venerdì 2 marzo 2007

15 anni dopo - 2

                                        

la Repubblica - Mercoledì, 26 febbraio 1992 - pagina 10


di LUCA FAZZO


L' ITALIA DEGLI SCANDALI. CHIESA E IL GIUDICE LA CACCIA AL TESORO


Dopo la scoperta di cinque miliardi sul conto dell'ignara segretaria, si indaga ancora


MILANO - Sola, senza avvocato, Stella Monfredi ieri - per la seconda volta in due giorni - è rimasta a lungo nella stanza in fondo al corridoio della Procura della Repubblica. E' la stanza del giudice Antonio Di Pietro, il sostituto che otto giorni fa ha mandato in manette a San Vittore il datore di lavoro di Stella Monfredi e degli altri 1250 lavoratori del Pio Albergo Trivulzio, il glorioso istituto assistenziale milanese. Nell' inchiesta sugli affari dell' ingegner Mario Chiesa, il dirigente socialista arrestato il 18 febbraio, la giovane impiegata è entrata di prepotenza, dopo che in una cassetta di sicurezza e in alcuni conti correnti intestati a suo nome in una banca della banlieu milanese, i carabinieri hanno trovato un' altra consistente parte della montagna di soldi che l' indagine dei carabinieri sta portando alla luce: più di cinque miliardi in contanti e in titoli che si vanno ad aggiungere al malloppo, più o meno della stessa entità, sequestrato nella cassetta di sicurezza dei genitori di Chiesa. Ma se i genitori hanno fatto quadrato, dichiarando ai giornalisti che il bel gruzzolo a loro disposizione è il frutto dei risparmi di tre generazioni, la giovane ex segretaria del presidente ha detto esattamente il contrario: che di quei soldi lei non sa assolutamente nulla, e che i conti e la cassetta intestati a suo nome erano di fatto nelle mani dell' esponente socialista. Perché, dopo questo primo incontro, il magistrato è tornato a convocare Stella Monfredi? "Unicamente - spiegavano ieri sera in Procura - perché ci aiutasse ad orientarci nei computer di Chiesa". E' una conferma esplicita dell' importanza che gli investigatori annettono alla notevole mole di documentazione custodita negli uffici di Chiesa al Pio Albergo Trivulzio e nel suo ufficio privato di rappresentanza in via Soresina. E' nella memoria di quei computer e nelle decine di floppy sequestrati che i carabinieri cercano qualcosa di preciso: la contabilità della tangente, i conti segreti che potrebbero documentare le strade percorrendo le quali il giovane e promettente uomo politico socialista aveva costruito le sue segrete e miliardarie fortune. E' la prima volta che il tesoro privato di un politico milanese viene portato alla luce: e sembra che la magistratura sia decisa a sfruttare fino in fondo le possibilità che questa inchiesta le offre per svelare regole e dimensioni del sistema della mazzetta. Il sequestro dell' altro ieri, la seconda tranche di miliardi individuata dagli investigatori, non sembra infatti concludere le indagini sulle fortune del socialista rampante. Nonostante il totale dei beni individuati superi già gli undici miliardi di lire, la caccia al tesoro continua, nella certezza che altre cassette di sicurezza e altri conti correnti custodiscano cifre ancora sostanziose. Negli ambienti politici milanesi si parla con insistenza di un conto cifrato in Svizzera costituito da Chiesa negli scorsi anni. Ma si parla anche di soldi più a portata di mano, in una delle migliaia di filiali e agenzie bancarie sparse per la Lombardia: titoli e libretti di risparmio al portatore, alcuni dei quali potrebbero essere intestati a Mario Sciannameo, già segretario della sezione Psi di Quarto Oggiaro, vecchio amico di Chiesa, finito nell' inchiesta per i rapporti tra le sue aziende di pompe funebri e il Pio Albergo Trivulzio. Sciannameo, che appena il suo nome è venuto a galla ha dichiarato di essere pronto a presentarsi al magistrato per chiarire la propria posizione, non è stato ancora convocato: l' impressione è che Di Pietro stia finendo di chiarirsi le idee, e che quando Sciannameo verrà interrogato non sarà in qualità di teste. Analoga la strategia che il sostituto procuratore sta seguendo nei confronti dell' imputato principale, detenuto a San Vittore: dopo il primo interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, Chiesa non è più stato sentito dai giudici, le scoperte di questi giorni non gli sono state mai contestate, gli avvocati hanno appreso le novità dalla stampa; un secondo interrogatorio, con tutta probabilità, avverrà solo quando il magistrato si sarà fatta un' idea completa, o quasi, della situazione dei conti dell' ingegnere. Contemporaneamente si scava nei bilanci del "Trivulzio": dagli otto miliardi di case vendute (sottocosto, dice qualcuno) negli anni scorsi, ai sedici miliardi annui di forniture varie, alle clientele nell' assegnazione di abitazioni in affitto. Un giro d' affari consistente ma non gigantesco, che - anche se si volesse applicare una tangente implacabile del dieci per cento - forse non spiegherebbe fino in fondo l' opulenza patrimoniale conquistata da Chiesa nei suoi sei anni di presidenza. Il Comune, intanto, si affanna a parare le ripercussioni dell' esplodere dello scandalo. Con una piccola gaffe al posto di Chiesa la giunta aveva proposto Guido Viola, l' ex magistrato che qualche anno fa prosciolse Chiesa da un' accusa di tangenti. Dopo le critiche emerse in consiglio, Viola (con un gesto che le opposizioni hanno pubblicamente apprezzato) ha declinato l' incarico. A reggere le sorti della "Baggina" è stato designato ieri un funzionario dell' assessorato regionale all' Assistenza, Riccardo Piccolo.


