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Giulio Tremonti scrisse quest’articolo per il Corriere della Sera del 25 settembre ‘91. Il manifesto lo ripubblicò il 14 luglio del ‘94 e lo ripropone oggi (19 luglio 2002) che il condono fiscale riappare in un decreto legge del governo di cui Tremonti è ministro dell’economia.
Il condono, un suicidio fiscale
In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe. In Italia lo si fa prima delle elezioni, ma mutando i fattori il prodotto non cambia: il condono è comunque una forma di prelievo fuorilegge. Dunque, il governo starebbe per cedere: cedere con fermezza ma cedere. Non è neppure il caso di avviare una discussione sulla morale fiscale di un governo che fa ora ciò che appena ieri ha fermamente escluso perché immorale. E’ piuttosto il caso di passare oltre, per vedere se un condono fatto in questo modo ed in questo momento sia soltanto una scelta di cinismo fiscale, per tirare a campare, o qualcosa di più o di peggio: una scelta di suicidio fiscale. Ebbene, ragionando sulle evidenze è chiaro che si tratta di una scelta del secondo tipo. Per la massa enorme degli evasori le probabilità di essere verificati sono minime (lo dicono le Finanze), le conseguenti liti tributarie si possono tirare in lungo senza costo (lo dicono ancora le Finanze), infine i condoni sono cadenzati ogni decennio: ‘73, ‘82, ‘91. Vuol dire che il rapporto fiscale si basa su questa ragione pratica: farla franca, confusi tra milioni di evasori; farla lunga, coltivando con calma la lite; farla fuori, con poche lire di condono. A differenza che nel resto d’Europa non c’è più, con questo condono, certezza di tassazione con saltuari condoni, ma certezza di condoni con saltuaria tassazione.
In questo sistema smontato e rovesciato, in cui a dettare legge sono proprio i fatti fuorilegge, l’evasione e la furbizia, non bastano i correttivi tecnici che dovrebbero consentire al governo di cedere con fermezza; non bastano la messa a regime dei coefficienti per commercianti ed artigiani, l’abolizione del segreto bancario, la riforma dell’amministrazione. Quella di reintrodurre i coefficienti di redditività, per indurre commercianti ed artigiani a dichiarazioni verosimili, è una tesi a lungo sostenuta sul Corriere, tanto che il documento governativo non solo la realizza, ma usa queste stesse parole. Tuttavia lo fa con ritardo incolmabile; quella sui coefficienti doveva e poteva essere un’operazione iniziale e non terminale, passaggio di graduale risanamento, non posticcio alibi di condono.
Neppure l’eliminazione del segreto bancario è un passaggio risolutivo: che risulti, l’autorità giudiziaria non ha infatti mai negato l’accesso ai conti degli evasori. Solo che, a differenza della Guardia di Finanza, l’amministrazione finanziaria ne ha fatto un uso limitatissimo. Dunque, si tratta soprattutto di una norma-messaggio, messaggio comunque debole, rispetto a quello forte trasmesso con il condono.
La riforma dell’amministrazione finanziaria è infine, in questa fase, negativa. Nel 1971 si è fatta la riforma delle imposte, senza quella dell’amministrazione. Ora si fa il contrario ma così si finirà soltanto per accrescere la popolazione dei pubblici parassiti Senza contare che, attuata in un momento di crisi fiscale gravissima, così si destabilizza il fisco.
Dall’unità d’Italia manca il precedente di una politica tributaria come questa, una politica che è riuscita a fare due cose opposte: legittimare l’esplosione di spese coperte da entrate inventate, far cadere le entrate da autoliquidazione, che presuppongono una fiscalità autorevole e non ridicolizzata da continue improvvisazioni e contraddizioni. A questo punto una sola cosa è certa, che questo governo tira a campare, ma il prossimo scompare sotto il disastro della finanza pubblica.
anche io un giorno o l'altro esploderò !!
RispondiEliminaMARDOU60, avverti prima in modo che se fossi nelle vicinanze mi metterò in salvo. Cara amica, eplosioni a raffica si preparano se la tendenza "sfascista" non si arresterà. Speriamo bene.
RispondiEliminaBuona serata
vomitus... che dire frank.. niente!!
RispondiEliminasemre importanti i tuoi post....
RispondiEliminabuon fine settimana con un sorriso
Maria
Eh, per dirla con la signora Mina: "parole, parole, parole!"...
RispondiEliminabuona domenica
PINEAPPLE, ecco la sensazione di schifo è perfino la più blanda. Poi se uno è un filino appena più... irrequieto (chiaro eufemismo)...
RispondiEliminaMa è sempre bene sapere (e far sapere) chi sono questi pezzenti.
MARIA, altrettanto a te, sempre con il sorriso (finché è possibile).
Provo a produrre documentazione, Maria, sia qui che dall'altra parte. Purtroppo non mi invento nulla.
Buona domenica
ALDERABAN, davvero una gran signora cantante, queste però sono parole che restano e fanno sempre un certo effetto. Tutto molto desolante.
Grazie e buona domenica anche a te.
PINEAPPLE, sì il senso di nausea è molto profondo e coinvolge, per quanto mi riguarda, anche le persone che incoraggiano questi pezzenti.
RispondiEliminaMARIA, altrettanto a te, sempre con il sorriso che ti contraddistingue (e finché si può).
Cerco di produrre informazione, Maria, con il contributo dell'archivio, perché purtroppo non mi incento niente.
Buona domenica
ALDERABAN, davvero una gran signora cantante la Mina. Queste, però, sono anche parole che restano e sarà sempre troppo tardi quando sarà possibile cacciarli a calci, assieme a coloro che li hanno votati e acclamati.
Buona domenica anche a te
Grazie per essere passato da me.
RispondiEliminaTi auguro una serena domenica, l'ottimismo ci aiuta a superare tante cose.
Un caro saluto.
STELLACELESTE, prego: lo farò, quando possibile con piacere.
RispondiEliminaAuguro a te un sereno inzio di settimana. Certo l'ottimismo può aiutare, ma il realismo impone più attenzione e poi dispongo del pessimismo della volontà. Grazie, in ogni caso.
Un caro saluto a te.