Sempronio, ho scelto la bevanda (cioccolato forte), ho scroccato una crostatina e poi mi sono messo a guardare il paesaggio per accertarmi delle condizioni meteo (cominciava a nevicare, ma poi è diventata pioggia).
Al rientro nella stanza, sono stato convocato da un collega vice-capo per cercare di ricostruire assieme il percorso di una lettera, confrontando alcuni particolari, per cercare di capire come mai un cliente si fosse lamentato.
Poco dopo entra un responsabile di settore che chiede informazioni sul digitale terrestre. La ricerca si è arrestata e si è sviluppato un confronto su quale apparato fosse il migliore (Humax), sugli aggiornamenti da effettuare, sulle schede prepagate da acquistare e sul tempo che sarà necessario per clonarle. Nonché sugli sviluppi della situazione televisiva per quanto riguarda lo sport criptato. Quindi un collega, da poco convolato a nozze, espone il problema del canone tv e dell’importo, maggiorato, che doveva pagare.
La discussione si è spostata, allora, sull’opportunità di pagarlo, su come imboscare il tutto, arricchita dal gossip su un conoscente che era stato "sgamato" in modo banale. Un tipo chiede alla madre se avessero il televisore a casa e, ricevuta risposta affermativa, ha chiesto di entrare per verificare i pagamenti, fino ad allora mai effettuati. "Da oggi dovete pagare", concludeva perentorio. Un collega, entrato nel mezzo del racconto, ricordava che un poliziotto suo amico ricordava che in casa si può entrare solo per perquisizioni di armi e droga. Vera o falsa che fosse la versione si commentava l’ingenuità, poi l’ingiustizia e infine elencavano le scappatoie, nonché i consigli al novello sposo, di non pagare, anche se lui voleva farlo.
Quindi si è tornati alla lettera e alla ricerca di qualche responsabile. Il mouse scorreva le mail in precedenza ricevute ed inviate, si ricostruiva se chi aveva avuto l’incarico ci fosse o meno negli ultimi giorni dell’anno, perché allora era accaduto tutto per questo motivo. Poi si convocava un’altra persona e, infine, si lanciava il nobile proposito di chiarire tutto con il capo. Prima di rientrare nel mio ufficio mi accertavo sullo stato di riproduzione di un paio di cd musicali (quasi fatti) e così usufruirò del bonus, poiché chi cura la sezione cd e presto lo ripeterà con i dvd, rilascia una tesserina su cui vengono annotati i cd venduti, il cui prezzo all’inizio dello scorso anno si era riallineato: 5 euro. Al completamento della tesserina, cioè al decimo acquisto, il successivo è gratis.
Tornavo alla scrivania mentre altri colleghi si eclissavano, perché nel frattempo mezzogiorno era passato da venti minuti. "Ciao". "Ciao". "Ah, ci vediamo domani, perché ho il corso d’inglese". "Va bene". E, finalmente da solo, potevo iniziare a lavorare. Entravo in Rete, leggendo i blog a fasi alterne, fino alle 14:00, l’ora dell’uscita. Poi affrontavo il vento freddo e la pioggia che cadeva. Peccato: dentro, al caldo, si stava meglio."

11 commenti:

  1. ahahahahahahhaah!grande questo blog!

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  2. Va bene che repetita juvant, ma è ancora più vero che non si dovrebbe postare dall'ufficio, altrimenti i risultati visivi sono questi. Abbiate pazienza e buon inizio di settimana.

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  3. MENZOGNA, benvenuta, ma oggi il blog è più una piazza grande che altro. Capita.

    Ciao

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  4. Fratello, vedi che avevo 'raggione'?

    Grande post, ancora più efficace in questa veste.

    A proposito, bella la cartolina che vi è arrivata da Livorno..amo quella squadra...

    saluti da constrictor!

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  5. buongiorno frank......mi sà che gli inglesi hanno ragione sul fatto che oggi è il giorno più triste dell'anno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  6. ma quando non lavori che fai ?????

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  7. conigliettonagennaio 24, 2005

    Ma cercano personale, dove lavori tu?

    Io sto cercando di cambiare lavoro...

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  8. ....beh ho avuto una giornata peggiore della tua!!!



    Un collega d'ufficio, che dopo anni di un mutismo impressionante...oggi ha iniziato a parlare:-)))



    Beh dirai te......una cosa positiva!



    .......ci ha coperti di una marea di parolacce senza giustificazione e poi se ne è andato.



    ....E tutto questo perchè la Lazio ha giocato male e secondo lui eravamo noi a portare sfiga!!!



    Comincio a pensare che gira un virus pericoloso.......so tutti matti!!!:-)))



    Laura

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  9. FRATELLO, più che grande dire “double face” per il facile raddoppio. Comunque grazie. Un po’ meno per la cartolina livornese. Certo che, dovendo scegliere, meglio essere sconfitti dal Livorno, squadra simpatica anche a me e poi, saldato il conto per il girone di ritorno, altri stop non si prevedono, oltre a tre punti già sicuri :-). A te la cartolina dovrò mandarla dal Polo, con il gelo che c’è dalle tue parti... Meno quanto?

    Abbraccio forte e leale



    FANNY37, non so in base a quali astrusi calcoli siano arrivati a questa conclusione, ma pure io sono d'accordo.



    MARDOU60, faccio cose, vedo gente...



    CONIGLIETTONA, benvenuta.

    No, per quanto ne sappia, non cercano personale, ma se mi mandi il curriculum ti terrò presente :-)

    Grazie per la visita e torna quando vuoi. Ciao



    LAURA48, già essere laziali e rappresentati poi da Di Canio è una sfiga enorme, ma voi non c'eravate anche quando la Lazio ha vinto il derby? Virus pericoloso, vero.

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  10. pensieroincertogennaio 25, 2005

    Ok, leggo stasera con calma .....

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  11. Blue__Angelgennaio 25, 2005

    Caro Frank,come va?

    un salutone anche a te e scusa il ritardo...ho passato un paio di giorni da incubo tra litigate in famiglia,preoccupazione per mia sorella e i soliti alti e bassi col mio migliore amico.

    Ho letto il commento che mi hai lasciato e credimi che mi dispiace davvero tanto.Adesso mi è più chiaro il perchè di tanta sensibilità,solitamente chi nn passa qualche problema è meno comprensivo verso quelli altrui.Se c'è una cosa che ho imparato a questo mondo è che ognuno purtroppo ha la propria croce da portare.

    Stai meglio ora,vero?

    Come mi hai consigliato tu sto cercando di scacciare lo sconforto ma in alcune occasioni nn è affatto semplice.Uno si prodiga tanto per la persona che ama e alla fine rimane sempre con un pugno di mosche...in più si aggiungono altri problemi che nn erano affatto previsti:le tue parole cmq mi hanno aiutata tantissimo,il supoorto che mi sta dando questo blog e voi tutti è molto importante.Nn mi sento sola,e nei momenti difficili questa è una gran bella cosa.

    Mi scrivi che ci sono analogie nella tua storia con quello che ho scritto domenica;purtroppo per noi mi sa che certe vicende alla fin fine sono tutte uguali.

    Grazie per avermi dato il tuo indirizzo di posta elettronica,il mio è anche sul blog:blueangel811@hotmail.com.Scrivimi anche tu quando ne hai voglia o hai bisogno di sfogarti :)

    Per il telefono nn so,sono una persona dannatamente timida...ti ringrazio comunque,sei davvero caro.

    Buona serata,un abbraccio

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