Da tempo non parlo più di “lei” e neppure faccio riferimenti. Sembrerebbe scomparsa dalla mente e dalla vita pratica. Assente sul blog che, in fondo, traeva spunto proprio da “lei”, dal suo congedo.
In realtà, cade il condizionale, perché è scomparsa dalla vita quotidiana. Lo sarà tra breve anche dalla mente, sicuramente non restandoci più in quella maniera ossessiva, dolorosa e fastidiosa nello stesso tempo, come doversi grattare la schiena e non poterlo fare.
Nelle settimane successive al suo abbandono, mi trovai a sprofondare sempre più nella depressione. Fisicamente verificavo che, in meno di due mesi e con le feste di fine anno da poco superate, avevo perso già tre chili. Dal fondo del crepaccio lanciai un grido, figlio della disperazione, sotto forma di una lettera, scritta di getto, senza mediazioni o limature. La inviai ad una rubrica di posta del cuore di un settimanale. Si trattava di una serie di interrogativi, quelli che avevo filtrato durante quel tormento. Domande esasperate ed espressamente rivolte all’universo femminile per poter, almeno, decifrare il suo inspiegabile, tutto sommato, voltafaccia, orchestrato con un cinismo di cui mai l’avrei creduta capace.
Dopo circa un mese e mezzo la lettera venne pubblicata. Avevo aggiunto un mio indirizzo e-mail e perciò, nel giro di pochi giorni, venni sommerso da una ventina di risposte, per la stragrande maggioranza di donne. Con alcune delle quali, peraltro, il contatto si è infittito prima, stabilendosi in seguito un’amicizia. In un caso tenera.
Sono così diventato depositario abbastanza fidato, devo presumere dal tono delle confidenze, di esperienze dolorose e drammatiche, che hanno segnato profondamente la vita di queste donne, protagoniste loro malgrado. Storie che, ascoltate in tv o lette sui giornali, fanno un certo effetto (sempre col beneficio del dubbio), mentre raccontate da persone verso le quali, ormai, il rapporto si è consolidato, portano a concludere che la realtà dei sentimenti è assai variegata e investe ogni strato sociale.
Superfluo aggiungere, ma lo faccio ugualmente, che questo confronto continuo, talvolta esasperato, che ho avuto e sto avendo con loro mi ha giovato. Dapprima impegnandomi nelle risposte e, dunque, distraendomi dal pensiero fisso che congelava le giornate. Perché, pur restando quello l’argomento principe, già il fatto di sfogarsi scrivendo pagine su pagine elettroniche, in qualche modo sedava. Nella fase successiva, invece, quando la tempesta stava esaurendo il suo vortice, ritemprandomi con prospettive, agevolando il formarsi di una nuova consapevolezza o, meglio ancora, coscienza. Disperdendo gli ultimi residui liquefacendoli nell’indifferenza.
Una di loro mi ha lasciato alcune considerazioni molto efficaci, tali da porre la parola “fine” anche dal punto di vista mentale. “Si sente dalle tue parole – mi ha scritto - che “è stata” e che non sarà più! Si nota ancora quel velo di tristezza che traspare quando parli della vostra storia... ma è giusto un velo... e questo mi rende felice! Mi rende felice, perché significa che Frank (ovviamente non ha adoperato questo nick che non conosce, tra l’altro) ha fatto un cammino lungo e doloroso, si è guardato dentro il cuore e dentro l’anima ed ha capito che “è finita”! E, soprattutto, lo ha capito la sua testa! Anche, perché, sai meglio di me che, se anche tu oggi la dovessi incontrare, avresti sicuramente un tuffo al cuore li per lì, ma... in un secondo momento?” Già.
A queste efficaci e intelligenti valutazioni, si sono aggiunte quelle constatazioni che, proprio oggi, leggevo nel diario di una cara blogger storica, sull’oblio di date, ricorrenze e numeri. E mi sono accorto che si è verificata pure per me questa perdita di memoria di numeri, un tempo digitati al buio, mentre pur rammentando ancora certe date, queste hanno cessato di produrre emozioni. Dietro c’è il vuoto.
