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BIELLA - Undici anni fa l'aveva violentata; oggi l'ha uccisa. Debora Rizzato, la venticinquenne trovata morta nel parcheggio della fabbrica dove lavorava a Trivero (Biella), è stata uccisa dallo stesso aguzzino che l'aveva violentata nel '94, quando aveva appena 14 anni. Un incubo durato undici anni, tra minacce e terrore, concluso stamani con una coltellata. L'assassino è fuggito sull'auto della sua vittima: istituiti posti di blocco, diffusa ai commissariati e alle stazioni dei carabinieri la foto del maniaco. Si chiama Emiliano Santangelo; ha 32 anni ed abita a Carema, un comune di 750 anime a Nord della provincia di Torino. Nel '94 era finito in prigione ma, dopo tre anni, era stato scarcerato e, con la libertà, aveva ricominciato a perseguitare la sua vittima. La minacciava di morte: voleva che ritirasse le denunce. (22 novembre 2005)
BOLOGNA - Carabinieri e magistratura hanno lanciato un appello per cercare testimoni che possano aiutare ad individuare l'uomo che mercoledì sera, nella periferia di Bologna, ha aggredito e violentato una donna di 30 anni in un giardino condominiale. Il responsabile sarebbe uno straniero, dai tratti somatici forse di origine pakistana o bengalese, anch'egli sui 30 anni. La telecamera di un vicino distributore di benzina ha ripreso l'indifferenza degli automobilisti che hanno visto l'uomo costringere la sua vittima attraversare la strada. Sul video si distinguono le due sagome: l'uomo trascina la ragazza cingendole la vita con un braccio mentre transitano due auto e due camper, ma nessuno si ferma. (25 novembre)
BOLOGNA - E' stato condannato a sette anni e due mesi di reclusione con rito abbreviato il diciassettenne marocchino che, insieme a un connazionale di 20 anni, il pomeriggio del 18 giugno stuprò una ragazzina di 15 anni che passeggiava con il suo fidanzatino nel parco di Villa Spada, a pochi passi dal centro storico di Bologna. La brutale aggressione avvenne in pieno giorno sotto la minaccia di un coltello puntato alla gola della vittima e col fidanzatino immobilizzato e costretto ad assistere senza poter far nulla. Eppure, come per la violenza avvenuta mercoledì sera alla periferia della città, nessuno si accorse di nulla. (26 novembre). Tutte le notizie sono state tratte da repubblica.it
Non so se faccia più schifo l’indifferenza oppure lo stupro, ma di tratta di segnali che fotografano sempre più nitidamente una società incancrenita e in dissolvenza. Coacervo di disattenzioni colpevolissime, vuoti legislativi sempre emergenti a posteriori e mai durante il dibattimento, come se l’attenzione dovesse esserci solo per norme “ad personam” e non per leggi che tutelino la persona e la sua dignità. Comincio, ormai, ad essere discretamente nauseato da tutto questo, infastidito dalle chiacchiere pornografiche, da quel ciarpame portato in video ad ogni ora, da discussioni ormai vuote di contenuto, compiacimenti ad effetto con le donne, poi, ridotte a “quote rosa”, in proporzione di
Trovo sul web un palliativo a tutto ciò, una personale dedica al mondo femminile che il Talmud ebraico racchiude e che lascio qui come parzialissima compensazione del danno.
“State molto attenti a far piangere una donna,
che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere uguale....
un po’ più in basso del braccio per essere protetta
e dal lato del cuore per essere Amata”.
Passo, leggo. Ti lascio un abbraccio.
RispondiEliminaSimo
Ognuno di questi fatti di cronaca è, letteralmente, una pugnalata nel cuore.Oltre al senso di impotenza, alla delusione per come vanno le cose, alla paura di chi come donna si sa esposta a pericoli di questo genere, c'è qualcosa di nuovo che sento nascere e che non mi piace : una grande rabbia, che mi ha portato forse a travisare il primo dei versi da te citati " state molto attenti a far piangere una donna".
RispondiEliminaLa rabbia, se non incanalata nel giusto modo, non porta a nulla di positivo, per questo dico che non mi piace, perchè la sento montare dentro di me e non ha ancora forma e direzione...
Un abbraccio
SIMO e tu sei nei miei pensieri. Devo fare opera di editing, ma ho terminato da un pochino il mese di settembre.
RispondiEliminaGrazie per tutto.
Un abbraccio
ROBYNIA, credo di capire cosa tu intenda e ne sono terrorizzato. Come avrai appreso a La Spezia una giovane infermiera è stata violentata per strada, ma il particolare inquietante che si ricollega a quanto affermi, alle nuove sensazioni che senti affiorare, è che la ragazza è stata affiancata da un automobilista che voleva darle un passaggio (erano le 6 del mattino, mi è parso di capire) perché aveva notato un uomo che stava seguendola. La giovane non si è fidata di questo consiglio, valutandolo come un approccio in un orario tra l'altro che si poteva prestare all'equivoco e ha rifiutato proseguendo a piedi. In realtà, veramente il tipo indicato la stava pedinando e di lì a poco sarebbe stato il suo violentatore.
