mercoledì 2 novembre 2005

Il colore dei soldi

La vera pandemia accertata, per ora, è quella degli sfratti, una tragedia vera che miete vittime e terrorizza coloro che si trovano in situazioni analoghe, logorati da un ricatto perenne e ridotti a confidare nella bontà d’animo, nella generosità, nel cuore grande dei padroni. Speranze vane, più evanescenti della nebbia che apre le giornate autunnali. Però se il proprietario è il Vaticano, l’animo si tranquillizza, perché si è alle prese con predicatori di carità cristiana, dispensatori di buone novelle, persone consacrate ad una sola missione, che hanno fatto voti di obbedienza, castità, povertà. Povertà? No intiendo.

Ecco cosa raccontava “il manifesto” di domenica 30 ottobre.

Anna e Franco, cacciati dal Vaticano
«Abbiamo ristrutturato le case della Chiesa ma adesso ci danno il benservito»
Dal Cupolone alla strada. La Propaganda Fide, il «ministero degli esteri» della Chiesa, alza i canoni d'affitto e manda via i vecchi inquilini

ROMA - Franco Lattughi è uno dei tanti casi di sfratto voluti dal Vaticano per realizzare un maggior incasso. Rialzando i canoni d'affitto e cedendo le case a nuovi - e più ricchi - locatari. Lattughi abita a Roma e Propaganda Fide, il potente ministero della Chiesa cattolica proprietario della sua casa, gli ha fatto sapere che o libera l'appartamento o sarà costretto a pagare un nuovo canone: 2.100 euro al mese, «spese escluse». E tra queste non sono certo contemplate quelle che Lattughi - un pensionato di 63 anni - e sua moglie hanno sostenuto dieci anni fa, quando nel `95 sono entrati nell'abitazione. «L'appartamento era disastrato - spiega Franco, ex dipendente Alitalia - e il ministero della Chiesa cattolica non riusciva a rivenderlo. Mi sono offerto, con mia moglie, di mettere insieme i `pezzi' (porte, finestre, sistema di riscaldamento, tutta la pavimentazione) a spese mie. Ci abbiamo lasciato 200 milioni: la nostra intera liquidazione». La casa, un bell'appartamento all'Esquilino, in una zona centrale che è diventata multietnica con l'arrivo dei migranti, è stata attrezzata «alla moda». Con un soppalco (condonato) per la camera, infissi nuovi e termosifoni funzionanti, ora l'appartamento vale di più. La famiglia Lattughi paga 600 euro al mese, sin dai tempi del primo contratto a equo canone. Non abbastanza per Propaganda Fide, però, che ha mandato a chiamare Franco per ridiscutere l'affitto. «Prima - osserva Lattughi - mi hanno inviato una lettera, dicendo che bisognava passare a un canone più alto». Poi il suo avvocato gli avrebbe consigliato di non fidarsi («verba volant, mi ha ricordato»): meglio chiedere un'altra carta con la cifra nuova messa per iscritto. Ma la seconda lettera non è mai arrivata. In compenso è arrivata una telefonata che convocava Lattughi al ministero degli esteri della chiesa cattolica, cioè - di nuovo - al Propaganda Fide. «Mi hanno chiesto di pagare 2100 euro al mese per l'affitto». Il vento evidentemente deve essere cambiato - come gli è stato detto - e a tirare, oggi, è sempre di più il mercato. «Ma i miei investimenti, i soldi spesi per la ristrutturazione?» «Ve li siete goduti in dieci anni di affitto», gli hanno risposto. Con 1500 euro al mese di pensione, però, adesso è difficile cambiare. «Ho offerto loro 850 euro al mese, il 30 per cento in più. Pagare oltre, non posso».
Una storia come tante. Perché dietro Campo de' fiori, la piazza dove c'è la statua dell'eretico Giordano Bruno - sguardo fisso a terra, il capo incappucciato e un libro in mano -, si trova anche l'appartamento di Anna Lavista, una casalinga che vive in via del Gonfalone con il padre pensionato e il figlio studente. La casa è di proprietà del Capitolo di san Pietro in Vaticano. Sorge dopo i palazzi antichi con i muri rossi del Dipartimento nazionale antimafia, le scuole medie Virgilio e la chiesa del Gonfalone le cui pareti confinano con la casa dei Lavista. Anna ha affittato il locale nel `93, quando ha venduto un ristorantino a Pescara e con i soldi ricavati ha costruito la sua nuova casa romana «aggiustando i ballatoi delle scale, il tetto, l'impianto elettrico e idrico, e mettendo un bagno vero perché prima c'era solo la turca. In un rione centrale come il Ponte, pagavo all'inizio 420 mila lire di equo canone; ma prima ho speso anche 150 milioni di tasca mia per rifare l'abitazione». Il Capitolo del Vaticano che le ha affittato l'appartamento, le avrebbe rilasciato una carta intestata, con il timbro della Santa sede. «Faccia la casa più bella possibile - c'è scritto nel documento - e vedrà che se la godrà per sempre». «Tre anni e quattro mesi dopo, nel `96, ho invece ricevuto l'ordine di sfratto».
Ma l'odissea di Anna non è finita. La storia della gestione di questi palazzi antichi, in un rione centrale e «aristocratico» per tradizione, finisce nel 2000 anche sui giornali. L'amministrazione del capitolo passa così all'asta la proprietà della casa di Anna. Anche per i nuovi padroni, lo sfratto dei Lavista è confermato. «Pago 320 euro al mese di affitto, una cifra inferiore al prezzo di mercato. Chiedo da nove anni al Vaticano di passare a un canone più alto e aggiornato - racconta l'inquilina - ma non mi hanno mai risposto. E' un muro di gomma: l'ultima volta che ho parlato con gli avvocati della Santa sede è stato due mesi fa, e mi hanno detto che l'ordine di sfratto non è cambiato. Sostengo spese da dieci anni, non mi riconoscono i documenti fatti e adesso ho finito tutti i soldi della vendita del ristorante: non so che fare».