la Repubblica - Giovedì, 27 febbraio 1992 - pagina 8


di LUCA FAZZO


L' ITALIA DEGLI SCANDALI. I militari fanno irruzione in un centro frequentato da altri dirigenti socialisti


DIETRO CHIESA, UN UFFICIO ELETTORALE


MILANO - Nuova puntata nell'inchiesta milanese sulla corruzione al Pio Albergo Trivulzio: ieri sera i carabinieri hanno fatto irruzione in via Castelfidardo, in un ufficio ombra del presidente dell' istituto Mario Chiesa, arrestato nei giorni scorsi. Un vero ufficio elettorale finanziato da Chiesa, dove insieme al giovane e rampante dirigente socialista passavano alcuni tra i più bei nomi del partito del garofano a Milano. Come Alfredo Mosini, vicino a Tognoli, assessore ai Lavori pubblici del comune, e Gianni Mariani, ex vicepresidente della provincia. Un luogo deputato per incontri, promesse, trattative riservate. E dentro l' ufficio, una documentazione sulla quale i carabinieri non hanno ancora messo le mani ma che potrebbe riservare grandi sorprese: la segretaria di Chiesa, Stella Monfredi, (la stessa dal cui conto sono spuntati cinque miliardi in titoli e valuta) avrebbe scaricato casse di documenti nell'ufficio poco prima dell'arresto di Chiesa per le tangenti ricevute come presidente del Pio Albergo. È la scoperta di questo ufficio la novità più clamorosa dell'inchiesta sugli affari del dirigente socialista: dall'ufficio (che è davanti all'ospedale Fatebenefratelli) potrebbe passare il filo rosso che lega le casse di Chiesa a quelle del Psi, quello di cui parlava la madre dell'arrestato quando protestava: "Perchè non si parla dei soldi che dava al partito?". Proprio ieri, tra l'altro, altri soldi sono spuntati dai conti correnti di Chiesa: venti milioni, "spiccioli" li ha definiti qualcuno. E si è scoperto che la prima perquisizione a casa di Chiesa, il giorno dell'arresto, portò al sequestro di cento milioni in contanti. Grande imbarazzo sull'altro fronte aperto dai giudici milanesi, l'inchiesta sull'assessorato all'Edilizia privata che ieri ha coinvolto anche l’Università Bocconi. A sera, con un comunicato di poche righe, la Bocconi ha reagito alla nuova svolta dell'inchiesta: anche la Bocconi, per soddisfare la sua sete di metri cubi, era dovuta passare per le forche caudine dell' assessorato-ombra messo in piedi da Sergio Sommazzi. Un'ufficio di consulenza che, secondo le ipotesi dei giudici confermate alle confessioni di Sommazzi, nascondeva una vera e propria Tangenti srl specializzata nel conquistare corsie agevolate per le pratiche edilizie dei propri clienti. "L' Università ha da tempo formulato un piano di sviluppo decennale - sostiene il comunicato della Bocconi - che prevede complessi interventi edilizi per assicurare agli studenti strutture adeguate. Professionisti esterni avevano ritenuto opportuno chiedere la consulenza di Sommazzi. A Sommazzi l'Università aveva solo affidato un incarico professionale, di limitata e temporanea portata, a suo tempo espletato e concluso, avente l'unico scopo di predisporre uno schema di convenzione quadro tra l'Università e il Comune con riferimento al progetto allora in esame". In realtà dalle intercettazioni finite negli atti dell'inchiesta, sembra che l'interessamento dello studio Sommazzi per i progetti dell'università presieduta da Giovanni Spadolini fosse proseguito anche oltre la fase di stesura della convenzione: sia nel giugno che nel luglio del 1989 è documentato l'intervento nei confronti di Giuliano Ceriani, geometra, segretario della commissione edilizia del Comune, che sembra avesse il compito di agevolare l'iscrizione della pratica all'ordine del giorno della commissione. Ceriani - sul cui conto per i giudici esistono "gravi indizi del reato di corruzione" - è uno dei funzionari rimossi dall'incarico l'altro ieri.


