mercoledì 28 febbraio 2007

Dagli amici mi guardo io


Conferenza di Oslo, gli Stati Uniti non prendono parte alla riunione in cui si chiede di rimuovere dagli arsenali le micidiali "bombe a grappolo"


Gli Usa non rinunciano alle 'cluster bomb', respinta la proposta di messa al bando


OSLO - Gli Stati Uniti non intendono rinunciare alle bombe a grappolo, e respingono la proposta di metterle al bando dal 2008, così come chiesto oggi a Oslo da 46 Paesi di tutto il mondo. Lo ha ribadito il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Sean McCormack: Washington "conferma che queste munizioni continueranno a far parte dell'arsenale statunitense e saranno usate rispettando appropriate regole di ingaggio".


L'uomo, Paul Cortez, partecipò con alcuni commilitoni alla violenza sulla ragazzina massacrando anche tre membri della sua famiglia. Ora la condanna


In Iraq stuprò e uccise una ragazzina 100 anni di carcere a soldato Usa


FORT CAMPBELL - Un soldato americano, Paul Cortez, è stato condannato dalla corte marziale di Fort Campbell nel Kentucky, a cent'anni di prigione per aver preso parte alla violenze fisiche e all'omicidio di una giovane irachena di 14 anni e di tre membri della sua famiglia. Lo riferiscono oggi fonti militari. Il militare, un sergente di 24 anni, aveva scelto di dichiararsi colpevole di fronte ai pesanti capi d'accusa (fra cui assassinio, violenza, cospirazione criminale, ostruzione, incendio doloso) per evitare di essere condannato a morte. A novembre un altro soldato americano, James Barker dichiaratosi colpevole per gli stessi fatti, è stato condannato a novant'anni di prigione militare.


Tra pochi mesi gli Usa saranno in possesso dell'SSHCL un'arma mobile che sprigiona la potenza di 100Kw


Un laser da guerre spaziali contro missili e carri armati


LA GUERRA combattuta con armi silenziose ma micidiali è sempre più vicina. Un laser messo a punto solo per scopi militari sta per scendere in campo con l'energia necessaria per distruggere un qualunque mezzo. L'SSHCL (Solid State Heat Capacity Laser) ha raggiunto in questi giorni i 67 kW (kilowatt) di potenza, in laboratorio. Stando ai tecnici ci vorranno ancora 6-8 mesi per raggiungere i fatidici 100 kW necessari per dar modo al laser di diventare un'arma da campo di battaglia. Laser di tale potenza sono in grado di abbattere missili, carri armati e qualunque mezzo militare gli si trovi di fronte.


Fonte: www.repubblica.it 23 febbraio 2007


Simpatici no, ‘sti amerikani. Sprizzano arroganza da tutti i pori. Stupiscono per le vette di eccellenza in stupidità che raggiungono. Certo non rappresentano loro quella presunta civiltà in grado di impartire lezioni all’Oriente. Vediamo ancora quanto sono bravi.


Come un aviere Usa stupra in Italia una bambina ma guadagna l'impunità. http://www.dsonline.it/magazine/documenti/dettaglio.asp id_doc=22954


Il Gazzettino di Venezia 10 maggio 2004


Tre soldati Usa bloccati a Ca' Grimani


Venezia - Sono stati notati - poco dopo le 19 - da una pattuglia dei vigili urbani in servizio nella zona mentre cercavano, tranquillamente,di scavalcare il muro di cinta di palazzo Grimani sede della Corte d'Appello. Immediatamente è scattato l'altolà da parte degli agenti di polizia municipale, ma i quattro a quel punto erano già saltati nel cortile interno. E’ stato subito chiesto, quindi, l'ausilio anche di una Volante della polizia e dei carabinieri per entrare all'interno, dove i quattro sono stati dapprima inseguiti e poi fermati. Autori dell'inspiegabile bravata - che costerà loro cara - tre militari americani della caserma "Ederle" di Vicenza e una ragazza che era in loro compagnia, tutti in apparente stato di ubriachezza. Dopo essere stati tutti denunciati, i tre militari americani sono stati fatti rientrare in caserma a Vicenza.