C’è poi un’altra corrispondente, tra le più attente ad analizzare, passo dopo passo, ciò che era accaduto e stava ancora avvenendo a livello di speranze e possibilità, particolarmente apprezzata per la capacità di parlare con schiettezza e senza indulgere nel compatimento. Serve anche essere scossi, in talune circostanze. Ebbene, nei suoi confronti sono particolarmente lieto per un successo - come dire? – d’immagine, avendole fatto cambiare opinione su di me, attraverso comportamenti coerenti. Ecco, infatti, come aveva esordito, rispondendo a quella lettera pubblicata, il 5 aprile 2004: “Tu sei un gran paraculo. Adesso ti spiego”. Mentre, poco più di un anno dopo, il 28 aprile, annota: “Dolce! Sei un amico dolcissimo. Ti voglio bene”. E tanto basta. Se lo sapesse “lei” si morderebbe i gomiti e tutto ciò che è irraggiungibile.
Buongiorno a te caro Frank!!!
RispondiEliminabeh!...non è che voglia incensarti....ma la tua dolcezza traspare sempre dalle tue parole.
Quello che hai scritto mi fa pensare che hai compiuto un ulteriore passo verso "Itaca" (conosci questa poesia?).
....Per quanto riguarda Bonolis...diciamo che la cosa mi lascia perfettamente indifferente....nel senso che lui sta gestendo un prodotto commerciale, se stesso, e lo offre al miglior offerente, quando la domanda calerà, si porrà il problema di cosa sia artistico :)
Un bacio
Maria
buongiorno!
RispondiEliminache coincidenza! è una poesia che mi aveva colpito moltissimo alcuni anni fa ... ora sono di corsa ma tornerò a leggerti perchè le affinità mi affascinano
Mettersi a nudo con questa sobrietà non è da tutti. Come non è facile ascoltare gli altri ( in questo caso altre) che pure sono stati lacerati...ed è lodevole anche la volgia di crescere, di voltare pagina, di non indugiare. Di comprendere che una "scossa" data con affetto serve più di tante carezze..spesso. Il tuo post si potrebbe banalmente sintetizzare" aver compagni in duol scema la pena" ma vorrei poter trovare qualcosa di più intelligente da lasciarti.Ritorno con un regalo...ritorno.
RispondiEliminasarei curiosa di leggere quella lettera...ciao-)
RispondiEliminaMARIA, il tuo entusiasmo assomiglia a quei mattini d’estate (e che siano tanti) che auspica Costantino Kavafis. Il viaggio verso “Itaca” destinato ad essere molto lungo. Ho tirato giù dallo scaffale la raccolta del raffinato poeta greco e, grazie alla tua citazione, ho letto versi ricchi di suggestione. Immagino che ti ci ritrovi molto, come d’altra parte è evidente.
RispondiEliminaUn bacio
ARIANNASFIRE, quei versi di una poetessa che da poco sto imparando a conoscere mi hanno folgorato, perché sembravano scritti per me. Me ne sono immediatamente impossessato.
Coincidenze sorprendenti e affinità affascinanti... Torna, certo: ti aspetto. Buona giornata a te.
FEAU, la delicatezza ti appartiene, La foto è molto bella (ma avrai un catalogo personale, ricco di immagini sempre significative). Le prerogative dei bambini sono deliziose. Il tuo apprezzamento mi lusinga e ti ringrazio per il cortese paragone.
MARZIA, ogni tuo contributo, un regalo, è intelligente (la solidarietà concreta in talune circostanze preziosa, anche se si soffre comunque) e viene sempre letto con molto piacere.
