mercoledì 23 gennaio 2008

Come le foglie sugli alberi in autunno



Se ne vanno ineluttabilmente uno dopo l'altro. Alcuni mesi fa Giovanni Pesce, il comandante “Visone”, ieri un altro grande partigiano come Arrigo Boldrini, il mitico comandante “Bulow”, prestigiosa figura di combattente, medaglia d'oro al valor militare, membro dell'assemblea Costituente e quindi parlamentare (deputato e senatore) per varie legislature. Si spengono i testimoni della guerra di Resistenza in Italia, quella soggetta negli ultimi anni ad un becero revisionismo. Per dirna una perfino Wikipedia cita tra le sue fonti un libro di Giampaolo Pansa, il propulsore della storiografia rivista e corretta.


Restano le memorie, resta il ricordo affidato agli ultimi partigiani viventi. Ma quando l'ultimo di essi sarà morto cosa resterà a garantire una fetta così importante della storia italiana? Si dovrà, a quel punto, accettare la vulgata corrente che parifica i ragazzi di Salò a quelli che scelsero la strada della clandestinità e delle montagne per riprendere da lì la libertà conculcata dalla dittatura nazifasacista? Una libertà oltraggiata oggi con la volgarità e l'arroganza degli inquilini del Palazzo, questa casta che esercita e consolida il Potere, che non è al servizio dei cittadini ma delle rispettive baronie.


Onore al comandante Bulow, addio compagno Boldrini. Che la terra ti sia lieve.





                                                                          Medaglia d'oro al valor militare


BOLDRINI Arrigo


Tenente di cpl. - Fanteria - Partigiano combattente


luogo di nascita: Ravenna (RA)


Motivo del conferimento


Ufficiale animato da altissimo entusiasmo e dotato di eccezionale capacità organizzativa, costituiva in territorio italiano occupato dai tedeschi due brigate di patrioti che guidava per più mesi in rischiose e sanguinose azioni di guerriglia. Nell’imminenza dell’offensiva alleata nella zona, sosteneva alla testa dei propri uomini e per più giorni consecutivi, duri combattimenti contro forti presidi tedeschi, agevolando così il compito delle armate alleate. Successivamente, con arditissima azione, costringeva il nemico ad abbandonare un'importante località portuale adriatica che occupava per primo. Benché violentemente contrattaccato da forze corazzate tedesche e ferito, manteneva le posizioni conquistate, contrastando con inesauribile tenacia la pressione avversaria. Si univa quindi con i propri uomini alle armate anglo-americane con le quali continuava la lotta per la liberazione della Patria. Ravenna (Porto Corsini), 15 novembre - 7 dicembre 1944.







4 commenti:

  1. Scomparsi certi uomini, chi rimarrà a conservare la memoria? Costanza

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  2. noi.dopo di noi (nel mio caso),i figli e i nipoti. :)

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  3. stefanomassagennaio 25, 2008

    bel post

    stef

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  4. Isola08, la miglior risposta la fornisce zialaura. Si tratta di una responsabilità notevole a cui non dovremo sfuggire. Mai. Perchè se siamo liberi oggi, lo dobbiamo anche a coloro che, come Arrigo Boldrini, lottarono per la libertà di tutti,anche di coloro che avevano storicamente torto. Un compito per niente facile, basti guardare le agghiaccianti foto dei fascisti, sui camion, in camicia nera nell'anno di grazia 2008. Sventolando bandiere e lanciando petardi hanno reso più cupo il pomeriggio di ieri.

    Saluto entrambe :-)

    Stef, grazie. Non mi riesce mai di passare da te con calma. Immagino sarà tutto un ribollire di commenti.

    Grazie ancora per l'apprezzamento e l'attenzione. Un caro saluto.

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