Sullo stesso quotidiano, sempre domenica scorsa, Adriana Zarri, teologa, nella rubrica settimanale “Parabole”, riportava questa curiosità.

“Un prete contabile e monello si è preso la briga di annotare quante volte compaiono alcuni termini chiave nel documento finale del Consiglio permanente della Cei del 27 settembre scorso. Ed ha scoperto che la parola «Cristo» compare appena cinque volte: quantità assai modesta. «Gesù» compare ancora meno: una volta soltanto e non direttamente ma in una citazione. «Vangelo» non compare per nulla. In compenso il termine «vescovo» ricorre ben diciassette volte. Una statistica interessante che dimostra come, per il Vaticano, la chiesa sembri contare di più del suo fondatore Gesù Cristo, posto che Cristo abbia fondato la chiesa, così come noi la conosciamo, e non invece una comunità di fede e di fedeli (non necessariamente vescovi) abbastanza diversa”. Più una Confindustria vaticana, che altro, con vescovi-manager.

9 commenti:

  1. Ciao Frank, bello il nuovo blog.



    A proposito di sfratti, pensavo a quanto le leggi siano ingiuste...

    Lo sapevi che chi ha ricevuto sfratto per morosità non ha diritto alla casa popolare? A me sembra assurdo: la morosità, infatti, dimostra che non si è in grado di pagare una rata d'affitto, o no?

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  2. Dopo aver letto l'unica cosa che mi sento di aggiungere è l'applauso verso il prete contabile e monello : una sacrosanta contabilità la sua!

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  3. leggo e assimilo, intanto ti dico che sul tempo concordo perfettamente.

    Blue

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  4. ciao frank

    ti ritrovo sempre alle prese con argomenti importanti

    ti abbraccio

    Maria

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  5. STUFA, no non lo sapevo e mi pare un'autentica mostruosità. Sarà pure "dura lex, sed lex", ma le leggi servono alle persone oppure servono solo determinate persone?

    Hai ragione naturalmente.

    Grazie per l'apprezzamento, ho cercato di conferire il massimo della leggibilità coniugando un'estetica piacevole. Anche a me piace e sono contento che sia stato "promosso" questo nuovo formato che, tra l'altro, non presenta più le disfunzioni di template del precedente.

    A presto



    MARZIA, assai spesso i preti, magari quelli più umili, si rivelano migliori dei loro superiori e, perciò, più credibili quando predicano.

    Un abbraccio



    BLUE, l'assimilazione richiede i giusti tempi, assecondiamoli almeno nella blogosfera dove siamo liberi da convenzioni. Il tempo è allo stesso modo ricchezza e dannazione.



    MARIA, ti avevo fatto visita ieri sera, ma il funzionamento a singhiozzo di splinder non mi ha permesso la visibilità. Ci riproverò, chiaro.

    Quanto agli argomenti ne avrei uno curioso e lieve per il fine settimana.

    Grazie per la tua preziosa presenza.

    Un caro abbraccio

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  6. innanzitutto devo ringraziarti per le osannate che mi fai... se porti anche i violini, il servizio e' completo! la smetti di esagerare? secondo passavo di qui perche' voglio il regalo di natale da te: vorrei un post che non parlare di brutture politico/sociali please!! uno di quelli belli... che non ci deprimono e che tu sai fare e lo sai. ecco!!!

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  7. TIGRISSIMA, si tratta di uno dei commenti più curiosi e gustosi che mi siano stati lasciati da (quasi) un anno a questa parte. Per questo riesci a caratterizzare ogni tua presenza. Positivamente, chiaro. Ho esagerato? Oppure sono rimasto nei limiti? E pensare che quanto a strumenti musicali sono agnostico e me ne rammarico, ma buon per te altrimenti sai quante... sinfonie :-)) Ok, smetto subito :-)))))))))))

    Circa il regalo di Natale (anticipato) che mi chiedi (e qui lascio perdere le battute), poni un problema che mi sono posto più volte. Cercherò di svilupparlo prossimamente, anche se già i neuroni sono in ebollizione.

    Un caro saluto.

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  8. Ho bisogno del tuo aiuto..

    Sto partecipando ad un reality e rischio di essere eliminata in nomination..

    Se vuoi salvarmi vai su www.vipditurno.splinder.com

    e scrivi nei commenti dell'ultimo post "Salvo Jexie"

    Grazie mille...

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