giovedì 12 gennaio 2006

Le relazioni pericolose


Vauro su "il manifesto" del 23 dicembre 2005



Nel ventilatore che ormai da giorni sta triturando ogni genere di informazione, come un gigantesco blob dove si ammassano intercettazioni telefoniche, annotazioni prive di rilevanza penale, però utili per creare confusione e disorientamento, la politica divora se stessa, la pessima politica, quella che è una caricatura alimentata da comparsate televisive e paginate su quotidiani. Irrilevante per il cittadino, se non fosse che la spartizione delle spoglie di questo paese passa attraverso un ciclopico regolamento di conti che, peraltro, è solamente alle fasi iniziali e aumenterà, insopportabilmente, da qui alle prossime settimane.


E la disinformazione, la menzogna procedono di pari passo con le pale di questo ventilatore che maciulla anche la ragione, il buon senso e, per dirla fino in fondo, la verità. Tutto molto funzionale alla disperata rincorsa della destra, ormai senza più speranze di recuperare e che, adesso, si trova con l’unica carta possibile da giocare. Il polverone da sollevare per distogliere l’attenzione dalle cose reali. E mentre ascoltavo l’altra sera il cosiddetto presidente del Consiglio liquidare l’esperienza cooperativa che, a sentir lui, sembrerebbe il cancro che si è metastatizzato in Italia, in ciò confondendosi evidentemente con se stesso,  crescevano anche la rabbia e l’indignazione, assieme alla nausea che si prova guardando le prime pagine dei fogli destrorsi e, segnatamente, quella del bollettino di famiglia.


Si stanno adoperando, con ogni risorsa possibile, ad assimilare ogni cosa nell’assioma del “siamo tutti uguali, ovvero “tutti sporchi” ma fallirà, perché destra e sinistra sono geneticamente diverse, anche se l’atteggiamento di alcuni dirigenti è condannabile eticamente, alla luce di quanto sta emergendo. L’ultima, poi, è che B.1816  possiede le prove delle relazioni pericolose tra Unipol e Ds. Immagino, perciò, che dovrebbe presentarsi spontaneamente al Tribunale di Milano per raccontare ciò che afferma di conoscere, anche se è refrattario alle aule giudiziarie, visto che l’unico processo gradito è stato quello di Biscardi. Così sono curioso di assistere all’ennesima metamorfosi (una burletta, chiaro) del presidente che, da operaio, diventa carabiniere e infine investigatore. Sempre badando bene, però, di essere in primo piano.


Il pezzo di Michele Serra è apparso nella rubrica “L’amaca” su “
la Repubblica
” del 29 dicembre 2005 e mi trova concorde, in particolare nei passaggi evidenziati.



Non so più dove ho letto che alla sinistra, orfana dell’ideologia di classe, rimarrebbe solamente il “moralismo pauperista”. E’ una notazione mezzo comica e mezzo stupida, alla luce delle “consulenze”da decine di milioni di euro (non fatturate) che i giudici imputano a Giovanni Consorte, e alla luce dell’evidente caduta di misura e di stile di un ambiente, quello della cooperazione, che era stato in grado fin qui, di conciliare egregiamente la massima competitività sul mercato con le sue radici sociali, solidali e mutualistiche. Moralismo! Sarebbe moralismo pretendere che una storia secolare, e nobile, e giusta evitasse di morire asfissiata nell’imbuto della speculazione e dell’arricchimento personale? Ma tutta questa gente che fa miliardi con le famose”plusvalenze”, tutta roba esentasse, tutta roba garantita dagli amici degli amici, possiamo giudicarla male solo in virtù dell’etica corrente, del rispetto per chi lavora, oppure cadiamo nel “moralismo pauperista”? Io la penso così: il denaro è benedetto, l’agio pure, il valore personale va premiato: ma le montagne di miliardi, quelle sono sempre  e comunque sconsigliate a chi voglia vivere in una società non troppo sperequata, non troppo offensiva, non troppo feroce con i deboli. Il denaro è come il potere: troppo e in poche mani è il contrario della democrazia. Non del comunismo: della democrazia.

 



 


11 commenti:

  1. Un bacio a te e a Serra :))

    Sulle cooperative avrei molto da dire, magari farò un post.

    Per ora, una piccola riflessione: la cooperazione sociale è quanto di più rivoluzionario sia possibile ora: il profitto non è il fine ma il mezzo. Il paradigma è ribaltato, scardinato.

    La possibilità di derive di ogni genere è alta, altrettanto alta deve essere la consapevolezza dei cooperatori.

    Il resto è farina di b1816.

    ciao :)))

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  2. ASTIME, wow! Grazie! Il bacio lo tengo stretto.

