domenica 20 novembre 2005

Resti umani


http://www.icpress.it/immagini%5Cbambini%20iraq%20emergency.jpg


Ammissione di ignoranza. Osservo con la commessa, sabato mattina reparto formaggi e salumi, che mi sembra presto infiocchettare bancone e scaffali con addobbi natalizi. “In fondo è il 19 novembre e non dicembre!” – esclamo. “Ma come non lo sai che dopo ferragosto è già Natale?” replica lei stupefatta. No, non lo so.


Un collega, l’altro giorno, rilevava come l’8 dicembre sia la giornata in cui si acquistano i regali per i bambini, motivata dal fatto che stanno per entrare in tasca le tredicesime e il mese è appena iniziato, dunque lo stipendio non è stato intaccato molto. No, neppure questo sapevo, forse perché non ho figli.


Credo che siano all’oscuro di questa circostanza anche quei “bambini invisibili” ai quali l’Unicef ha dedicato la giornata odierna. Quei bambini, cioè, principali vittime dei disastri naturali oppure del disastro della mente umana che partorisce guerre. O bambini proprio inesistenti per le anagrafi (dei 130 milioni che nascono ogni anno, 50 milioni non vengono proprio registrati). Pensare che  basterebbero 40 milioni di dollari l’anno per diminuire la percentuale di piccoli senza acqua, cibo, istruzione e cure mediche: la venticinquesima parte cioè della cifra spaventosa e vergognosa che gli Stati spendono in armamenti. E, per quelli che, nonostante tutto, riescono a crescere...


246 milioni di minorenni lavorano in tutto il mondo. 73 milioni di loro hanno meno di dieci anni. 2,2 milioni vivono nei paesi sviluppati, 48 milioni nell’Africa subsahariana. In 22 mila muoiono ogni anno per incidenti legati al lavoro. 8,4 milioni sono prigionieri della schiavitù per saldare i debiti dei loro genitori. 1,2 milioni sono le piccole vittime destinate al lavoro nero o al mercato del sesso. 300 mila i bambini reclutati nelle guerre. 90 milioni soffrono di grave carenza di cibo. 2 milioni muoiono ogni giorno nel mondo, perché impossibilitati ad accedere alle vaccinazioni più comuni. 500 milioni non hanno servizi igienici di base. 1,8 milioni di bambini sono morti durante le guerre dal 1990 ad oggi: la metà di tutte le vittime. 20 mila sono i morti prodotti ogni anno dalle mine antiuomo. Un terzo sono bambini e allora sono anche mine antibambino, antisperanza. 120 milioni di bambini (soprattutto bambine, logico) non sono mai andati a scuola.


Nel Kashmir pakistano, recentemente colpito dal terremoto, altre emergenze si sono aggiunte a quelle già esistenti, come la presenza di “ladri di bambini” soprattutto se orfani, da collocare sul mercato come schiavi umani. Per essere ingaggiati nei paesi del Golfo dove vengono utilizzati come fantini superleggeri per le corse dei cammelli (il godimento dei ricchi sceicchi) e questi sono i più fortunati. Altri, invece, vanno ad alimentare il mercato del sesso, oppure quello altrettanto florido degli organi.


“Però le famiglie sono troppo povere o ignoranti per denunciarlo alla polizia”, conclude sorella Maia, madre superiora a Rawalpindi delle Missionarie della Carità, l’ordine fondato da Madre Teresa di Calcutta. Secondo l’Unicef, dopo il terremoto la situazione si è ancor più aggravata e “circa 120 mila bambini si trovano tuttora nelle zone colpite dal sisma. Oltre 10 mila potrebbero morire di freddo e di fame sulle montagne nelle prossime settimane, perché rimasti soli o senza aiuto”. Peccato non possano arrivare all’8 dicembre per ricevere i regali.


 

12 commenti:

  1. StellaCelestenovembre 21, 2005

    Purtroppo, non possiamo aiutare tutti i bimbi del mondo. Questo mi rende impotente. Per uno, che si aiuta, altri 1000 rimangono senza nulla. Per questo motivo, non sopporto i bambini che hanno tutto e rompono perchè vogliono sempre di più, sempre scontenti, sempre scostanti se non vengono accontentati.

    Buon unizio di settimana.

    Bacini

    RispondiElimina
  2. STELLACELESTE, hai pienamente ragione. La nostra impotenza davanti al dramma epocale che si consuma è anche irritazione per i comportamenti che denunci. Ma non invidio i genitori di questi bambini che "hanno tutto e rompono", perché talvolta il loro compito è davvero proibitivo, anche se dispongono di tutta la buona volontà possibile. Comunque non li sopporto neppure io quelli del "tutto e subito".

    Bacini di buon inizio di settimana: dovrebbero portar bene :-))))

    RispondiElimina
  3. Ecco perchè questo periodo festivo mi mette addosso ancora più tristezza...in pochi si ricordano di chi soffre,mentre la maggior parte pensa solo alla propria felicità =_='

    Si è capito che odio le feste? ;P

    Caro Frank,ti avevo mandato una mail...volevo sapere se ti era arrivata non avendo ancora ricevuto nessuna risposta...niente di particolarmente importante,non ti preoccupare.

    Un abbraccio :*

    RispondiElimina
  4. BLUE_ANGEL, purtroppo nessuna e-mail è arrivata. Dovrò frugare tra lo spam, eppure ho il tuo indirizzo in rubrica. Semmai rispedisci.

