lunedì 19 settembre 2005

Primo giorno


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“Oggi primo giorno di scuola. Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna! Mia madre mi condusse questa mattina alla Sezione Baretti a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e andavo di mala voglia. Tutte le strade brulicavano di ragazzi; le due botteghe di libraio erano affollate di padri e di madri che compravano zaini, cartelle e quaderni, e davanti alla scuola s'accalcava tanta gente che il bidello e la guardia civica duravan fatica a tenere sgombra la porta...


Lo rividi con piacere quel grande camerone a terreno, con le porte delle sette classi, dove passai per tre anni quasi tutti i giorni. C'era folla, le maestre andavano e venivano. La mia maestra della prima superiore mi salutò di sulla porta della classe e mi disse: - Enrico, tu vai al piano di sopra, quest'anno; non ti vedrò nemmen più passare! - e mi guardò con tristezza...


Al pian terreno, dove s'eran già fatte le ripartizioni, c'erano dei bambini delle prime inferiori che non volevano entrare nella classe e s'impuntavano come somarelli, bisognava che li tirassero dentro a forza...


Il mio piccolo fratello fu messo nella classe della maestra Delcati; io dal maestro Perboni, su al primo piano. Alle dieci eravamo tutti in classe: cinquantaquattro: appena quindici o sedici dei miei compagni della seconda, fra i quali Derossi, quello che ha sempre il primo premio. Mi parve così piccola e triste la scuola pensando ai boschi, alle montagne dove passai l'estate!...


Io dicevo tra me: - Ecco il primo giorno. Ancora nove mesi. Quanti lavori, quanti esami mensili, quante fatiche! - Avevo proprio bisogno di trovar mia madre all'uscita e corsi a baciarle la mano. Essa mi disse: - Coraggio Enrico! Studieremo insieme. - E tornai a casa contento...”



Sono per forza di cose sfumati e in dissolvenza, i ricordi legati al mio primo giorno di scuola: 1° ottobre 1963 (nel romanzo di De Amicis è invece datato 17 ottobre) che riaffiorano in questo periodo mentre si completa il ritorno tra i banchi e ogni volta che passo davanti alla mia scuola. O meglio all’edificio, da anni trasformato in ufficio postale e ludoteca al piano terra; in biblioteca e sala convegni al primo piano.


Di quel tempo sono rimaste solo le mura esterne e le scale, quelle che certamente, con passo incerto e mille curiosità, salii quella mattina per entrare nella grande aula a pianterreno che avrebbe ospitato un numero elevato di alunni. Non cinquantaquattro naturalmente, ma almeno una trentina sì. Molti di quei bambini e di quelle bambine li conoscevo già, avendoli avuti per compagni di giochi alla scuola materna o asilo infantile. Altri avevano volti sconosciuti e anche atteggiamenti che, a quel tempo, mi apparvero insoliti.


Rammento anche la maestra, un donnone con un vocione severo e dai modi sbrigativi che, non so per quale motivo, trovò ospitalità preso una famiglia nello stesso condominio dove abitavo.


Non ebbi mai bisogno di suoi consigli extra scolastici. Infatti, andai in prima elementare sapendo già leggere e scrivere grazie al maestro Manzi e alla sua storica trasmissione: “Non è mai troppo tardi”. A pensarci, ora, dovette anche essere un anno piuttosto noioso, perché molto di quello che c’era da imparare io lo avevo appreso e non credo disponessi, allora, della pazienza necessaria per attendere pure i progressi degli altri.


Il libro “Cuore” lo ricevetti in regalo in seconda elementare, quando cambiai aula trasferendomi al primo piano e proprio lì, in quei luoghi, raffigurai mentalmente ogni episodio raccontato dal giovane Enrico.


Di sicuro mai avrei potuto immaginare che, molti anni dopo, ci sarebbe stato da ricordare, in modo assai meno suggestivo, un altro primo ottobre, un altro primo giorno, quello di cassa integrazione possibile seppure, mi auguro, poco probabile.



16 commenti:

  1. Caro Frank

    si sente l'amarezza nelle tue parole....

    ti invio un sorriso, come piccolo segno per non arrenderti.

    Maria

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  2. Ciao Frank

    ti lascio il mio abbraccio...anche se so che non servirà molto a risollevarti un po' il morale.

    Lady A.

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  3. LEALIDIUNANGELO, con un disegno così grazioso (e la tua presenza)non può che iniziare bene la settimana.

    E' vero, quei primi giorni di scuola restano indelebili a livello soprattuto di sensazioni che poi rivivi attraverso i figli, come mi pare stia capitando a te (a me è accaduto con i nipoti, come zio però :-)))))))))))))))

    Serene giornate anche a te



    MARIA,percepisci bene l'amarezza, assieme alla malinconia, che emergono e si fanno strada. E pensare che l'incipiente autunno, stagione che adoro (adoravo) adesso accentua determianti stati d'animo. Ma la tua presenza mi conforta ed è importante.

    Il sorriso a te. Grazie



    LADY A., tutto serve, anche la premura e l'attenzione che manifesti.

    Ti lascio il mio abbraccio come ringraziamento.



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  4. StellaCelestesettembre 19, 2005

    Da noi in Sicilia diciamo...si chiude una porta e si apre un portone! Spero ti sia di buon augurio.

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  5. STELLACELESTE, dalla ancora calda Sicilia (viste immagini da spiaggia un paio di giorni fa)giunge più che mai caloroso il tuo augurio. Comunque non dispero, intendiamoci e quella porta resta ancora aperta.

    Porterà bene il tuo auspicio, grazie.

