martedì 30 settembre 2008

Insistenza scolastica - 1







Scusate il ritardo (negli aggiornamenti) e se insisto, ma ritengo che lo stupro ai danni della scuola (segnatamente quella primaria) sia da porre al centro dell’attenzione. E se lo facessero trasmissioni come “Ballarò” oppure “Annozero” la scossa alla maggioranza lobotomizzata e narcotizzata potrebbe pure sortire qualche effetto, anche se la massa a cui faccio riferimento opta ineffabilmente per veline e velini, isole di presunti famosi, megafoni di regime alla emiliovespa e brunofede, o telegiornali appaltati ai reggitori di microfono, peggio dei mezzobusti raccontati dal geniale Sergio Saviane.


Ma tant’è io continuo con la silloge di pezzi sull’argomento. Mi scuso, semmai, per la lunghezza, ma come ho avuto modo di scrivere sovente, si tratta di un (modesto) contributo alla diffusione di informazioni. Più copia e stampa, insomma, perché il monitor non incoraggia una lunga permanenza lì davanti.


Insomma, comunque la pensiate, ci sono a seguire: Pancho Pardi con una domanda che stranamente non ho mai sentito porre in tv; Michele Serra con un saggio, più che un articolo e Ascanio Celestini con un efficace reportage da una scuola romana che non a caso, essendo intitolata a Iqbal Masih, è una struttura molto attiva.


Si tratta di letture assai interessanti che però si frangono davanti a due singolari obiezioni: “avete perso le elezioni” e “servono soldi” che si tagliano dai settori improduttivi. Ci fosse mai qualcuno a ritenere improduttivi e anche immorali bilanci come, per esempio, quello della Guerra (ancora definito della Difesa).


Ma forse sono io così limitato da non riuscire vedere la modernità di tutto ciò, dellemagnifiche sorti e progressivedell’umanità. Caro Leopardi Giacomo…

2 commenti:

  1. Spero di riuscire a seguire il tuo blog (che ho linkato) per sentire finalmente una delle poche voci fuori dal coro del momento e non ancora "silenziate".

    Complimenti.

    RispondiElimina
  2. flameonair, grazie. Lo spero anch'io, così come spero di riuscire ad integrare i commenti. Mi lusingano i tuoi complimenti, ma non per vanagloria quanto per l'impegno che cerco di metterci. E, se vuoi, pure la passione.

    Il "silenzio" del titolo, ormai un marchio di fabbrica del blog, è riferito a tutt'altre vicende di quasi quattro anni fa. Spero, ovviamente, di non essere "silenziato" adesso :-)

    Ciao e a presto ritrovarti.

    RispondiElimina