Il Giornale di Vicenza. Furibonda rissa nella notte: 15 americani prendono di mira alcuni marocchini in discoteca e li seguono in città.


Militari della Ederle distruggono l’interno di un bar


Pesanti danni al "Naat house" di via Moro: statunitensi scatenati placcati solo dai Cc Setaf (d. n.) Militari americani scatenati. Dopo essere finiti nei guai nei giorni scorsi tanto a Roma (un parà della Ederle accoltellato durante una baruffa) quanto a Firenze (tre colleghi arrestati per rissa), la notte scorsa hanno provocato il pandemonio in un bar di Vicenza. I danni all’interno del "Naat house" di via Moro sono ingenti. Quindici militari della caserma di via della Pace sono stati denunciati dai carabinieri della Setaf prontamente intervenuti per calmarli. I marocchini contro i quali se l’erano presa se la sono cavata con qualche botta. L’episodio di violenza risale alle 5 della scorsa notte ma ha un importante antefatto. Gli americani infatti avevano deciso di passare una nottata di festa e divertimento all’interno della discoteca "Nordest" di Caldogno. Nelle sale da ballo erano entrati in contatto con alcuni marocchini e, complice l’alcol bevuto in quantità, era nata un’accesa discussione. Al momento i motivi del contendere non sono chiari, ma potrebbe trattarsi, più che di ragioni religiose, politiche o geografiche, semplicemente di uno sguardo di troppo ad una donna (...) Negli ultimi mesi spesso i carabinieri sono dovuti intervenire per calmare le intemperanze degli americani. Qualche settimana fa cinque parà erano stati arrestati per rissa a Vicenza est (...) Dalla caserma Ederle, quando in primavera fu arrestato da parte della Squadra mobile un paracadutista della 173esima per violenza sessuale, giunsero voci rassicuranti: era in corso un servizio di supporto psicologico per chi era tornato dalla guerra fra i militari a stelle e strisce e le bande irachene. (...)


Il Giornale di Vicenza luglio 2006


Militare americano picchia vigili e Cc


Venezia. Alla festa del Redentore ha decisamente esagerato. In preda ai fumi dell’alcol se l’è presa prima con i vigili urbani e poi con i carabinieri. Dopo aver smaltito la sbornia in cella, ieri il giudice ha convalidato il suo arresto e lo ha rimesso in libertà. Sono stati gli uomini della Militar police della Ederle ad andare a Venezia a recuperare il connazionale Richard Nowelod, 21 anni, e a riportarlo a Vicenza.


L’episodio risale ad un paio di notti fa. Il militare americano di stanza alla Ederle era andato a Venezia a festeggiare ed aveva alzato un po’ troppo il gomito. Vicino a palazzo Ducale ha iniziato ad infastidire i passanti, correndo e buttandosi contro a chi passava. Per questo erano stati chiamati i vigili urbani che gli avevano chiesto i documenti, ma non erano riusciti a calmarlo, anzi, visto che lo statunitense ha reagito. Per questo gli agenti avevano chiesto aiuto ai carabinieri, ma per tutta risposta il giovane li ha aggrediti prima con toni intimidatori, e poi sferrando calci a destra e a manca. Inevitabili le manette; per lui si sono aperte le porte della galera. Ieri mattina l’udienza di convalida e la scarcerazione.


Il Giornale di Vicenza GIOVANE BASSANESE DENUNCIA AI CC «MALMENATO DA 4 SOLDATI USA»


«Sono stato aggredito e malmenato da quattro soldati americani. Il motivo? Aver fatto loro i fari con la mia macchina, mentre procedevano a zig zag. Spero che quanto mi è accaduto non succeda più a nessuno, e ritengo che sia necessaria maggior tutela nei confronti degli statunitensi». A parlare è Alessandro B., 24 anni, studente che vive a Bassano. Assistito dall’avv. Bianchin di Bassano, ha formalizzato una querela nei confronti dei quattro militari su cui stanno svolgendo accertamenti i carabinieri della Setaf che non dovrebbero essere lontani dall’individuarli. (...)