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  6. Ci sono ricordi indelebili..sopravvivono con il passare delle stagioni. E forse essi servono a raggranellare le forze in vista di "traguardi" per nulla piacevoli.(Per inciso " Cuore" fu anche il mio primo libro).

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  7. vera.stazioncinasettembre 20, 2005

    due primi di ottobre decisamente dal sapore diverso...

    Bello ricordare questo tuo giorno di scuola...e la noia di chi già sa...problema spesso sottovalutato...

    un sorriso

    veradafne

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  8. anch'io imparai con Manzi ..è uno dei pochissimi ricordi della mia infanzia ..tenero !

    buona giornata !

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  9. Io il primo giorno in assoluto non lo ricordo benissimo, ma anche io però sapevo già leggere e scrivere!

    Ma sai che anche io amo moltissimo l'autunno (ottobre in particolare)?

    Un abbraccio incoraggiante e di buon augurio.

    Buona giornata Frank

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  10. StellaCelestesettembre 20, 2005

    Buona cena e serena notte.

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  11. Nostalgia dolce mescolata a un più che giusto senso di inquietudine. Tutta la mia sim-patia, con tanto affetto e un abbraccio. harmonia

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  12. Ricalco il commento di Robynia: i miei primi giorni di scuola non li ricordo più, forse perchè per me la scuola è sempre stata un gran divertimento (già imparare era divertente e quindi mai difficile), e poi anch'io amo tanto i colori dell'autunno.

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  13. ombradelventosettembre 22, 2005

    Spero tutto bene!!

    Ti sento triste ma prima o poi dovrà pur tornare il cielo azzurro!

    Un abbraccio caldo come il sole.

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  14. PER TUTTE E TUTTI, integrerò domani i vostri commenti.

    Un caro saluto e grazie per la partecipazione.

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  15. MARZIA, è probabile che certi ricordi sopravvivano a tante fasi della vita per irrobustire la capacità di affrontare situazioni contingenti e, in genere, drammatiche. Certo è che il rifugiarsi in tali rimembranze è assai più marcato in simili evenienze.

    Evidentemente il romanzo di De Amicis è stata una lettura iniziatica per varie persone.



    VERA.STAZIONCINA, grazie per ciò che scrivi. Sapori diversi, tempi diversi quasi fossero degli opposti che si lambiscono. Il problema della precocità è spesso sottovalutato, hai ragione, ma forse oggi non è più così evidente e di certo i bambini di prima elementare possiedono già almeno i primi rudimenti di lettura e scrittura, anche se non mancheranno mai color che si trovano più avanti e altri che arrancano.

    Un sorriso



    MARDOU60, solo molti anni più tardi conobbi anche lo spessore umano di quel grande maestro, anche di vita e coerenza. Belli questi ricordi comuni, belli, teneri e commoventi. Per restare in tema e facendo ricorso alla tua memoria storica, se non sbaglio all’epoca c’era anche un altro maestro, dai bianchi capelli che appariva in video, forse per un corso più avanzato, da adulti insomma, ma non ci giurerei affatto.

    Buona giornata e anche serata a te.



    ROBYNIA, della tua precocità non dubitavo affatto e c’è sempre qualcosa di particolarmente piacevole nelle tue apparizioni. Non mi dilungo qui, anche per non metterti in difficoltà e cosa penso di te lo esprimerò in privato. Non troppo tardi, spero.

    Sono contento di riscontrare il comune piacere per l’autunno, ingiustamente considerata brutta stagione. A ottobre, ai colori bellissimi che lo caratterizzano, aggiungerei novembre, la pausa, il silenzio, le nebbie, la sensazione di guscio ovattato. Ci sono squarci straordinari di certe giornate autunnali, quando sta calando il sole e il gioco di luce e di riflessi trasmette l’ultima vitalità del giorno. Oppure quando la nebbiolina sale e non opprime con la sua cappa, semmai lascia filtrare i raggi del sole. Sensazioni uniche, di benessere interiore con il forte desiderio di fermare lì il tempo.

    Grazie per l’incoraggiamento, lo considero, questo abbraccio, come portafortuna e altrettanto per gli auspici che ricambio.

    Buone cose in ogni angolo di giorno, Robynia.



    STELLACELESTE, una bella conclusione per la serata con la tua attenzione. Io l’ho trascinato anche oggi questo tuo auspicio di serenità che rimando al mittente con piacere.



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  16. HARMONIA, cogli come sempre il succo delle mie riflessioni e la sintesi che ne scaturisce rende efficacemente non solo il mio pensiero, ma pure lo stato d’animo che le ha generate.

    Identici e, se possibili, maggiori affetto e simpatia. Grazie.



    ALDERABAN, è vero: imparare è sempre divertente, a scuola lo era maggiormente, soprattutto in quei primi anni quando il terreno era fertilissimo alla semina.

    Mi fa piacere trovare anche con te la condivisione della magnifica stagione autunnale.



    OMBRADELVENTO, la tua percezione è giusta e d’altra parte quanto traspare da queste considerazioni non può che rendere esplicito l’attuale e inquieto stato d’animo. Ma anche essere ascoltati conta e poi il tuo abbraccio caldo e solare, la tua speranza… Metto nel saccottino tutto per i tempi più grami, qualora si presentassero in forze.

    Un caro abbraccio



    LEALIDIUNANGELO, trasmetti tu come la farfalla felicità, peccato i tanti filtri che la trattengono. Ma poi il tuo affettuoso abbraccio rappresenta un buon auspicio.

    Un abbraccio caro e forte a te.



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