    Più che farina di B.1816, si tratta di aria fritta come le comunicazioni fatte ai giudici che si occupano delle scalate bancarie: nulla di penalmente rilevante. L'ennesimo bluff di quest'uomo che fa spettacoli (penosi) sempre.

    Condivido quanto hai scritto e che si mantenga altissima la guardia in ogni settore e non solo nelle coop..

    Ciao e serena serata :-)))))))))))))

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  3. Il solito post perfetto a cui non aggiungo nulla.

    Scusa ti ho un po' coinvolto qui, perdonami:

    http://memorandom.splinder.com/post/6852187#comment

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  4. lucanellaretegennaio 17, 2006

    sono d'accordissimo

    è tutta una grande frittata d'aria, costruita ad arte da chi di frittate se ne intende

    stiamo assistendo alla frantumazione quotidiana di princìpi cardine della democrazia (non solo di sinistra, come dice giustamente michelone serra) e del buonsenso, in una vicenda che è tutta disinformazione e violenza, al di là dei veri colpevoli

    è un clima orribile, da protodemocrazia anteguerra, da "noi contro di voi a tutti i costi", che nulla ha a che veder con il futuro dell'italia e soprattutto con la parola "politica"

    spero che finisca presto, che arrivi aprile in fretta e che si ritorni nei limiti della decenza e della civiltà

    ciao

    luca

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  5. LUCANELLARETE, benvenuto. Sono completamente d’accordo con te. Non solo. Il tuo intervento mi è piaciuto molto, perché sei riuscito a sintetizzare i vari aspetti di questa vomitevole situazione. In particolare, desidero sottolineare quella “frantumazione quotidiana di princìpi cardine della democrazia” che confermano quanto pavento, ossia che occorrerà molto tempo prima di ricostruire una convivenza democratica e civile, avvelenata ormai da miasmi irrespirabili. E che, non sarà sufficiente di certo un auspicato cambio di maggioranza, per far crescere nel singolo cittadino il senso di appartenenza e di responsabilità. Se non si provvederà ne andrà seriamente, come adombri, anche il futuro del nostro Paese.

    Grazie del tuo intelligente contributo: offre motivi di speranza.

    Ciao.

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  6. lucanellaretegennaio 19, 2006

    bèh grazie, troppo buono

    non so se essere un po' più sereno perché non mi sento più solo nel guardare con apprensione crescente il crescente sgretolarsi della dignità politica nel nostro paese, oppure un po' più apprensivo per lo stesso nefasto motivo

    in ogni caso c'è da tener duro e rimanere coerenti e vigili, la nottata dovrà pur passare

    ciao

    luca

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  7. LUCANELLARETE, ah il grande Eduardo...

    Stato d'animo bifronte: certo se guardiamo ai tanti blog ricchi di impegno e passione civile esistono buoni motivi per nutrire ottimismo. Poi la realtà di vecchie logiche partitiche, ma soprattutto il desolante degrado sociale, l'approssimazione, la superficialità, la volgarità e l'arroganza che popola il quotidiano portano il Paese alla deriva. Già pessimista di natura, voglio almeno regalarmi sprazzi di ottimismo, quelli che si ricavano dalle piccole cose, ma è sempre più difficile.

    Vigilare, giusto.

    Ciao

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  8. lo scopo d gettare escrementi nel ventilatore ha sortito l'effetto che non si sta più parlando di politica e di tutti i guasti che mr b. ha compiuto a questo paese con la collaborazione dei suoi alleati (casini e fini in testa le altre due ... punte ... non certo di diamante). Controlla l'agenda della comunicazione politica, decide di cosa bisogna parlare. E' stato smentito su tutti i fronti. Bene. Mettiamo il punto. Parliamo di politica economia governo... cioè di quello che non vogliono sentire... quanta aria fritta in questi giorni... Un saluto

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  9. RUCKERT, benvenuto. Sono d'accordo e infatti non ho più intenzione di parlare dell'argomento, perché lo scopo era proprio quello di oscurare il resto, le promesse non mantenute e tutta quella lunga serie di porcherie che B.1816 e i suoi scherani al seguito (Lega e An non sono certo meno disprezzabili) hanno dispensato per cinque anni) Questa censura viene accompagnata da una bulimia mediatica insopportabile. E adesso, ci risiamo, con le stupidaggini preconfezionate, come la lettera ai bebè nati nello scorso anno, per comunicare ai loro genitori il "premio" di 1000 euro e l'annuncio-bomba dell'aumento delle pensioni a 800 euro.

    Davvero è ora di parlare di cose serie e riprendere in mano il controllo della situazione. Hai ragione.

    Ciao

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  10. bel post! veramente!!!

    complimenti!

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  11. KAPPA_PERA, benvenuta e grazie per l'apprezzamento. Ma anche tu non scherzi: verrò a leggerti con calma. Ho dato una rapida occhiata, ma è già bastata per "catturarti" tra i preferiti.

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