Il Giornale di Vicenza NUMEROSE LE VIOLENZE ATTRIBUITE AGLI AMERICANI. LA DENUNCIA DI UNA BARISTA (d. n.) Ubriachi, rissosi e vandali. Non ha mezzi termini Luigina Stecco, titolare di un bar della zona Est della città nel definire i paracadutisti della caserma Ederle. Non siamo tornati negli anni Settanta, quando le devastazioni erano quotidiane - spiega senza indicare il nome del suo locale perchè teme ripercussioni - ma poco ci manca. Ieri, per lennesima volta, hanno rotto bicchieri e bottiglie nel mio bar. Sono sempre loro. Quelli che tornano dall' Iraq vivono in un altro pianeta, bisogna fermarli in qualche modo. La cronaca delle ultime settimane dà ragione allo sfogo dell'esercente. Sono sempre più numerosi, infatti, gli episodi di violenza che vedono coinvolti cittadini americani. Per citare gli ultimi e più clamorosi, un accoltellamento fuori dalla discoteca "Nordest" di Caldogno, l'arresto di un militare per maltrattamenti e sequestro di persone, le sei denunce per danneggiamenti sabato notte fra corso Padova e viale Margherita, il caos generato all'esterno del ristorante "Da Remo". (...)


Il Gazzettino. Vicenza MILITARE USA E TUNISINO ACCOLTELLATI AL NORDEST

(B. B.) Accoltellamento all'alba davanti al Nord Est, la frequentatissima discoteca di Caldogno, meta anche di moltissimi militari Usa. Qui, l'altra mattina alle quattro, è scoppiata una rissa furiosa. La lite, che sarebbe degenerata a causa dell'alcol, è stata talmente violenta che sono volati coltelli. Sono rimasti gravemente feriti Marcus Klenn, 22 anni, militare alla Caserma Ederle, e un extracomunitario tunisino. (...)


Il Gazzettino. Vicenza PARÀ TEPPISTI Undici auto danneggiate. È il risultato di un raid dei sei parà della caserma Ederle tutti un po' alticci. La notte tra sabato e domenica i militari americani hanno sfogato la loro rabbia causata dai fumi dell'alcool prendendosela con le auto parcheggiate soprattutto in via Padova. Sono stati denunciati e riportati dalla polizia militare nella caserma di viale della Pace.


VICENZA: STUPRATORE STATUNITENSE RICEVE ATTENUANTI PERCHE' HA FATTO IL SOLDATO IN IRAQ  La gravità di uno stupro va attenuata se a commetterlo è stato un militare appena tornato dalla guerra, per le tremende prove che è stato costretto a subire. «Appare verosimile che l’imputato, nel suo lungo periodo di permanenza in Iraq, abbia quantomeno assistito a scene di violenza che nulla avevano a che fare con la necessaria violenza bellica».

È un passaggio della motivazione della sentenza con cui il collegio ha condannato un soldato americano ritenuto responsabile di violenza sessuale e lesioni. Il parà è stato condannato in novembre a cinque anni e otto mesi e a versare 100 mila euro alla vittima, una nigeriana di 27 anni. Perchè la picchiò selvaggiamente, la ammanettò e poi la violentò con modalità orribili causandole lesioni che la costrinsero a restare in ospedale per 20 giorni. I fatti risalgono al 22 febbraio 2004. (...)


Il Giornale di Vicenza 10 Marzo 2006 STUPRÒ BALLERINA, 3 ANNI 4 MESI Lei contro lui. Due versioni diametralmente opposte. Il giudice ritiene che il racconto della ragazza sia veritiero. Si traduce che il sesso estorto con la violenza psicologica, prima ancora che fisica, costa 3 anni 4 mesi di reclusione e un risarcimento parziale, ma subito esecutivo, di 25 mila euro. Il parrucchiere della caserma Ederle Cristopher Johnson, una ragazzone di colore di 23 anni, che fu arrestato a ottobre dai carabinieri della Ederle, si proclama innocente. [...]


