La mia idiosincrasia verso ogni forma di censura mi suggerisce caldamente di raccogliere e diffondere il seguente post di pennarossa. Naturalmente ho pure inviato l’e-mail alla Rai. Aggiungo, alla fine, il commento lasciato su quel blog. Per mia scelta ho lasciato attivo solo il link per l’invio della lettera.
Lunedì 20 novembre, in prima serata su Raiuno, è in programmazione il film per
La programmazione nella prima serata di lunedì ha fatto insorgere blog ed organizzazioni come “Cultura Cattolica”, preoccupate che il pericoloso “messaggio” di nonno Libero possa arrivare ai bambini. E’ partita quindi una campagna per chiedere lo spostamento in seconda serata del programma tramite e mail alla RAI. Di seguito riportiamo quella arrivata al nostro amico Maurizio, che ci ha segnalato l’iniziativa e proposto di controbattere adeguatamente:
Vi riproponiamo l'email circolante:
“
E' già stato anticipato che la fiction si concluderà con l'accettazione da parte del padre di questo matrimonio, con tanto di finale a loro dire commovente in baci e abbracci di Lino Banfi alle due donne sposate.
Ora mi chiedo: ma chi vogliono prendere in giro? Certo, basterà non vedere questo film ma il punto non è questo: il fatto è che lo vedranno in prima serata tanti bambini affascinati dalla comica figura di Lino Banfi e noi questo non lo possiamo permettere.
Per questo propongo di tempestare
- per protestare potete compilare il seguente modulo della RAI:
La tribù di Pennarossa ha deciso di replicare inviando alla RAI il seguente messaggio, invitando tutti gli amici e i compagni, a fare lo stesso:
"In riferimento alle proteste che persone e organizzazioni stanno avanzando sullo slittamento in seconda serata (o addirittura alla non messa in onda) del film tv "Il padre delle spose" interpretato da Lino Banfi, vi comunico la mia opinione.
Credo che proprio l'utilizzo della figura di Lino Banfi, cara e familiare ai bambini, nella veste del padre di una delle due donne, possa, con tatto e sensibilità, finalmente rappresentare un messaggio positivo nei confronti di una realtà troppe volte male rappresentata nei media.
Intendo quindi manifestare il mio apprezzamento sia per il tema trattato sia per la scelta di trasmetterla in prima serata.
Nella malaugurata ipotesi che il film venga “oscurato”, considererei la decisione un gravo atto di censura.
Cordiali saluti".
Leggo e medito...
RispondiEliminaBuona domenica!
Anna :)
buona domenica frank....
RispondiEliminabuon post come al solito.
Anna, so che arriverai a conclusioni sagge. Ti ho lasciato un commento.
RispondiEliminaCiao! :-)
sermau, arrivando fuori tempo massimo, ringrazio e ricambio con un: buona settimana. Grazie per l'apprezzamento.
Anche a me non piacciono le censure, comunque forse i cattolici hanno ragione e la situazione presentata e' quantomeno inusuale.
RispondiEliminaMagari preferivano una storia piu' comune, realistica, che so un prete pedofilo molestatore...
:-) Paola
Paola, ecco quella del prete pedofilo mi sembra proprio una storia semplice, comune e certo realistica, dove la censura non potrebbe esistere. Ed è fallita pure nella circostanza. Ma ogni volta... Che fatica!
RispondiElimina:-))))))))))