martedì 17 ottobre 2006

L'assedio


La decisione adottata dal comitato per l'ordine pubblico di Caserta

Le minacce al giornalista in seguito al suo libro best seller "Gomorra"


Camorra, attivate misure di sicurezza allo scrittore Roberto Saviano



CASERTA - Il comitato provinciale per l'ordine pubblico di Caserta ha dato il via libera all'adozione urgente di misure di protezione nei confronti del giornalista Roberto Saviano, autore del libro "Gomorra", romanzo inchiesta sulla malavita campana con il quale ha ottenuto il premio 'Viareggio'.


Lo scrittore, recentemente, è oggetto di pressanti minacce dalla camorra. In particolare esponenti di primo piano dei clan campani come Michele Zagaria, Antonio Iovine e Francesco Schiavone (più conosciuto con il soprannome di Sandokan) hanno mal tollerato il successo di "Gomorra", che ha imposto i loro traffici all'attenzione nazionale.


A denunciare i rischi corsi da Saviano era stato nei giorni scorsi l'Espresso, con cui il giornalista-scrittore collabora, rivelando come la camorra si è infuriata anche per "la sfida che Saviano ha portato nel loro feudo, nella Casal di Principe che negli anni '90 aveva il record di omicidi".


repubblica.it  16 ottobre 2006


 


Quello che più spaventa, in questa sconcertante e triste vicenda, è l’isolamento ambientale puntualmente scattato con i commercianti (spero non tutti) che hanno pregato, o forse “consigliato” Saviano, di non recarsi più a fare spesa nei loro negozi. Così costoro, oltre ad essere una categoria ad alta densità di evasione fiscale, si ritrovano pure carenti di spirito civico. E anche vigliacchi. Tocca a Roberto Saviano ciò che anche altri coraggiosi italiani, che non abbassano la testa e che non piegano la schiena, si sono trovati a subire. Molti hanno pure pagato un prezzo altissimo per questa scelta.


Adesso lo Stato latitante, più degli inafferrabili boss mafiosi, garantisce protezione al giornalista-scrittore. Ma può definirsi civile e normale un Paese in cui le zone d’ombra si espandono sempre di più, mentre i misteri s’infittiscono e i mandanti degli omicidi (un anno fa Fortugno) restano impuniti, perché sconosciuti e irraggiungibili?


Per quello che può contare: massima solidarietà a Roberto Saviano.


Ecco, infine, come inizia il suo libro-denuncia, accuratissimo e intenso. È già un pugno nello stomaco fin dalle prime righe.





Il porto




“Il container dondolava mentre la gru lo spostava sulla nave. Come se stesse galleggiando nell’aria, lo sprider, il meccanismo che aggancia il container alla gru, non riusciva a domare il movimento. I portelloni mal chiusi si aprirono di scatto e iniziarono a piovere decine di corpi. Sembravano manichini. Ma a terra le teste si spaccavano come fossero crani veri. Ed erano crani. Uscivano dal container uomini e donne. Anche qualche ragazzo. Morti. Congelati, tutti raccolti, l’uno sull’altro. In fila, stipati come aringhe in scatola. Erano i cinesi che non muoiono mai. Gli eterni che si passano i documenti l’uno con l’altro. Ecco dove erano finiti. I corpi che le fantasie più spinte immaginavano cucinati nei ristoranti, sotterrati negli orti d’intorno alle fabbriche, gettati nella bocca del Vesuvio. Erano lì. Ne cadevano a decine dal container, con il nome appuntato su un cartellino annodato a un laccetto intorno al collo. Avevano tutti messo da parte i soldi per farsi seppellire nelle loro città in Cina. Si facevano trattenere una percentuale dal salario, in cambio avevano garantito un viaggio di ritorno, una volta morti. Uno spazio in un container e un buco in qualche pezzo di terra cinese. Quando il gruista del porto mi raccontò la cosa, si mise le mani in faccia e continuava a guardarmi attraverso lo spazio tra le dita. Come se quella maschera di mani gli concedesse più coraggio per raccontare Aveva visto cadere corpi e non aveva avuto bisogno neanche di lanciare l’allarme, di avvertire qualcuno. Aveva soltanto fatto toccare terra al container, e decine di persone comparse dal nulla avevano rimesso dentro tutti e con una pompa ripulito i resti. Era così che andavano le cose. Non riusciva ancora a crederci, sperava fosse un’allucinazione dovuta agli eccessivi straordinari. Chiuse le dita coprendosi completamente il volto e continuò a parlare piagnucolando, ma non riuscivo più a capirlo”.


Roberto Saviano “Gomorra”, Mondadori 2006 (pagg. 11 e 12).


 


9 commenti:

  1. La denuncia di Saviano è un atto di coraggio che ha come riscontro la rinuncia alla sua libertà.

    La democrazia, la civiltà nel momento in cui si richiede una scorta hanno smesso d’essere tale. Soltanto quando avremo perso completamente la libertà, impareremo a lottare per riconquistarla.

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  2. Lo sai che l'ho letto. E lo sai come la penso. Il problema è sempre quello per certa gente: non sopportano che qualcuno sia anti-conformista. E faccia delle denunce.

    E' per questo che la storia sua è emblematica ma per tutti: cioè, fateci gli affari vostri, non rompete, non denunciate. Questo è trasversale alle opinioni politiche, è un fatto puramente personale, di etica personale.

    Per questo mi incacchio quando poi si parla di libertà, di democrazia, e si omette di ricordare che (semplificando), dopo la fine della guerra è stato fatto un "patto": silenzio ed omologazione in cambio dell'uscita dalla miseria.

    Non lo ricorda più nessuno (o quasi).

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  3. il commento n° 2 era il mio, Sermau

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  4. e chi vuole rompere quel patto viene ricattato e attaccato in malo modo, talvolta con esiti drammatici.

    Sermau

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  5. Per fortuna ci sono ancora persone che hanno il coraggio di denunciare...hai visto sul mio blog il bannerino? siamo in sintonia con gli argomenti! Ciao

    Stefy

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  6. Dimostra come il potere abbia due facce : quella ufficiale, politico/economica e quella ufficiosa, politico/economico/criminale che domina la prima, nonostante atti di coraggio, che riescono a sdoganare la paura del potere ufficiale, di tanto in tanto. I giusti vengono perseguitati dalla notte dei tempi, perché ovviamente non cedono al potere ufficioso e non riescono ad essere sufficientemente amati da quello ufficiale.

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  7. vera.stazioncinaottobre 17, 2006

    una situazione allucinante!

    l'inizio del testo di Saviano è terribile...descrizione senza parole.

    un saluto ( il sorriso esce a fatica dopo questo post)

    veradafne

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  8. E' peggio di un pugno nello stomaco...lo leggerò comunque.

    Mi scuso per la mia latitanza...o per meglio dire per non lasciare mai commenti...il mio tempo libero si è ridotto notevolmente...riesco solo a leggere e non a lasciare manco un saluto ufffiiiiiiiii.

    Un abbraccio caro Frank.

    Lady A.

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  9. il libro sta avendo successo: vedo persone che lo leggono in bus tornando a casa...



    Sermau

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