E questi sarebbero i nostri amici? A questi dovrebbe essere concesso di raddoppiare non solo base militare, ma anche presenze, prepotenze e stupri? Il masochismo governativo non conosce confini, sia esso di centrodestra che di centrosinistra. Succubi sempre, liberi mai è la logica conclusione. Piuttosto mi scuso se mancano alcune date dalla rassegna stampa, ma insomma ci siamo capiti e non servono ulteriori dettagli. Per consultazione: http://www.altravicenza.it/ (da cui è tratta la foto: Nuova Piazza dei Signori) e il blog http://presidiopermanente.noblogs.org/.


A conclusione di un altro post più da conservare come documentazione che da mordiefuggi...


«Evviva, a Vicenza avremo cento aerei da passeggio...»

Un testo inedito di Dario Fo e Franca Rame che sarà recitato nelle giornate contro la base di Vicenza


l’Unità 14 febbraio 2007


Evviva! Avremo anche noi una potente aviazione da guerra con la bellezza di 133 aerei da combattimento che abbiamo appena ordinato agli Stati Uniti.

Qualche giorno fa il senatore Lorenzo Forceri, su incarico del Governo, si è appositamente recato, quasi in segreto, a Washington per firmare l'accordo. L'acquisto ci costerà molto caro, ma alcuni tecnici della coalizione governativa ci assicurano che sarà un affare. Ogni macchina da guerra volante verrà assemblata in Italia, esattamente in un grande ateliér di alta meccanica presso Novara. Ci lavoreranno circa 200 operai. Evviva! Così abbiamo risolto il problema dell'occupazione e dei precari. È importante sapere il nome con cui vengono ufficialmente chiamati questi apparecchi d'assalto: Joint Strike Fighter che, tradotto un po' all'ingrosso, significa caccia bombardiere d'attacco e immediata distruzione. Ma scusate: Prodi e il suo apparato governativo non ci avevano assicurato che tutte le nostre missioni all'estero, a cominciare dall'Afghanistan, sarebbero state assolutamente missioni di pace e profondamente umanitarie? Io mi credevo che «immediata distruzione» significasse cancellazione totale di obiettivi militari e anche civili casualmente abitati dalle solite vittime collaterali con lancio di napalm, bombe a grappolo e fosforo bianco. «No!», sono stato subito corretto dalle dichiarazioni dei ministri della guerra Usa. Ci hanno spiegato che quelle bordate di luce accecante sono in verità luminarie per creare effetti festosi e rendere splendenti le immagini paesaggistiche della zona. Ma veniamo al dunque. Cosa costa in realtà ogni singolo «Fighter Distructor»? Ecco la cifra: esattamente 100 milioni di euro cadauno. Ma non si concedono prototipi singoli: il contratto vale solo se si acquista lo stormo al completo. Nel nostro caso si tratta di 133 aerei. Prendere o lasciare! Così il blocco volante ci verrà a costare 13 miliardi di euro più trasporto, assemblaggio, tecnologia di ricambio, macchine robotiche e uno staff di tecnici della casa costruttrice per la manutenzione e le varianti tecnologiche, giacché il vero collaudo dei volatili meccanici dovrà svolgersi sulle nostre basi che evidentemente abbisogneranno di strutture e hangar speciali. Gli apparecchi di questo stormo avranno eccezionalmente la facoltà di essere riforniti di carburante in volo, quindi la nostra squadra fighter dovrà essere dotata di apparecchi cisterna che seguiranno la flotta di combattimento per pompare a tempo debito il pieno necessario all'azione. Nelle spese dobbiamo ancora aggiungere l'assetto tecnico per i piloti in combattimento: armi leggere di bordo, mitragliatrici da 20 millimetri, razzi e missili, qualche cannone per non essere da meno e la possibilità di caricare ogive atomiche tattiche o pesanti. Il tutto non è compreso nel prezzo iniziale. (...)

