Voto disgiunto, tutti ne parlano. Ma a chi conviene?
Massimo Franchi
(…) Soglie e premi di maggioranza Proviamo a fare un po' di chiarezza. Per prima cosa occorre tener conto del sistema elettorale che prevede:
- alla Camera la maggioranza assoluta dei seggi va alla coalizione che prende anche un solo voto in più delle altre. Quindi Pdl, Lega e Mpa da una parte; Pd e Di Pietro dall'altra. Le altre forze (Sinistra Arcobaleno; Udc più Rosa Bianca) non sono realisticamente in gioco.
- il Senato è invece eletto su base regionale e qui il premio di maggioranza (la maggioranza assoluta dei seggi di ogni regione) va alla coalizione che in quella Regione prende più voti. I risultati dei seggi nelle varie regioni si sommano ed è quindi molto difficile dire se e come una delle coalizioni potrà avere la maggioranza al Senato.
- E qui entra in scena un altro protagonista: la soglia di sbarramento. Al Senato è dell'8 per cento su base regionale. La ripartizione dei seggi è in base al numero delle coalizioni o partiti che superano questa soglia e dunque se Sinistra Arcobaleno da una parte e Udc più Rosa Bianca (che secondo i sondaggi sono vicini alla soglia in parecchie regioni) ma anche
Disgiunto alla Camera o al Senato? Fin qui il sistema elettorale. Ma chi si arrovella su questa scelta, per non rischiare di andare contro le sue buone intenzioni, dovrà tener conto degli scenari possibili e di conseguenza adeguarsi. Credere o no alla possibilità che la coalizione Pd e Idv possa vincere anche alla Camera? Credere ai sondaggi che dicono invece che l'unica possibilità perché Berlusconi non abbia la maggioranza in entrambe le Camere sia togliergli la maggioranza al Senato?
Nel primo caso non è vero, come sostengono in molti, che il voto disgiunto valga solo al Senato. Anzi. In una regione in cui la vittoria del Pd e Idv è sicura (Emila-Romagna, Toscana, Marche, Umbria), il voto disgiunto "serve" molto di più alla Camera per battere Berlusconi, mentre è praticamente inutile al Senato dove i voti in più a Pd e Idv non si tramutano in più seggi.
Nella seconda ipotesi (l'unico modo per togliere a Berlusconi la maggioranza nelle due camere e sperare nel pareggio al Senato) vale per quasi tutte le altre regioni. In bilico ci sono Calabria e Lazio (leggermente a favore di Pd e Idv), Liguria, Abruzzo e Sardegna (dove il vantaggio che i sondaggi danno a Berlusconi è sotto i 2 punti). Ma anche in Puglia, Piemonte, Campania e ancora nel Lazio le dinamiche interne al centro destra (quanti voti Udc e Destra toglieranno a Berlusconi rispetto al 2006?) rischiano di far modificare di molto le cose. In queste regioni dunque chi, elettore di Sinistra, vuole scacciare l'incubo di altri 5 anni con Berlusconi può decidere di votare almeno al Senato per il Pd.
Contraddizioni lombarde Trattazione a parte merita
Paradosso sardo Un caso assolutamente paradossale è quello della Sardegna. Qui i sondaggi accreditano Berlusconi di un leggero vantaggio e
www.unita.it (1 aprile 2008)
Ecco...avevo bisogno di questo chiarimento, sono un'affezionata del voto disgiunto...Ora almeno, ammesso che mi convinca da sola ad andare ancora a votare, cosa che al momento è ondivaga, saprò meglio come devo votare perché abbia senso. Grazie...
RispondiEliminaUna cosa è certa: questa legge eletotrale è una porcata, quindi deve essere cambiata.
RispondiEliminakittymol77, se appartieni a quegli indecisi di csx è bene che tu vada a votare. Ammetto che sia esercizio non facile, che la nausea prevalga, ma l'alternativa è quanto di peggio possa capitare. Credimi. Pure io mi risolverò ad andare a votare e sarà, anche per me, compito faticoso: da tapparsi il naso.
RispondiEliminasregolatezza, l'ha ammesso, con faccia di bronzo, lo stesso autore. E noi siamo fin troppo pazienti. Ma il rifacimento totale della legge è indispensabile. Prima certezza. La seconda è che non possiamo permettere al tesserato P2 n°1816 di tornare a governare. Ogni altra soluzione, per quanto disgustosa, va meglio. Ma non lui. Mai più.