Italia a stelle e strisce Come gli americani si espandono. E chi ci guadagna
Chi si nasconde dietro il progetto di costruzione di oltre mille villette per i militari di Sigonella nel comune di Lentini, in Sicilia? Una società vicentina che fa affari con gli statunitensi,
Angelo Mastrandrea
il manifesto 27 gennaio 2007
Una questione urbanistica, direbbe qualcuno. Ma soprattutto un grande affare. Per gli italiani, o almeno per alcuni. Forse anche per gli americani, se verrà smentito quello che, di fronte alla polemica politica montante, due giorni orsono si è affannato a spiegare il portavoce (italiano) della base (americana) di Sigonella, Alberto Lunetta: «Non c'è, in generale, alcun piano per la costruzione di nuove unità abitative militari a Sigonella, e quindi neppure a Lentini». Quel che pare vero è che, «in generale», non ci sia alcun accordo formalizzato per spostare da Mineo a Lentini settemila militari con i loro familiari. Quel che è invece sicuro è che il consiglio comunale della cittadina del siracusano ha approvato, in maniera assolutamente bipartisan e senza alcun voto contrario, una variante al Piano regolatore che prevede la trasformazione di due aree da «agricole» a «edificabili» per consentire la realizzazione di un «complesso insediativo chiuso ad uso collettivo destinato alla esclusiva residenza temporanea dei militari americani della base Sigonella Us Navy». Come a Vicenza, l'urbanistica prevale sulla politica forse perché alla politica è superfluo chiedere un'approvazione che si dà per scontata. Come a Vicenza, il progetto compiuto arriva prima degli accordi formali. Ma questa volta siamo in Sicilia.
E' il 16 ottobre quando arriva il via libera definitivo, ma per capire meglio la portata del grande affare bisogna fare un passo indietro e spiegare come in meno di un anno e con due amministrazioni contrapposte la lottizzazione abbia potuto procedere spedita come in tempi di governi forti e maggioranze compatte. E soprattutto tenere d'occhio i protagonisti. Che portano i nomi di un'impresa vicentina,
Ma partiamo dal progetto, diviso in due lotti. Il primo prevede «n.1000 villette a schiera unifamiliari a piano terra e primo piano, con annesso verde privato e parcheggi», nonché scuole, strade, negozi, centri sportivi e quant'altro serve per la nascita di un'ordinata cittadella di cinquemila abitanti distribuita su 145 mila mq. Con l'unica particolarità di essere blindata e presidiata all'accesso da alcune guardiole «per il presidio di controllo e sicurezza». Laddove oggi c'è un cancello e la scritta «cavaliere Sanfilippo». Idem per il secondo lotto, solo un po' più piccolo: 50 mila mq per 1.800 abitanti. L'importo previsto per i lavori è di 300 milioni di euro. La durata fissata in 36 mesi. Previsto l'impiego di una quarantina tra tecnici e geometri e di svariate centinaia di operai suddivisi in quattro o cinque ditte subappaltatrici. Chi ci andrà ad abitare lo spiega il sindaco Alfio Mangiameli, della Margherita: si tratta del trasferimento degli alloggi occupati a Mineo, dovuto al fatto che «Lentini è più vicina alla base di Sigonella». Dunque, un mero spostamento logistico che «porterà solo vantaggi per le casse comunali: basti pensare che dall'Ici arriveranno oltre 500 mila euro ogni anno».
Nulla, insomma, che giustifichi la procedura d'«urgenza» con cui il comune ha affrontato la pratica. Evidentemente non la pensava così, lo scorso febbraio, l'allora sindaco Sebastiano «Nello» Neri, ex deputato di An trasmigrato nelle fila del Mpa di Lombardo e ripescato alla camera nelle elezioni di aprile. Accade infatti che l'entusiasta primo cittadino, «appresa l'importante rilevanza sociale» del progetto, disponga che «il provvedimento venga istruito con urgenza». Detto fatto, nel giro di poco lo prendono alla lettera, nell'ordine, il Genio civile, l'Asl,
È ormai in atto il fuoco di sbarramento psicologico per la manifestazione di sabato. L’isteria si propaga e, casualmente s’intende, sono arrivati gli arresti in grande stile degli adepti delle ennesime Brigate Rosse. Difficile non vedere un rapporto causa-effetto e, soprattutto, facilissimo propinarlo alla maggioranza silenziosa. E infatti...
Base Usa, l'allarme di Amato
"Attenti al corteo di Vicenza"
Sinistra radicale: "Sbaglia"
Il ministro alla Camera: "Potrebbero saldarsi spezzoni di ostilità contro la polizia". Il prefetto: "Possibili momenti di fortissima tensione. Scuole chiuse". Rutelli: "Le eventuali violenze saranno represse severamente". Prodi: "Non voglio tensioni". Le critiche di Prc, Verdi e Pdci www.repubblica.it 14 febbraio
Rutelli: «A Vicenza useremo la severità»
«Confido che non vi sarà alcun disordine, ma se ci fosse deve essere represso»
Amato: rischi per il corteo Il vicepremier sulla manifestazione di sabato: «Rigore, intransigenza e fermezza nei confronti della violenza». Gianni e Cento: «Non ci andremo» Il prefetto: chiuse tutte le scuole www.corriere.it 14 febbraio
Vicenza, Rutelli: «Disordini repressi con severità»
Altolà di Prodi sulla manifestazione di Vicenza contro il raddoppio della base Usa: «Il governo non manifesta contro se stesso». Amato lancia l'allarme: «Pericoli per le forze dell'ordine», facendo insorgere la sinistra dell'Unione: «Nessun legame con le Br». E Rutelli: «Disordini repressi con severità». Il prefetto chiude le scuole. www.unita.it 14 febbraio
(AGI) VICENZA: PARISI, SONO CERTO PREVARRA' MODALITA 'CIVILE
(AGI) - Roma, 14 feb. - "Io credo che la distinzione sulla presenza di ministri o sottosegretari non basti": lo ha detto il ministro della difesa Arturo Parisi, parlando della manifestazione di Vicenza del 17 prossimo contro l'ampliamento della base militare statunitense, ospite a L'Infedele, la trasmissione condotta da Gad Lerner su La7. "Io so che nel corteo si incontrano umori e istanze e parole d'ordine diverse. So anche - ha proseguito il ministro della difesa - che nel corteo e' rappresentata inoltre una preoccupazione che ha la capacita' di proporsi in modo civile e misurato: confido, sono sicuro anzi, che prevarra' questa volonta' e modalita' di rappresentarsi. Questo non impedisce che ci sia una vigilanza, anzi sono sicuro che gli stessi organizzatori della manifestazione se ne faranno carico". "Io ho auspicato che prevalga tra le voci quella responsabile e misurata, ma non posso dimenticare che dentro la manifestazione esistono anche altre voci. Esistono delle obiezioni presenti dentro la manifestazione con cui e' doveroso confrontarsi".
un post molto, molto intelligente, puntuale.
RispondiEliminacomplimenti
Scusa Frank..ma io tutto questo livore contro l'ediliza usa non lo capisco...
RispondiEliminaa parte la possibile infiltrazione mafiosa nei cantieri..ma è un'obiezione che vale per qualunque cantiere in Italia.
Qui i casi sono due:
Si vuole stare nella Nato oppure no?
e Se no lo si chieda espressamente di uscirne.
Sigonella non e' una base Nato, e' una base americana: c'e' una bella differenza!
RispondiEliminamarilu'