I velivoli in questione sono prodotti da una nota impresa aeronautica, la Lockheed, la stessa che una trentina d'anni fa pagò nostri ministri e capi del governo della Dc, versando miliardi in tangenti, perché lo Stato italiano scegliesse di acquistare da loro speciali aerei da guerra. Ma allora è proprio un vizio! È inutile, quello è il motto dei nostri dirigenti moderati: «Se proprio non vuoi prostituirti, almeno chiudi un occhio e collabora!».

Ma qui c'è un'ulteriore notizia veramente gustosa: veniamo a sapere che la Lockheed in questione ha proposto l'acquisto degli stessi «Fighter-ammazza-e-fai-strage» all'Olanda. Il governo dell'Aia, come sua abitudine, di democrazia reale, ha reso nota al pubblico l'operazione e ha richiesto all'America i progetti e gli abbozzi di prototipi. Dopo averli esaminati per lungo tempo con la consulenza di ingegneri specialisti del settore, ha decretato: «Grazie, ma non se ne fa niente. Questi apparecchi non corrispondono ai requisiti che si promettevano nel progetto. Per di più ci verrebbero a costare una pazzia e noi non siamo in grado di sostenere un simile salasso. Quindi rigettiamo la proposta. Ci spiace, ma sarà per un'altra volta». (...)

Vicenza: una base militare? No… solo culturale! (...) Ed ora veniamo a noi, cioè parliamo di Vicenza, la città del Palladio e culla della commedia dell'arte, il più famoso teatro della tradizione antica italiana. Qui si sta progettando un ingigantimento dell'attuale caserma Ederle e della realizzazione della più potente base americana nell'Europa. Qui verrebbe ospitata la nuova 173ma brigata aerotrasportata, che triplica la forza e gli organici di quella ora divisa tra qui e le basi tedesche di Bamberga e Schweinfurt. (...) Però nella città del Palladio non vedremo giungere solo uomini. La 173ma brigata non è composta da soli paracadutisti e aviotrasportati. Reca con sé un bagaglio più che consistente: 55 tank M1 Abrams (cioè proprio pesanti! Con cannoni da 90 a 120 millimetri), 85 veicoli corazzati da combattimento, 14 mortai pesanti semoventi, 40 jeep humvee con sistemi elettronici da ricognizione, due nuclei di aerei spia telecomandati Predator, una sezione di intelligence provvista di diavolerie elettroniche, due batterie di artiglieria con obici semoventi e i micidiali lanciarazzi multipli a raggio lungo Mrls. Un forza d'urto sufficiente a cancellare una metropoli! E già che siamo sotto Carnevale si può ben dire una scatenata festa coi botti!

A detta del generale James L. Jones la 173ma brigata è da chiamarsi «maglio mobile con la potenza di fuoco di una divisione d'attacco immediato». Per chi ama il cinema il nome 173ma brigata fa subito venire in mente Apocalypse Now, dove proprio il contingente d'attacco in questione si esibiva al comando di un capitano-cowboy nella distruzione di villaggi e massacro di popolazione in Vietnam al suono delle Valchirie di Wagner.

Prego… benvenuti nella dolce Padania, accomodatevi! Mentre sorpassate coi vostri elicotteri bombardieri il Mekong, sì voglio dire… il nostro Po, per delicatezza, vi dispiace mettere in onda il Va pensiero di Verdi se in un momento di euforia vi scappa di gettare napalm? Ma il nostro governo, attraverso i suoi ministri, insiste ad assicurare che nella base non ci saranno armi di alcun genere, neanche temperini e tagliacarte!

A parte i lazzi da commedia dell'Arte, per ospitare degnamente tutta questa forza di fuoco, abbisogneranno strutture e sovrastrutture nuove ed efficienti. Il movimento di questi mezzi d'attacco, camion blindati, carri da sfondamento, tank…, avrà bisogno di strade adatte e solide… soprattutto sgombre. Non si accettano ingorghi e traffico caotico, niente biciclette, bambini e vecchietti curiosi. Stare alla larga, prego!

