giovedì 1 dicembre 2005

La paura in casa


Sostiene Pizzi (Antonio Pizzi, procuratore della Repubblica a Monza su “
La Stampa
del 27 novembre) che: “Ormai siamo in presenza di quella che definisco la ‘Società parallela’. Sono immigrati clandestini, gente sconosciuta, senza nome e senza volto. Una ‘Società parallela’ che ricorre alla violenza per sfregio, per una sorta di rivincita nei confronti della nostra società”. Colpevole di “non riconoscere i diritti e di non consentire di realizzare progetti di vita”. Risultato, “i sistemi sociali non reggono”.


Sostiene Lutring (Luciano Lutring, rapinatore imprendibile degli anni ’60, definito “il solista del mitra”) che ai suoi tempi “nella Milano delle Topolino, non esistevano queste cose. Ma allora la ‘mala’ aveva una sua morale, un suo codice, era controllata dall’interno. Ora c’è troppa droga e troppi clandestini. Vedono che quelle rapine avvengono, pensano siano facili e vanno”.


Sostiene Ruotolo (Sandro Ruotolo, giornalista di spicco del Tg3, punta di diamante nella squadra di Santoro, sandroruotolo.splinder.com è il suo blog) che: “Questo della sicurezza e' un tema che non deve essere sottovalutato. Berlusconi ha vinto le elezioni sulla paura dei cittadini, mentre una certa sinistra ha snobbato la questione. Ma è proprio sulla legalità che, invece, si misura la capacità di governo delle forze attualmente all'opposizione.  A leggere i dati sulle rapine nelle ville emerge che nei primi sei mesi del 2005 sono state 166 contro le 317 dell'intero 2004 e le 257 del 2003. (erano state aggiungo – sempre riprendendo da “
La Stampa
” - 274 nel 2002. 282 nel 2001 e 323 nel 2000). “Rispondere all'esigenza di sicurezza da parte dei cittadini non è né di destra né di sinistra. Sbagliano coloro che ‘giustificano’... “Nel mezzogiorno d'Italia” gli è capitato di trovare “in certi intellettuali, in certi esponenti politici una sorta di miopia: ‘bisogna individuare nel malessere sociale la devianza’. E che c'entra? Se uno viola la legge va perseguito. Punto e basta. Poi e' la politica che deve dare risposte sociali al declino di intere aree del nostro Paese. Ci sono migliaia e migliaia di disoccupati, di lavoratori che vivono al di sotto della soglia di povertà e non per questo rubano e commettono reati”.


Sostiene Ferrero (Ernesto Ferrero, saggista e romanziere torinese, sempre sul quotidiano di domenica scorsa) che “Le aggressioni che ci spaventano e di cui soffriamo sono forse speculari al vuoto delle nostre società, alla caduta dei valori, all’assenza di progetti, alla nostra atonia morale, al nostro rimuovere tutto ciò che è dolore, sofferenza, fatica, paura, perché non è trendy, non è moderno, non è rock. Perché non sappiamo più fare i conti con noi stessi fino in fondo.


I modelli che attraverso la volgarità televisiva offriamo ai nostri figli, prima ancora che ai nuovi barbari (il successo che non costa niente, i soldi facili, il lusso virtuale degli spot pubblicitari, ecc.) contengono nel loro Dna il suggerimento a provare con le scorciatoie della violenza e della frode, che sono una tentazione sempre più diffusa anche per chi barbaro crede di non essere. il «provarci» paga quasi sempre e in ogni caso se va male costa pochissimo. I delitti grandi, piccoli e minimi che tutti i giorni abbiamo sotto gli occhi e che rimangono per lo più senza castigo, per via di una sciagurata cultura del lassismo e del perdonismo )quella «pornografia del perdono» di cui parlava Giuseppe Pontiggia), generano un’insicurezza diffusa che è anche peggio della paura da aggressione. Perché nasce dal dubbio angosciante che non esistano più regole del gioco condivise, che vincono sempre i più forti e i più scaltri, l’eterna Italia dei furbi e dei disonesti, come diceva Bobbio. Il vero nemico ce l’abbiamo in casa, e siamo noi.”.


Io sto con l’ordine e la legalità, con il rispetto delle regole per tutti, senza indulgere in ipocrisie, in giustificazionismi. Sto con Ruotolo, che di inchieste sulla criminalità organizzata ne ha compiute, quando scrive ciò che ho evidenziato, non nascondendo il dubbio, peraltro risolto dallo stesso giornalista, che se al Sud non si registra un’attività florida di bande nomadi dedite all’assalto delle ville, ciò è dovuto alla presenza indubbiamente più capillare (purtroppo) della mafia che, così, diventa automaticamente l’Antistato per il controllo del territorio, in grado dunque di garantire i parametri minimi di sicurezza. La deriva è così completa.


Destra o sinistra che sia chi governerà il Paese è con il gravoso problema della sicurezza e della legalità che dovrà confrontarsi. Senza sconti per nessuno.


 

6 commenti:

  1. Problema quanto mai attuale, e, consentimi di dirlo, indipendentemente dalla collocazione geografica.Riporto la mia testimonianza di abitante del sud, sto in una zona abbastanza isolata, campagna, e ques'estate c'è stata una vera ondata di furti di questo tipo anche qui.Ci hanno provato anche da noi, una mattina ci siamo svegliati e ci siamo trovati con un foro nello stipitie del balcone, attraveso il quale hanno cercato di introdurre qualche attrezzo per girare la maniglia e aprire.Non ci sono riusciti perchè il sitema di chiusura di balconi e finestre in casa mia è particolare, non le classiche maniglie che girano, e , credo, anche perchè le mie due cagnette quella notte devono aver sentito qualche rumore e hanno cominciato ad abbaiare molto forte, ma i vicini di casa sono stati meno fortunati, da loro sono entrati e la moglie, alzandosi per andare a bere, si è ritrovata uno di questi tipi che passeggiava in casa.Sono scappati senza prendere quasi nulla ( un cellulare, due giubbotti e le chiavi della macchina che poi nella fretta per essere stati scoperti hanno buttato via) ma che paura...

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  2. ROBYNIA, il problema è transgeografico e riguarda tanto il Nord, quanto il Sud della penisola.

    La testimonianza che riporti evidenzia proprio quello che è l'aspetto paralizzante: la violazione dell'intimità domestica. Dopo seguono tutte le altre tristi considerazioni di merito, quali entità dei danni per esempio. Ma la rottura della tranquillità che in ogni casa si dovrebbe avere, la sicurezza offerta dalle quattro mura che svanisce: sono queste a cagionare un danno biologico inestimabile.

    Un abbraccio

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  3. Bel post Frank, decisamente condivisibile. ...







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  4. ALDERABAN, grazie per l'apprezzamento. A presto ritrovarci.

    Ciao

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  5. vera.stazioncinadicembre 02, 2005

    questo è parlar chiaro!

    un sorriso

    veradafne

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  6. VERADAFNE, grazie e sorriso ricambiato. Per la visita qualche altro giorno.

    Buona domenica.



    MARZIA, sarebbe stato un peccato perdere una così curiosa immagine dell'autentica collezionista di immagini che è la cara Sil.

    Il tempo scorre e devo molto limitarmi anch'io. L'importante è esserci.

    Un abbraccio

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