giovedì 26 maggio 2005

Musica è

Il potere evocativo delle canzoni è enorme. Non ci credevo fino a poco tempo fa, poi talune esperienze (amare) maturate me lo hanno confermato. Ne avrei fatto sicuramente a meno di riscontrarlo in circostanze negative, ma così va talvolta la vita.

Non sono un musicofilo, come un illustre blogger enciclopedico nello specifico, non sarei in grado di riconoscere una canzone da una frase, mi troverei in difficoltà a stilare un elenco di brani preferiti. E, per scrivere, di norma preferisco  il silenzio, rotto adesso dalle vivaci grida dei bambini che inseguono un pallone sul piazzale dell’oratorio. Tuttavia, anche per merito del simpatico giochino di un blogger già molto stimato, mi sono trovato a passare in rassegna i motivi più rappresentativi che, magicamente, hanno riempito una precisa casella nelle fasi della mia vita. Solo ed esclusivamente quella, certo legata al primo ascolto, alle suggestioni del momento, all’età.

Dire Lucio Battisti è fin troppo ovvio, scegliere tra la sua immensa produzione è imbarazzante, perché si ha la certezza di dimenticare sempre qualcosa, perciò mi limito ad estremizzare e indicare “La luce dell’est”, una canzone capace di creare un’atmosfera straordinaria, come se fossero pennellate continue su un quadro in rapida evoluzione. Da ascoltare facendosi trasportare da quell’immagine che, fin dalla prima volta, mi colpì, qualche anno-luce fa, “quel seno bianco e morbido tra noi” che, per un ragazzino, costituiva una delle massime aspirazioni, soprattutto pensando alla fidanzatina e chiedendosi se anche il suo conservava quelle prerogative. Poi lo accertai.

Parlare de I Pooh può sembrare un po’ retrò, molto commerciale e languido. Eppure “Alessandra” (1972), una canzone di insolita lunghezza (6’51”), mi aveva quasi ipnotizzato al primo ascolto. Anni ricchi di sogni e molta immaginazione. Ignoravo, ovviamente, che sarebbe stata la colonna sonora, una sera, mentre facevo l’amore con “lei” (giusto quattro anni fa la incontrai per la prima volta). Semplicemente incantevole. Tutto.

Uno dei miti è Adriano Celentano e la sua “L’emozione non ha voce” si assapora rapiti e tutta di un fiato, ritrovando sul serio le emozioni vissute, quelle che hanno fatto mancare il respiro. Quando ancora la loro rievocazione produce riverberi di consapevole malinconia. E speranza, ovvio, di nuove suggestioni.

Ma forse a Mina, di classe adamantina e valore assoluto, potrei assegnare l’ipotetico primo posto di una classifica, necessariamente ridotta, per quella canzone di imperiosa e struggente bellezza che è “Se telefonando”. Due minuti e 53 secondi di estasi totale, con il rammarico che sia troppo breve. Ma anche una durata doppia sarebbe apparsa incongrua per fronteggiare l’ondata di emozioni, ricordi e rimpianti che genera.

Si tratta di motivi che più si ascoltano e sempre più piacciono, un’alchimia di magiche combinazioni che rende certi brani immortali. Non sono solo canzonette.

10 commenti:

  1. A proposito: grazie per la dritta. Ignoravo che fosse César Franck l'autore di Panis Angelicum. OMi farò una ricerca in rete.:-)

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  2. Ciao Frank,

    "se telefonando" è una delle mie canzoni preferite che ho scartato solo per necessità....

    ps: chi è il blogger musicologo. Ruckert?