Quella foto che hai cercato appositamente per me (e ti ringrazio) mi piace per il senso quasi di onnipotenza ed euforia che trasmette. Peccato che ancora non abbia raggiunto quella, peraltro invidiabile e difficile condizione, di totale libertà. Se però penso alla strada percorsa è già molto essersi arrampicati su quello spuntone di roccia per affacciarsi a guardare giù e attorno. Respiro meglio, comunque e con meno ossessione. Sei in grado di sorprendermi: non è cosa da poco.
TRIKAYA, bentornata. Penso che te la spedirò. Risale a febbraio 2004, la data è importante.
Ciao.
Buongiorno Frank....un'altra giornata è iniziata e all'insegna di un sole splendente.....
RispondiEliminaun sorriso
Maria
Infatti Frank, ricordi dolorosi tardano a -sparire-, ma col tempo la memoria fa il suo lavoro. Ahimè, avrei tanto da dire a riguardo, invece, voglio solo dimenticare. Bello quando finalmente si capisce che il -passato- è passato. Un pò d'amaro, però, resta sempre, vero?
RispondiEliminaAh, e scrivere dei propri malesseri, ormai è noto, aiuta eccome. Impegna e cura. Inoltre, rileggersi in un secondo tempo, è sorprendente. Capita di domandarmi: ma quelle cose le ho scritte io? No, forse la mia sofferenza ha fatto tutto da sola. *______^
Respiro meglio, hai scritto....
RispondiEliminaEd è vero anche per me, respiro un pò meglio, e anche se è vero che non l'oblio totale non è possibile, ho sempre pensato anche io che il giorno in cui quella data non mi avrebbe più fatto mozzare il respiro, quella canzone non mi avrebbe più fatto affiorare le lacrime, quella voce non mi avrebbe più dato i brividi, sarebbe stato quello in cui avrei cominciato a stare meglio.
E per fortuna è arrivato...
Ciao Frank
...ehm...
RispondiEliminaUsando un linguaggio sportivo d'altri tempi, diciamo che con l'innesto di forze fresche a centrocampo, hai trovato la spinta per rimontare, pressando senza soluzione di continuità fino a rimontare il pesante passivo ed agguantare il goal della vittoria in zona Cesarini, senza neppure poter contare sul favore arbitrale od ambientale?
Saluti, brother!!!
Felice di aver ritrovato una tua traccia al mio termine della notte...sono stata via (in molti sensi...) per un pò.
RispondiEliminaTornata ti abbraccio felice di rileggerti e trovare questa nuova libera energia.
un sorriso che ti accompagni ...
RispondiEliminabuona giornata
Maria
a volte si capisce il peso di un amore solo dopo che non è più tale.
RispondiEliminafeau
Quando si ha amato così tanto...non si dimentica.
RispondiEliminaCerto..il dolore col tempo...farà meno male...e meno male che è così , altrimenti come faremmo a vivere?
A te Frank il mio augurio di un buon fine settimana.
Lady A.
Ho letto il tuo post caro Frank,e in effetti devo dirti che fa pensare molto.Ha un non so che di amaro,di malinconico...insegna che in ogni caso è possibile "dimenticare",che il tempo lenisce il dolore.
RispondiEliminaIo sono riuscita a dimenticare,una volta ce l'ho fatta.Adesso dovrei riuscirci di nuovo,ed è dura.Terribilmente dura.
Vorrei scriverti di più,ma non riesco a pensare,a formulare un ragionamento che abbia un senso:nella mia testa per adesso c'è soltanto confusione.
Grazie di esserci,ti abbraccio forte.
Felice per te Frank.
RispondiEliminaIo ho appena rivisto la ex. E non è stato facile comprendere che è qualcosa da coniugare al passato. E intanto non ho ancora capito perchè sia finita e forse anche perchè sia cominciata. magari per dirla con una vecchia canzone "non c'è niente da capire".
Condivido con Angel, è molto dura ricominciare e solo il tempo può guarire...sempre che la vita ti dia occasione di sorridere di nuovo.
un saluto