    Anch'io non nutro una particolare simpatia per tutte quelle feste comandate dove è d'obbligo essere allegri, anche quando non è il caso. Le cascate di dolcezze non richieste, ma imposte, sta per travolgerci, la melassa ci avvolgerà untuosa, poi un pensierino ai bambini che soffrono, l'offertina per lavare la coscienza e tutto andrà a posto. Sono parecchio schifato pure io.

    Fuggo perché un temporale incalza.

    Ti abbraccio e riscrivimi dai.

    RispondiElimina
  5. Ignoravo che domenica sia stata una giornata per i “bambini invisibili”, voluta dall’Unicef.Lo ingoravo soprattutto perchè ai Tg si dà spazio ai declami o alle "querelle" politiche, agli spostametni di Bush, l'uomo texano che parla con Dio come ho letto in un post da Harmonia. Ed è tristissimo che gli eccidi degli Innocenti continuino e sotto altre forme..

    RispondiElimina
  6. Vorrei lasciare un commento incisivo, ma mi vengono solo frasi qualunquistiche. Però ti dico che apprezzo molto questo modo di usare il tuo spazio. Continua perchè come vedi non cadono nel vuoto le tue parole. Un saluto

    RispondiElimina
  7. MARZIA, non mi sorprende la tua "ignoranza", d'altra parte è tutto funzionale ad uno scopo: lobotomizzare la ggente. E' stato calcolato che godono di straripante visibilità Albano e pattume vario, mentre i metalmeccanici, per esempio, che sono persone concrete in lotta per strappare un rinnovo del contratto, che sarebbe comunque da fame, sono altriu emarginati, gente che non deve essere vista, della quale non si deve sapere nulla. E che altro aggiungere poi dei vescovi che in tutte le salse irrompono dal teleschermo (o dai giornali) impicciandosi della vita pubblica e privata? E dei parlamentari che passano il tempo nei salotti del piccolo schermo e non si sa quando possano trovare il tempo per amministrare e legiferare?

    Ai bambini, visibili o meno, tra breve si destinerà il tradizionale pensiero e poi che non rompano più tanto.

    Il tuo commento è da sottoscrivere.



    LEALIDIUNANGELO, non volare troppo lontano.

    Un grande abbraccio

    RispondiElimina
  8. Ecco, trovo qui trattato un argomento su cui sto riflettendo in questi giorni: ma è mai possibile che l'informazione, anche e soprattutto, propinataci dai tg sia solo cronaca rosa e cronaca nera?? Non riesco più ad ascoltare un tg senza provare una strana inquietudine. Che sia un modo per evitare di parlare dei veri problemi esistenti? Non so come la vediate voi ma il mio sospetto si sta rafforzando ogni giorno di più.



    Un abbraccio, Anna :)

    RispondiElimina
  9. Tocchi dei nervi scoperti frank..quelli della nostra indifferenza e della nostra cattiva coscienza di occidentali benestanti (rispetto al resto del pianeta) e spreconi.

    La solidarietà e l'aiuto privato vanno bene ma...

    rimango dell'idea che il problema che sollevi possa e debba essere risolto in sede "politica" ...una sfera da cui ci siamo ritirati permettendo l'affermazione degli interessi egoistici che dominano la sfera pubblica da molti, troppi anni.

    RispondiElimina
  10. SOLCREEP, scusa il ritardo, ma evidentemente il tuo commento è arrivato mentre stavo scrivendo e così non l'ho visto. Rimedio ora.

    Ti ringrazio per l'apprezzamento, ma vedi ho imparato e sto imparando questo della blogosfera. Si naviga tra uno spazio e l'altro e può capitare, soprattuto se si segue un certo percorso ideale, di leggere scritti molto interessanti ed essere così d'accordo da non lasciare alcun commento. Però procuro di inserirli, quei blog, tra i preferiti, così so che in seguito, non mi priverò di virtuali confortanti e stimolanti pareri. Molto reali e certo non banali come capita di ascoltarne.

    Un saluto



    ANNA, più che un sospetto è ormai, come pensi, una certezza. Basta fare un giro, ma sapendo ciò che ti attende, tra i notiziari di Italia Uno e Retequattro, autentiche antologie di "rosa" e "nero" e questo stupido veleno si diffonde sottotraccia.

    Vedi Albano in tv, ma sono invisibili tutti quei lavoratori che vengono espulsi dalle fabbriche, dunque non esistono.

    Fai benissimo a porti il problema, non demordere perché ti puoi facilmente acccorgere che siamo in tanti. Vai da harmonia, da Masso57 per esempio (puoi linkarli da me) e troverai rifornimenti ricchissimi per la mente. Sono due persone straordinarie che hanno tutta la mia stima. Garantito.

    Un caro abbraccio :-)

    P.S. Spero di poterti scrivere presto. Ci tengo.



    ALDERABAN, sono completamente d'accordo. Mi permetto solo di aggiungere che non dovremmo mai dimenticare che del tutto casualmente ci siamo trovati in questa parte del pianeta. Sarebbe bastato un secondo in più o in meno e saremmo stati catapultati in un'altra zona. Perciò se ci troviamo benestanti non ne abbiamo alcun merito.

    RispondiElimina
  11. Se solo ci comportassimo in modo che nessuno abbia bisogno del nostro aiuto. Aiuti! Noi che consumiamo la maggior parte delle risorse planetarie!

    Un abbraccio. harmonia

    RispondiElimina
  12. HARMONIA, il tuo arrivo è sempre motivo di grande gioia e reca ogni volta quella sapienza di cui sono assetato.

    Un abbraccio

    RispondiElimina