Comprendo la tua rabbia che giustamente non si sa dove possa portare, se incanalata nel modo sbagliato e idealmente mi affianco a te, nell'irritazione, abbracciandoti. E da uomo non posso che manifestare lo schifo, già altre volte qui espresso, sulla categoria maschile.
Un caro abbraccio
Grazie per la compensazione e complimenti per il blog.
RispondiEliminaMi viene da pensare che ora più che mai non siamo più sicure, nemmeno fuori casa! :-) (La prima causa di morte per le donne occidentali è la violenza subita da marito/compagno/familiare)
buona giornata
astime
bravo, son d'accordo con quanto dici: la nostra società sta regredendo spaventosamente. Abbiamo ad un certo punto sperato che per le donne si fosse avviato un cammino di emancipazione e liberazione e invece bisognerebe ancora lottare e molto, anche qui in Occidente. Solo che adesso sono le coscienze sempre più addormentate.
RispondiEliminaah...e grazie della visita e dei commenti super!! Ho fatto un giro qui da te e mi è piaciuto molto ciò che ho letto...;-))
RispondiEliminaQuando ho sentito questa notizia al telegiornale una grande rabbia mi ha accompagnata per giorni...poteva succedere a chiunque...può succedere a chiunque...fa veramente paura sapere che non si può vivere sereni.
RispondiEliminaUn abbraccio
Lady A.
notizia agghiacciante...
RispondiEliminaun saluto
veradafne
ASTIME, benvenuta e grazie per l’apprezzamento. Poi ti verrò a trovare.
RispondiEliminaPurtroppo è poca cosa la mia “compensazione”, ma non è la prima volta che mi occupo, con tutta l’indignazione possibile, della violenza carnale sulle donne. Il dato a cui fai riferimento lascia annichiliti e poi, superata la paralisi, mi chiedo come si possa affermare dalle sponde di oltre Tevere che la famiglia venga distrutta dai Pacs, dalla 194, dalla fecondazione assistita. E le violenze tra le mura domestiche forse la rafforzano la famiglia? Sono terapeutiche? Rappresentano il pedaggio per la sofferenza, perché si sa se non soffre il cattolico non gode e si vede sbarrate le porte dell’aldilà? Ecco, queste sono tematiche che possono seriamente farmi... irritare (eufemismo).
Buona serata.
MAFALDABLUE, benvenuta. Sono lieto di aver incontrato il tuo gradimento e stabilito il contatto.
Giuste le tue affermazioni sul regresso, sulle lotte passate e ormai svuotate di ogni contenuto, soprattutto sacrosanta la constatazione che, purtroppo, l’oblio delle coscienze è totalizzante. Mentre le violenze continuano. Stomachevole il premio che è stato assegnato, ad un giovane albanese, dal suo gruppo di amici, tra cui anche donne. Una prostituta da violentare fino a farla svenire.
L’arretramento culturale è spaventoso, facilitato dalla lobotomizzazione ventennale delle tv commerciali (“La talpa”, tanto per dire) e da un oscurantismo anacronistico che la Chiesa sta dispiegando senza remore e praticamente incontrastata. I ripetuti assalti alla 194, dopo la vittoria taroccata sul referendum di giugno (aveva ben preconizzato questo la Prestigiacomo), l’invasione di campo nella politica italiana, il travalicamento del Concordato che dovrebbe essere tutto ridiscusso (dov’è questo libero Stato dalle ingerenze ecclesiastiche?) rappresentano segnali inequivocabili di una deriva in atto. Peccato che la stoltezza e i meschini calcoli di opportunità del centrosinistra non permettano scelte coraggiose e in linea, credo, con il comune sentire di coloro che a sinistra si riconoscono.
E’ sempre un piacere visitarti. Ciao
LADY A. bentornata. Ti saluto con particolare piacere.
Non è invidiabile la condizione femminile odierna (ma c’è forse stato un tempo in cui lo è stata?) e ogni volta che tratto qui questo argomento ho sempre il timore che a qualcuna delle mie graditissime ospiti possa sfuggire la testimonianza cruenta. Penso, poi, alle mie amiche, a quelle maggiormente vicine al mio cuore. No, mia cara, neppure io sono tranquillo conoscendo la mentalità distorta di una buona parte di miei omologhi.
Serenità e vigilanza.
Un caro abbraccio
VERADAFNE, come talvolta capita, mentre stavo scrivendo hai aggiunto il tuo commento che vedo solo adesso. Rimedio, salutando il tuo ritorno. Non è mia intenzione accrescere il terrore, ma viviamo in questa realtà, già così aggressiva di suo, in cui ancora una volta le donne patiscono il pedaggio più umiliante e vergognoso.
RispondiEliminaUn saluto