venerdì 10 novembre 2006

Come perdere la guerra e vivere felici


Appropriazione indebita


 


"Sono rimasta strabiliata che l'8 per mille dato dai cittadini italiani per l'arte, la cultura e il sociale sia andato in gran parte per la guerra in Iraq e solo una minima parte per la fame nel mondo". Lo ha detto il presidente del FAI Giulia Maria Crespi aprendone il convegno nazionale. "A rivelarmelo è stato Enrico Letta - ha aggiunto - il quale a suo tempo lo aveva riferito in una conferenza stampa ma era stato riportato solo in un trafiletto di giornale".


"La denuncia della presidente del Fai circa le entrate dell'otto per mille utilizzate dal governo Berlusconi per finanziare la guerra in Iraq è gravissima; si tratterebbe di distrazione di fondi e la Corte dei Conti farebbe bene a occuparsene immediatamente". Così Mauro Bulgarelli, senatore del gruppo Verdi-Pdci, commenta la denuncia della Mozzoni Crespi. "Quei fondi - continua Bulgarelli - sarebbero dovuti andare, come di consueto, per il restauro dei beni culturali, la lotta alla fame, l'assistenza ai rifugiati, le calamità naturali e invece sono stati utilizzati per finanziare una missione militare.


"Sicuramente quando hanno firmato per l'8 per mille allo Stato non pensavano di andare a finanziare la missione in Iraq. Un grave inganno agli italiani". Cosi' Roberto Della Seta, presidente di Legambiente sulla denuncia del presidente del FAI Giulia Maria Crespi durante il convegno nazionale della Fondazione.


"Se la denuncia della signora Crespi fosse vera - continua Della Seta - si tratterebbe di un atto gravissimo non solo per l’effetto diretto, e cioè i soldi sottratti ai beni culturali, ma anche per quello indiretto che si traduce nell'aumento della sfiducia dei cittadini verso le istituzioni".


10 novembre 2006


Fonte:http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=65266


 


 


Berlusconi usò l'8 per mille per finanziare la guerra in Iraq


Un anno fa la denuncia dell'Unità


 


«L'otto per mille originariamente doveva essere devoluto tutto agli aiuti al terzo mondo, alla cultura e a cose di questo genere. Poi una parte venne utilizzata per le missioni all'estero. E una parte anche per l'Iraq». Giuseppe Vegas, vice-ministro dell'Economia nell´ultimo governo Berlusconi, conferma candidamente quanto già denunciato il 2 luglio 2005 da l'Unità e adesso riproposto anche da Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente del Fai (Fondo per l´ambiente italiano): l'otto per mille che i cittadini italiani hanno voluto assegnare al restauro dei beni culturali, alla lotta alla fame, all´assistenza ai rifugiati, e alle calamità naturali, è andato invece a finanziare la missione militare in Iraq.


«Era stata sottratta una parte originariamente poi il resto è stato lasciato per le varie scelte che son state fatte sull'otto per mille» spiega il senatore di Forza Italia. Ma, in concreto, quanto andò all'Iraq? Chiedono i giornalisti all´ex sottosegretario «Attorno a un terzo, circa 80 milioni», ammette candidamente Vegas.


La notizia dell´uso improprio dell´8 per mille è stata rilanciata in mattinata dal presidente del Fai: «Mi ha colpito quello che mi ha detto Enrico Letta, e cioè che l'otto per mille che i cittadini italiani hanno assegnato all'arte, alla cultura e al sociale è stato attribuito alla guerra in Iraq e solo una minima parte è stata data per combattere la fame nel mondo – ha detto Giulia Maria Mozzoni Crespi in apertura di un convegno sulla tutela dei beni ambientali – Letta lo aveva detto in una conferenza, ma mi ha riferito desolato che era stato pubblicato solo in un trafiletto da un quotidiano».


In effetti lo scorso 31 agosto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, al termine di una riunione del Consiglio dei ministri, aveva dichiarato che l´esecutivo, affrontando la questione dell'8 per mille per quel che riguarda la quota statale, aveva scoperto un "buco" di diversi milioni: «Questa quota, all'incirca 110 milioni di euro, con le Finanziarie degli anni scorsi è stata decurtata, e i fondi usati per altri scopi – disse Letta - Per questo abbiamo trovato soltanto 4,7 milioni di euro su gli oltre 100 che dovevano essere disponibili».


10 novembre 2006


Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=60970


 



 

6 commenti:

  1. Ma adesso, mi chiedo, questi soldi... non ci sono più! Ingenuamente penso e dico: niente per l'arte, per la cultura e per il sociale... non ci sarà modo di riprenderli e chi li aveva destinati a questo è stato defraudato!

    E' grave, davvero.



    Buon fine settimana.

    Anna :)

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  2. Questo succede ad affidare soldi a chi i suoi se li è guadagnati in modo dubbio e discutibile...

    Se ti va, guarda questa vignetta

    ciao

    gianfalco

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  3. Nella gravità del fatto, spero che si tratti solo dell'8%o relativo alle quote dello Stato e non a quello, ad esempio, destinato alla Chiesa Cattolica o ad altre confessioni.

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  4. questa non è una democrazia....



    Sermau

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  5. Sono davvero avvilita! Peggiore uso non se ne poteva fare!

    Un abbraccio da Fioredicampo

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  6. Sempre più certo che ci siamo liberati da un dittatore subdolo.

    Hasta siempre,

    luigi

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