lunedì 9 ottobre 2006

L'immondezzaio televisivo


È Claudio Cappon il direttore generale del servizio pubblico televisivo. A Venezia, nel corso della 58esima edizione del Prix Italia, 28 settembre scorso, si è esibito così.


«La Rai deve fare servizio di qualità, e questo significa investire per il miglioramento dei prodotti, nella formazione e nell’innovazione tecnologica».


«La Rai è in Europa l’azienda televisiva pubblica con il livello più alto di risorse commerciali. A tutto agosto, la raccolta pubblicitaria ha superato il 4% di incremento, andando oltre la media di mercato. Ma il 50% delle nostre risorse è rappresentato dal canone, a cui fanno capo tutti gli investimenti che riguardano il servizio pubblico, e che ora servono per adeguarci ai cambiamenti dello scenario televisivo. Il mancato aumento del canone 2005-2006 ci ha procurato una carenza annua di circa 70 milioni di euro, ma noi abbiamo una necessità fissata dal contratto di servizio. Un servizio che costa più di quanto siano le risorse pubbliche, e che noi integriamo con la raccolta pubblicitaria. Io dico che dovremmo piuttosto raddoppiare il canone e dimezzare la pubblicità».


Sollecitato sul problema dei bassi ascolti ottenuti da alcuni programmi, come “Miss Italia” o il reality “Wild West”, Cappon ha spiegato: «Credo sia presto per stabilire che il gusto del pubblico è irrimediabilmente cambiato. Però il dubbio c’è, di sicuro si registra un’erosione dei mercati un tempo protetti. Al momento dobbiamo impegnarci a fare buoni programmi, poi rifletteremo sul cambiamento strutturale».


Poi uno accende il televisore, un sabato sera, durante la cena e dal video (Blob) tracima il guano e un fetore mefitico si diffonde. La trasmissione di Rai Tre ha il merito di mostrare il meglio del peggio, secondo una graduatoria delirante. Così s’intrecciano una Simona Ventura che vorrebbe dare “mazzate” ad una signora anziana, tra l’eccitazione e le urla del pubblico, con il di lei ex marito che si fa palpare il culo da alcune assatanate convocate dalla kapò De Filippi. E mentre naufragano buon gusto e decenza, in un altro programma la telecamera inquadra dal basso, ovviamente, una sedicente “bonazza”, con le gambe accavallate che deve dar prova di stupidità estrema e inverosimile. Mentre il pubblico sghignazza e ride, certamente selezionato tra le persone più dementi. Poi vengono vomitati, bercianti, Sgarbi e la Mussolini, al ritmo di bip, pretestuosa foglia di fico a coprire le vergogne. Il linguaggio del peggior bar di Caracas è certo da educande, se confrontato ai disgustosi dialoghi che volano in quello studio televisivo. Non solo Rai, ma di tutto e di più.


 


 

6 commenti:

  1. So che ci sarà un bis di Sgarbi dopodomani...

    a parte questo, la TV si è adeguata alle necessità di fare audience, vendere spazi pubblicitari, fare profitti. Crescenti, possibilmente. Visto che è difficile oltrepassa tutti i confini...

    RispondiElimina
  2. sermau, e con cervelli ormai spenti il telecomando resta sempre acceso e i pubblicitari s'illudono di essere entrati in tante teste. Certo che ci vuole una bella faccia tosta per pretendere l'aumento del canone e millantare sedicenti prodotti di qualità.

    RispondiElimina
  3. Ciao Frank.. scusa l'assenza :(.. novità della tua situazione al lavoro?



    Hai detto bene.. con cervelli spenti...

    RispondiElimina
  4. Beppone, sul lavoro ti ho scritto sul blog. Quanto all'assenza... bhe io non sono da meno e non certo per cattiva volontà. Ma è anche bello sapere che ci sei.

    Un caro abbraccio

    RispondiElimina
  5. concordo! Stiamo davvero toccando il fondo!

    Stefania

    RispondiElimina
  6. Stefania, occhio però al fondo, perchè è scivoloso! :-))

    RispondiElimina