    Un saluto. :-)

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  3. stefanomassamaggio 27, 2005

    ciao frankie..allora oltre che di politica iniziamo anche a parlare di musica'

    ciauz stef

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  4. la musica...una poesia di suoni che danno voce ad ogni nostra emozione...quando le parole si perdono nell'eco di un sussurro

    e noi...strumenti... vibranti al magico tocco di sensazioni improvvise

    ci lasciamo condurre nell'incantesimo di un sogno...

    siamo tutti "tatuati" da un vissuto intenso di emozioni che ha disegnato il nostro presente e continuerà a "interferire" nel domani...



    scusa se "inondo" i commenti...mi fa piacere lasciarti il testo ,che sicuramente ricorderai, di una canzone tra le mie preferite

    un saluto caro

    Sil



    Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi

    ritrovarsi a volare

    e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare

    un sottile dispiacere

    E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire

    dove il sole va a dormire

    Domandarsi perche' quando cade la tristezza

    in fondo al cuore

    come la neve non fa rumore

    e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte

    per vedere

    se poi e' tanto difficile morire

    E stringere le mani per fermare

    qualcosa che

    e' dentro me

    ma nella mente tua non c'e'

    Capire tu non puoi

    tu chiamale se vuoi

    emozioni

    tu chiamale se vuoi

    emozioni

    Uscir dalla brughiera di mattina

    dove non si vede ad un passo

    per ritrovar se stesso

    Parlar del piu' e del meno con un pescatore

    per ore ed ore

    per non sentir che dentro qualcosa muore

    E ricoprir di terra una piantina verde

    sperando possa

    nascere un giorno una rosa rossa

    E prendere a pugni un uomo solo

    perche' e' stato un po' scortese

    sapendo che quel che brucia non son le offese

    e chiudere gli occhi per fermare

    qualcosa che

    e' dentro me

    ma nella mente tua non c'e'

    Capire tu non puoi

    tu chiamale se vuoi

    emozioni

    tu chiamale se vuoi

    emozioni





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  5. Buongiorno Frank, se sul tuo versante c'è lo stesso sole infuocato...avrai una stupenda giornata di mare....



    Io di solito non lego un certo brano ad una certa persona, la musica è legata alle stagioni della mia vita e il mio legame è istintivo...direi quasi primitivo. La musica mi prende nello stomaco e successivamente nella testa....come un battito cardiaco che segue il ritmo delle emozioni.

    Buona giornata e buon fine settimana Frank.

    Maria

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  6. ehm..se passo da qui fischiettando con (falsa) noncuranza "Penny Lane", cosa mi arriva addosso?

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  7. Frank ti ho scritto tramite messaggeria Splinder.Buon pomeriggio :-))

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  8. Questi sono brani che durano nel tempo;)...altro che quelli che sentiamo adesso:(

    Buon fine settimana Frank

    Lady A.

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  9. tigrissimamaggio 29, 2005

    A mezzanotte sai

    che io ti pensero'

    ovunque tu sarai, sei mia

    e stringero' il cuscino tra le braccia mentre cercheo' il tuo viso

    che splendido nell'ombra apparira'

    mi sembrera' di cogliere una stella in

    mezzo al ciel

    cosi' tu non sarai lontana

    quando brillerai nella mia mano...

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  10. FRATELLO, nulla se non l’osservazione che preferisco “Imagine”, anche se il brano più appropriato è “Yesterday”. L’abbraccio addosso.



    MARZIA, sì ho letto, ma puoi utilizzare l’indirizzo di posta elettronica. Grazie per l’auspicio, te lo rimbalzo per l’inizio della settimana.



    LADY A., infatti le canzonette odierne le ho definite usa-e-getta, durano una stagione e poi si dissolvono nell’etere. Questi (ed altri) brani, invece, rinnovano emozioni provate e restano per sempre a scavare nei ricordi, a ricoprirli di malinconia e a strappare tanti sospiri. Li sentiamo addosso più che sentirli adesso.

    Grazie per l’augurio e buon inizio di settimana.



    TIGRISISMA, smack (si rischia di ricevere un bacio così facendo), anche se quest strofe fanno a brandelli il mio cuore. Grazie.

    Buona settimana.

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