La coerenza non abita dalle parti del Vaticano, laddove sono sconosciute pure la pietà, la comprensione e il dialogo. Arroccati nelle loro certezze gli alti prelati pontificano, minacciano il fuoco eterno degli inferi, mantengono così il controllo – nel terrore – sul gregge sempre meno numeroso di anno in anno.
È interessante quanto scritto da Alessandro Robecchi nella sua rubrica domenicale su “il manifesto” di ieri, naturalmente condivisibile dalla prima all’ultima riga. E poi quella notizia della legge abolita, guarda caso sempre in quella Finanziaria 2009, quella votata in un battito di ciglia, che nascondeva la trappola dei tagli alla scuola pubblica, proiettava in un miserabile bianco e nero, Maria star Gelmini, avvalendosi del silenzio (complice o estivo?) dell’opposizione virtuale che agisce (agisce?) nella terra dei cachi.
Questi esseri non umani, in quanto replicanti del loro capo e padrone, spregevoli ascari che infieriscono sul popolo bue incantato da un pagliaccio e dalla sua claque, stanno devastando un Paese che possedeva risorse, cervelli e capacità, che era capace di indignarsi, di reagire, di opporsi e dire “no”. Tanti servi, vassalli, maggiordomi che vivono con un solo scopo: compiacere l’omino B., tessera P2 n° 1816.
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Pro-family e anti-family in un solo governo
Alessandro Robecchi
Vi ricordate il family day? Che bellezza! Tutte quei pretini e suorine senza famiglia che lottavano per la famiglia! Tutti quei leader politici cattolicissimi con due o tre famiglie che si battevano per la famiglia! Tutte quelle belle iniziative per la famiglia volte all’alto e benedetto compito di impedire alle coppie omosessuali di farsi una famiglia!
Giornata entusiasmante. Sul palco, a chiedere politiche per la famiglia, stava tra gli altri la signora Eugenia Roccella, oggi sottosegretario del governo che ha di fatto reintrodotto la pratica delle dimissioni in bianco per i lavoratori. Proprio così: lo sconsiderato e laicissimo (ah! ah!) governo Prodi contro cui si muoveva massiccio il Family Day aveva fatto una legge (la 188 del 17 ottobre 2007) che impediva le dimissioni in bianco dei lavoratori. Una pratica padronale schifosa: all’assunzione mi firmi una lettera di dimissioni, e poi prova a rimanere incinta e a mantenere il posto di lavoro, se sei capace! Piccola ma civile: una leggina pro-family che semplicemente garantiva alle lavoratrici di poter far figli senza rischiare il licenziamento. Il governo di destra, animato dalle più limpide voci del Family Day ha semplicemente abolito quella legge (decreto legge 112 del 25 giugno 2008, collegato alla finanziaria 2009): la pratica delle dimissioni in bianco torna in auge. Risultato: fare un figlio è più difficile, con buona pace degli atei devoti, che nell’occasione si dimenticano di abbaiare (sapete com’è, se non c’è sangue, colpa, espiazione non si divertono). C’è di più. La consigliera nazionale di parità Fausta Guarriello, che per dovere istituzionale vigila contro le discriminazioni di genere, avanza qualche riserva e viene cacciata dal ministro del lavoro Sacconi per: “radicale dissenso delle iniziative legislative adottate dal Governo”. Così impara ad essere pro-family. Ve lo dico sul serio: che aspettate a fare un bel Family Day? Signora Roccella, che aspetta a manifestare fieramente contro il suo governo? Non avrà mica firmato dimissioni in bianco, per caso!
il manifesto (16 novembre 2008)
I politici del centrodestra sono, in massima parte, ipocriti. Al Family Day partecipò anche Fini, se non erro, che era ancora sposato e aveva l'amante già incinta. Del resto, com'è noto, anche Berlusconi è un gran difensore dei valori familiari. :P
RispondiEliminaDirò di più. Tutta questa gente non è neppure "cristiana" nel senso vero del termine, cioè evangelico, perché l'autentico spirito cristiano è ben altro, e nulla ha a che vedere con certe ipocrisie, difese di privilegi e di caste e razzismi vari.
Per quanto riguarda la legge sulle dimissioni bianche, è una vergogna. Non lo sapevo e l'apprendo ora. Andando avanti di questo passo, entrerà in vigore anche il divieto di morire sul lavoro: chi muore sul lavoro sarà dichiarato simulatore.
Saluti
Romina
Ma cosa vogliamo aspettarci dal Vaticano, un'istituzione in gran parte votata alla conservazione, con le unghie e con i denti, dello status quo, terrorizzata ed incupita dalla possibilità di perdita dell'unico potere a cui tiene, quello temporale?
RispondiEliminaE che vogliamo aspettarci da un Paese ormai involuto, dalle coscienze anestetizzate, intimamente di destra, profondamente diffidente, timoroso di qualsivoglia cambiamento?
Lo spettacolo desolante che abbiamo quotidianamente sotto gli occhi, appunto.
Tutti opportunisti, tutti prostrati per compiacere l'omino con la tessara 1816.
RispondiEliminaUn abbraccio
PS l'immagine sul mio blog non è il Duomo, bensì la Chiesa di S. Croce.
Ai tempi dell'alluvione (ero una bambina) abitavo nella strada che si intravede sulla sinistra e che parte dal lampione: avemmo quasi sei metri d'acqua. La Chiesa con le sue meravigliose opere d'arte subì danni gravissimi. Meglio non ripensarci!
Di nuovo un abbraccio.
Gianna
la vignetta è favolosa...un saluto stef
RispondiEliminaAbbiate pazienza, ma l'orario mi rende impossibili le consuete integrazioni agli interessanti commenti. Facciamo tra qualche ora? :-)
RispondiEliminaSaluti cordiali.
Sapevo della nefasta reintroduzione delle dimissioni in bianco ma non sapevo che il fattaccio fosse avvenuto con il famigerato decreto 133. Ma quanti danni sono riusciti a fare con 'sto decreto?!?!
RispondiEliminaArtemisia