venerdì 12 gennaio 2007

In provincia dell'odio


A Cogne una donna sposata uccide il proprio figlio, poi viene inghiottita da tutto quanto fa spettacolo, vale a dire quella gelatina stomachevole che avvolge ogni avvenimento cruento, per poi servirlo meglio al banchetto mediatico del pomeriggio feriale o della sera vespiana, meglio ancora della domenica buona.


A Novi Ligure una ragazzina plagia il fidanzatino e, assieme, massacrano madre e fratello di lei, una sorta di “prova sanguinaria d’amore” che il ragazzino offre alla sua belvetta adorata.


A Erba una coppia, dipinta come infelice e frustrata, fa esplodere l’odio belluino nei confronti dei vicini di casa. Il rumore infastidiva, i litigi scoppiavano senza soluzione di continuità con “quei tunisini maledetti”. Scatta la missione sanguinaria: una, due, tre, quattro persone sgozzate. Una mattanza agghiacciante, anticamera dell’inferno.


Famiglie infrante e distrutte. Matrimoni azzerati. Coppie disgregate. Eppure, avendo tempo da perdere per ascoltare papa, vescovi, cardinali, eminenze eccellentissime, politicastri integralisti, atei devoti e baciapile in servizio permanente effettivo, ne viene fuori che ad attentare all’integrità della famiglia sarebbero i pacs. Roba da manicomio.


Anche questa è una sottospecie di quella follia mediatica che aveva già condannato Azouz Marzouk, solo perché straniero, anzi extracomunitario che già suona più sospetto, senza avvedersi che l’odio non ha distinzioni di etnia. I coniugi Romano sono italiani, anzi come i legaioli rivendicherebbero (rivendicheranno?): padani doc.


Ma che schifo di paese è ormai diventato il nostro?

4 commenti:

  1. Se riusciremo a guardare a queste tragiche follie come grave pericolo che incombe sulla nostra società, il nostro potrebbe essere un paese che cercherà di ravvedersi e porre l'accent sui veri pericoli che serpeggiano all'interno. Se continueremo a vivere il tutto con morbosa curiosità... purtroppo andremo verso una sorta di "implosione" socio-culturale, un piangersi addosso senza continuità di soluzione.

    Essere seriamente preoccupati dovrebbe essere la nostra priorità.

    Evitare un atteggiamento razzista non può che favorire il comprendere e accogliere: bisognerà convivere e farlo nel migliore dei modi, comprendendoci reciprocamente.

    Mi fermo qui.



    Un buongiorno per te.

    Anna

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  2. ... un paese con a capo il Papa nero ...

    un paese revisionista ...

    come se i francesi approfittando dell'impiccaggione chidessero scusa a Luigi XVI e Maria Antonietta ...

    Sto Papa nero che fa riunioni con gli enti locali italiani ... ma la sua è una religione locale? Municipale?

    ... uff ... uffissima

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  3. Commento solo una parte del tuo interessante post: probabilmente ti ricordi "Family life", non intendo dire che tutte le famiglie siano così, ma neppure quelle "Mulino bianco". Il merito del film era quello di svelarne anche la parte d'ombra. Ora c'è chi tenta di abbagliare solo con la parte di luce e nel frattempo l'ombra agisce....

    ciao Frank, buona giornata

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  4. un paese terribile, incarognito...dove si uccide per "impossibili" (non voglio dire futili) motivi....

    ieri l'altro la corte di cassazione ha detto che ad ustica "nulla è successo"...

    sarà che siamo stati veramente massacrati culturalmente e non abbiamo più punti di riferimento....

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