la Repubblica - Giovedì, 27 febbraio 1992 - pagina 8


di PIERO COLAPRICO


L' ITALIA DEGLI SCANDALI. ' VINCEREMO LA CORRUZIONE QUI LA MAFIA NON ESISTE'


Il procuratore generale assolve Milano Giulio Catelani rifiuta di considerare gli scandali milanesi come il segno di un degrado morale della città. E ha fiducia nella reazione dei cittadini. ' L'apertura di una filiale della Dia consentirà di aprire indagini sul riciclaggio. Ma finora non sono segnalati casi' Dura replica a Bobo Craxi: ' L'arresto di Chiesa sarebbe una manovra pre-elettorale? Questo è proprio ridicolo. Ma se è stato pescato con banconote firmate...'


MILANO - Era sembrato quasi evasivo, nella sua inaugurazione dell'anno giudiziario: non aveva parlato di mafia, aveva spiegato che il riciclaggio di denaro sporco era soprattutto un'ipotesi. Ma oggi, nel suo ufficio grande come una piazza d'armi e ricco di legni e quadri, Giulio Catelani, 66 anni, procuratore generale di Milano, la massima autorità giudiziaria della città, ha accettato di "raccontare" un po' di più. Lo fa, e per la prima volta, mentre la Milano migliore sembra vivere l'arresto di Mario Chiesa come il segno del degrado della vita amministrativa della città, mentre si riaccende la polemica sulla forza reale delle cosche mafiose al Nord. Signor procuratore, Milano era considerata un po' la capitale morale del Paese, e adesso si trova sempre più spesso nelle cronache giudiziarie. L'arresto del presidente del Pio Albergo Trivulzio, le continue puntate dello scandalo che ha investito l' assessorato all' Edilizia, e tenuto in carcere per mesi quattro funzionari ed ex funzionari del Comune, indicano una maggior diffusione della corruzione nella gestione della cosa pubblica. Lei che ne pensa? "Non è soltanto Milano. A Torino è successa la stessa cosa. E a Roma, non li hanno presi con le mani nel sacco? Dobbiamo applaudire al fatto che ci sono quelli che si ribellano a questo modo di gestire la cosa pubblica. Se si arriva a questi risultati, nel caso del Pio Albergo Trivulzio, è perché i cittadini hanno saputo reagire: è un fatto estremamente positivo". C'è indignazione nei suoi occhi, per questa storia della Baggina". "Con i vecchi, via..., ma come si fa?". Lei è d'accordo sul fatto che il caso Baggina sia una ferita aperta per Milano, e proprio in una delle sue bandiere, quelle dell' impegno sociale?. "Sì, la gente è colpita. Ma Milano ha reagito al terrorismo, figuriamoci se non ha la forza di reagire alla corruzione". Reagirà davvero? "La storia c' insegna che la società italiana nel suo complesso, e Milano ne è da sempre il motore, ha una grande capacità di reagire a situazioni difficili, di risalire la china in maniera vertiginosa...". Sì, ma in concreto: Milano secondo lei può reagire alla corruzione che sembra dilagare? "Penso di sì: io sono pronto a reagire. E se altri sono capaci di farlo... A giudicare da quello che si è detto in Consiglio comunale, mi sembra proprio che questa volontà reazione ci sia". Sì, il sindaco ha criticato aspramente l'episodio, ha avuto parole dure anche contro Chiesa. "Sono questi gli organi istituzionali che contano". Altri, come Bobo Craxi, hanno parlato dell'arresto come di una manovra pre-elettorale. Il procuratore non riesce a trattenere una risata: "L'arresto di Chiesa pescato con banconote firmate una manovra elettorale? Questo è proprio ridicolo. Così hanno detto?". L'episodio di Chiesa è secondo lei un caso o un picco? "Una domanda a cui non si può rispondere: sarebbero supposizioni". A parte gli ultimi scandali, come ha trovato Milano? "Milano è una città meravigliosa, europea, l'unica città europea che ci sia in Italia. Ha lati negativi, come