L'angoscia disperata viaggia sul cellulare. A pomeriggio inoltrato mi devasta con un sms. “Vivo in una città imperiale e fascista”, la mia amica icasticamente proclama. “Ma è ormai certo? Dimmi che non è vero, ti prego…” – la imploro, più come pro forma, perché interiormente so che è tutto reale. E lei, dopo alcuni minuti, non può che confermare con accorata incredulità: “È terribile, ma ormai ha il 53,2%”.
Onestamente non pensavo che il regresso di questo Paese si fosse spinto così indietro, eppure la mutazione genetica è in atto e una valanga ci travolgerà. Non credo proprio che sia esagerato affermare che dovremo affidarci alle prerogative costituzionali per preservare il 25 aprile, per esempio, dalla furia iconoclasta e xenofoba dei vincitori di oggi. Il giornalaccio, che è già una trivialità nella testata (“Libero”, ma da chi? Da che cosa?) esultava: “Roma liberata”.
Eppure i segnali, le stigmate erano ben visibili, la loro percezione dolorosa ma ineludibile. Pochi giorni fa un amico, dalla Capitale, così mi relazionava (ho preferito lasciare lo scritto in dialetto, perché è più immediato e magari stempera un po’ la delusione).
“C'ho 'na preoccupazione. Che cresce da qualche giorno.Tanto pe' di' ieri stavo a guarda' due-tre tv private romane dove c'ereno du' trasmissioni ugualo ugualo. 'A ggente telefonava e diceva perché votava per chi ar ballotaggio de Roma. La media era de 25 telefonate contro Rutello e Veltronio e
Oggi mentre mi apprestavo a sguazzare in piscina ho beccato ben quattro gruppetti (percorso obbligato per arrivare alla piscina: all'ingresso, davanti alla palestra, davanti ai campi da tennis e drento allo spogliatoio d'aa piscina, età dai 40 ai 60) che parlaveno de Ballarò ier'assera tutti colle medesime idee, ovvero ch'ar pupazzo j'hanno scritto quello che doveva da di', che a'n certo punto sembrava che stava a fa'r sindeco de Mil'ano, che la sinistra c'ha rovinato pe' sedici anni, che prima quanno c'era la destra a Roma c'era un sacco de lavoro e se guadambiava tutti, che'nvece Alemagno sì che c'aveva 'na risposta a ogni domanda, precisa decisa recisa incisa sess'accisa a essa e alla mamma.
Ora la mia preoccupazione è la seguente: ma che cazzo d'ambienti frequento?”.
E puntuale, ieri sera, mi arrivava una sua ode barbara composta nella notte nera capitolina.
ROMA È NOSTRA!
Orgogliosi e fieri romanamente salutiamo il nostro sindaco, che
stentoreo si staglia dalla sommità del finalmente fiammeggiante
Campidoglio!
ROMA È NOSTRA!
Vinta è la battaglia, sconfitto l'infame nemico, rigettata l'orda
barbarica comunista che da tempo immemore aveva piantato le tende sui
sette virginali colli!
ROMA È NOSTRA!
Uno spirto di soave appagamento aleggia lieve nell'alme dei
combattenti per la libertà, che in questo giorno vedono finalmente la
città in festa!
Si tolgano i drappi, si riaprano le finestre!
ROMA È NOSTRA!
E stasera caccia al negro!
EIA!
E dopo fuoco allo zingaro!
EIA!
E poi stupro alla rumena!
ALALÀ!!!
Risate, ancora a denti sempre più stretti. Finché si può…
So rivati i barbari alemanni! :-)))
RispondiEliminaAddà passà a nuttata.... :(
RispondiEliminaI tassisti (fascisti) ... son tornati!!!
RispondiEliminahttp://sp1938.blogspot.com/2008/05/i-tassisti-son-tornati-attenzione.html
Non trovo nemmeno le parole per commentare quanto è avvenuto.
RispondiEliminaMi pare inaudito, incredibile, un incubo dal quale non ci sveglieremo tanto presto.
Un abbraccio.
ma ciao!!!!! smak feau
RispondiEliminaE' passato un bel pò di tempo e sappiamo benissimo che la colpa del tracollo e' della sinistra stessa che ha riproposto il fallimentare rutellus.
RispondiEliminaAl peggio per ora non c'è fine...
RispondiEliminaintanto a sinistra si ode un silenzio assordante sui tanti errori commessi :(