“Dicevano che questo giorno non sarebbe mai arrivato” Barack Obama, gennaio 2008
L’attesa. Pregustare il sapore di una vittoria. Immaginare l’America oggi, con unghiate ancora velenose di pregiudizio razziale, guidata da un nero alla Casa bianca. Immaginare in America, oggi, Rosa Louise Parks (all'anagrafe Rosa Louise McCauley; Tuskegee, 4 febbraio 1913 – Detroit, 24 ottobre 2005) attivista statunitense afroamericana, figura-simbolo del movimento per i diritti civili statunitense, famosa per aver rifiutato nel 1955 di cedere il posto dell'autobus ad un bianco, dando così origine al boicottaggio degli autobus di Montgomery. L'1 dicembre del 1955, a Montgomery, Rosa si rifiutò di obbedire all'ordine del conducente dell'autobus James Blake che le intimava di lasciare il posto a sedere e spostarsi nella parte posteriore del pullman per fare spazio ai bianchi; Rosa era stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe e rimase al suo posto. Per questo fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine. Quella notte, cinquanta leader della comunità afro-americana, guidati dall'allora sconosciuto Martin Luther King si riunirono per decidere le azioni da intraprendere per reagire all'accaduto. Il giorno successivo incominciò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, protesta che durò per 381 giorni; dozzine di pullman rimasero fermi per mesi finché non fu rimossa la legge che legalizzava la segregazione. (tratto da Wikipedia).
Dover immaginare in Italia, oggi purtroppo, un sedicente fan di Barack Obama, a sentire il nulla pensante ministro degli Esteri che, domenica scorsa conversando amabilmente con Lucia Annunziata, considerava ineffabile e terribilmente sul serio che esistono dei tratti in comune tra l’ometto della P2, tessera n°1816 (come il suo Maestro unico ha ricordato pochissimi giorni fa) e Barack Obama.
Non c’è posto per i cialtroni adesso, abbiamo davanti a noi un sogno (“I have a dream”) che sta per realizzarsi. Riecheggia perciò quello storico discorso di Martin Luther King, mentre Rosa Louise Parks sta ancora seduta su quel posto in autobus, guarda dal finestrino e saluta. Adesso è in prima fila.
Speravo davvero che vincesse Obama e sono contenta che ciò sia avvenuto. Adesso bisogna però vederlo all'opera e giudicarlo in base a quanto concretamente farà.
RispondiEliminaIntanto, per me è già una grande vittoria non dover più guardare il volto bovino di Bush (si può dire oppure ho esagerato?).
Saluti
Romina
Una cosa è risultata "stonata" in queste ultime ore e cioé il volere paragonare, da parte dei politici e dei "media" nostrani, la novità degli USA con le realtà eropea ed italiana.
RispondiEliminaRomina, le premesse sono più che buone, perciò aspetteremo con fiducia.
RispondiEliminaSu Bush, nulla in negativo, appare esagerato. Anzi siamo fin troppo buoni. Spariscono lui e i suoi scherani, purtroppo restano i leccastivali in servizio permanente effettivo che sono già passati dalla parte opposta.
SergioYYY, ho avvertito pure io stonature, ma preferisco che si confondano nel tripudio. Gasparri ha portato il cervello al Monte di Pietà, per esempio e, per carità, nessun paragone. Dubito che potrà nascere in Italia un Barack Obama, figuriamoci cercarlo tra la mediocrità esistente.
Un bel messaggio davvero la vittoria di Obama. Non ci avrei mai sperato.
RispondiEliminaSperiamo ora che la sua politica sia davvero diversa da chi lo ha preceduto.
Un caro saluto,
Artemisia
Artemisia, credo davvero che la sua politica sarà diversa, perchè il suo messaggio lo è: punta sulla speranza e non sulla paura (ogni riferimento...). E' emozionante ascoltarlo. Per fortuna che il suo primo discorso da presidente è disponibile in audio e video. E, se mi permetti, sono orgoglioso di aver dedicato tanti post a Barack Obama. Da ieri America ha perduto la "k". Che la fortuna lo assista in un compito molto arduo. Ma ce la può fare, anche in questa nuova e impegnativa sfida.
RispondiEliminaUn caro saluto :-)