tutti le grandi metropoli". Quali lati negativi? "Il traffico, c'è un traffico caotico. Il dato positivo è l'efficienza, la signorilità dei rapporti". Da due anni, dopo l'inchiesta "Duomo connection", a Milano c'è polemica sul fatto che la mafia ci sia o non sia. E i milanesi hanno qualche ragione per essere disorientati su questo tema: da una parte c'è la commissione parlamentare che lancia l'allarme rosso, dall'altra alcune autorità che sembrano più prudenti sia sulla presenza, sia sulla reale pericolosità dell'infiltrazione mafiosa al Nord. Come giudica questa diversità di vedute tra i rappresentanti dello Stato? "È necessario innanzitutto mettersi d'accordo sulla terminologia. Mafia può significare criminalità organizzata, e questo è il valore giuridico che l'ordinamento attribuisce al termine mafia, tant'è vero che l'ha prevista nell'articolo 416 bis del codice penale. Esiste poi la mafia come fenomeno sociologico, che è una tipica degenerazione del sistema di vita: questa è stata descritta da saggisti, politici e uomini di cultura. All'autorità giudiziaria interessa la mafia nel primo senso: e in questo momento non ci sono procedimenti giudiziari che riguardino accuse da 416 bis, non siamo passati dalla semplice enunciazione di una supposizione alle prove concrete dell'esistenza di un'associazione di stampo mafioso. Comunque, io non ritengo dannosa questa differenza di valutazione, anzi è positiva: attraverso questa differente valutazione si può raggiungere la verità, scopo di tutte le strutture pubbliche". Dottor Catelani, la Dia, l'Fbi italiana, apre uno dei suoi quattro uffici locali a Milano per occuparsi del riciclaggio del denaro sporco al Nord, della penetrazione delle cosche a Milano e nell'hinterland. Lei ha invece inaugurato l'anno giudiziario dicendo che, al momento, il riciclaggio è solo un'ipotesi perché non ci sono inchieste su questo tema, e non ha parlato di mafia. Non si preoccupa di poter apparire un po' troppo cauto? "Il fatto che la Dia apra una sua filiale a Milano è estremamente positivo, c'è da sperare che svolga indagini per scoprire quel riciclaggio sinora non scoperto. L'ho detto anche all'apertura dell'anno giudiziario che la rincorsa al quotidiano non ha consentito di aprire inchieste sugli appalti pubblici, sulle società finanziarie, fiduciarie, di intermediazione immobiliare, aumentate in numero rilevantissimo. Debbo precisare che il procuratore generale non è né cauto, né incauto: deve stare ai fatti, e i fatti dicono che ora inchieste sul riciclaggio del denaro sporco non ce ne sono".


 


 


5 commenti:

  1. Se penso a come sono andate le cose negli anni successivi, quelli che abbimo appena vissuto, mi manca qualsiasi commento, qualsiasi parola. Bene richiamare alla mente, sottolineare ancora e ancora. Grazie, amico!

    Con simpatia. harmonia

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  2. grazie per avermi ricordato alcune cose.

    grazie per il passaggio



    Mauri

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  3. PortamiViamarzo 02, 2007

    E' una bella fortuna poter rileggere la storia, viviamo in un mometno storico felice da questo punto di vista.

    Mi viene da fare questa considerazione.

    Per il resto... il seguito della storia ha parlato da solo.

    Un abbraccio!

    Anna :)

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  4. stefanomassamarzo 03, 2007

    rileggendola vengono i brividi...stef

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  5. Alcune pagine della nostra storia. Grazie per avercele riproposte.

    Un abbraccio da Fioredicampo :-)

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