Il Ministro Parisi ha tranquillizzato la popolazione, letteralmente garantendo che: «Il governo ritiene suo dovere vigilare affinché le opere che verranno realizzate siano rispettose delle esigenze prospettate dalle comunità locali, con particolare riferimento all'impatto sul tessuto sociale, sulla viabilità e sulla rete dei sottoservizi» (la Repubblica, 31 gennaio p. 10). Inoltre ha assicurato che il Comune sarà esonerato dalle spese per le infrastrutture e che i servizi sportivi, scolastici e naturali (ora in funzione, da abbattere) verranno ricollocati e ricostruiti altrove a carico degli americani. Ricostruire? Ma dove? Quando? Dov'è il progetto da discutere? (...)

Chissà se ai nostri controllori della Repubblica italiana sarà permesso anche di verificare che nella base di Vicenza, oltre che a uno stivaggio di svariate tonnellate di proiettili di vario calibro, non si trovino per caso anche ogive atomiche. Stiamo esagerando? Facciamo del terrorismo gratuito? E allora, eccovi qua la testimonianza del Natural Resources Defence Council (Stati Uniti). Secondo questa autorevole fonte sarebbero 40 le testate nucleari stoccate nella base di Torre di Ghedi (provincia di Brescia) e 50 quelle custodite ad Aviano, della potenza variante da 0,3 a 170 chilotoni (quella della bomba sganciata su Hiroshima era di circa 15 chilotoni), tutte bombe, queste, stivate nelle nostre basi a disposizione di Tornado anche dell'aviazione militare italiana. Se gradisce… Quindi stiamo tranquilli, noi qui nel nord siamo al caldo!

Qualcuno, scrivendo su testate di prestigio, si è chiesto se non fosse stato più ragionevole e comodo scegliere come base e relativo nuovo aeroporto uno spazio più consono, situato in una piana meno abitata e sgombra di fabbriche come è la zona intorno a Vicenza, il cui centro dista meno di due chilometri dall'aeroporto in costruzione. A parte il frastuono al quale saranno sottoposti gli abitanti, sorvolati di continuo da jet urlanti in quantità da incubo, essi vicentini saranno vivacemente irrorati dagli scarichi del carburante a iosa… tutta salute!

«Ci voleva poco - commenta l'autore dell'articolo - a trovare nella nostra penisola qualche spazio più adatto alla bisogna». Ma ecco che in merito risponde Luttwak, il noto consulente strategico del governo Bush che spesso appare ospite sulle nostre reti televisive, che parla come Stanlio e Olio. Egli ammette che sarebbe stato facile trovare un altro spazio meno urbanizzato, ma la scelta di Vicenza è dovuta al particolare che una grande percentuale di militari delle truppe ospitate proviene da università e college prestigiosi, dove ha condotto studi umanistici e d'arte. Per cui essi specificamente hanno richiesto di potersi insediare nei pressi di una città d'arte famosa come la patria del Palladio, onde poter arricchire la propria cultura e godere del piacere insostituibile della bellezza.


Quindi, vicentini, siate orgogliosi per la scelta che hanno fatto le truppe di sfondamento aerotrasportate. Sì, dovrete sopportare qualche fastidio, a partire da un traffico d'inferno, pericolo di contaminazioni radioattive, controlli continui, divieti, rischiare di essere scambiati per terroristi…, ma non si può avere tutto dalla vita: la gloria e pure la tranquillità e il benessere! Quindi godetevi 'sta pacchia!!! Alleluia!!

3 commenti:

  1. http://www.dsonline.it/magazine/documenti/dettaglio.asp?id_doc=22954 dovrebbe essere il link giusto.

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  2. atteggiamenti da forza di occupazione.

    peccato queste cose non succedano mai ai nostri politici e ai loro familiari.



    Sermau

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  3. Quello che proprio non riesco a digerire è il fatto che la nostra magistratura nulla possa contro qualsiasi tipo di reato che un militare americano compia nel nostro territorio. Non parliamo poi di estradizione!!!

    Sono tutte ... cose loro!

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