domenica 5 giugno 2005

Veronica Lario: la scelta di votare

In attesa di ascoltare la voce di B. sui referendum, a meno che non si esprima con un sms come ha già fatto in passato (e stavolta sarebbe una buona idea), merita allora di essere sentita la first lady, così discreta e silenziosa quanto il principe consorte è invadente e debordante.

Parla poco, Veronica Lario, ma quando lo fa lascia sempre il segno, come nell’esternazione sulla guerra in Iraq e le manifestazioni per la pace.

Andrò a votare. Questo referendum affronta questioni su cui è doveroso formarsi un’opinione. Mi sembra quasi di essere tornata agli anni Settanta, quando il diritto all’aborto diventò un argomento di discussione quotidiana (.....) e ruppe quel muro di silenzio e di vergogna che opprimeva l’animo di una donna costretta a quella scelta. Nell’aborto non c’era soltanto il rischio di morire e la morte che dolorosamente si infliggeva, ma anche il silenzio tremendo, che accompagnava la scelta e che veniva mantenuto: non si ama parlare di qualcosa che si è perduto.”

“Se si chiede a un cittadino di esprimersi su questi argomenti, credo che la prima, istintiva, reazione, sia di guardare alla proprie personali esperienze o di immedesimarsi in quelle degli altri. Per quanto mi riguarda, c’è un’esperienza personale che mi fa riflettere. Ho avuto un aborto terapeutico, molti anni fa (negli anni Ottanta n.d.r). Al quinto mese di gravidanza ho saputo che il bambino che aspettavo era malformato e per i due mesi successivi ho cercato di capire, con l’aiuto dei medici, che cosa potevo fare, che cosa fosse più giusto fare. Al settimo mese di gravidanza sono dolorosamente arrivata alla conclusione di dover abortire. E’ stato un parto prematuro e una ferita che non si è rimarginata.

Ancora oggi è doloroso condividere pubblicamente quell’esperienza, ma in un momento in cui tanti di noi si sentono immaturi, impreparati, rispetto alla conoscenza della legge 40, ai contenuti del referendum, ecco, sapere come andavano le cose venti o trenta anni fa, quando la scienza non era così avanti come oggi, potrebbe essere utile.”

“Se da noi, in Italia, certe tecniche fossero proibite, si andrebbe all’estero e mi spaventa l’idea che altri Paesi, meno scrupolosi, potrebbero consentire qualsiasi cosa. Non andare a votare significa non voler affrontare il problema. Essere chiamati al voto, invece, impone di informarsi, magari in linea con le proprie convinzioni religiose, filosofiche o politiche. L’importante è non fingere che il problema non esista. Penso che in certe circostanze l’umanità debba sforzarsi”.

Questo il corpo centrale dell’intervista, raccolta da Maria Latella e pubblicata l’8 aprile sul “Corriere della Sera”.

24 commenti:

  1. Sai? Non ne ero a conoscenza.

    Non è che il giudizio della signora lario sia determinante per me e la mia scelta. Però mi permette una ulteriore riflessione, di come le donne riescano molto spesso a andare oltre gli interessi di partito o le scelte demagogiche.....sempre che abbiano voglia di far sentire la loro voce.

    (ammetto il mio essere di parte :)).

    Un abbraccio

    Maria

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  2. MARIA, hai subito colto, da persona intelligente, il significato della testimonianza di Veronica Lario. Infatti, non perché sia determinante per influenzare scelte (se ciò poi avvenisse sarebbe un bene, sia chiaro), ma per la riflessione che scaturisce di fronte alle considerazioni di una donna che si rivolge, credo, in primo luogo alle sue omologhe. E che poi, secondariamente, è in grado di fare scelte che vanno ben oltre la logica misera e ristretta di un interesse partitico, sopratutto come dovrebbe essere in un referendum che interroga le coscienze.

    Sarò franco. Temo che, la mobilitazione massiccia e lautamente finanziata della Chiesa e delle sue organizzazioni “paramilitari”, avrà effetti positivi, facendo mancare il quorum. Ciò non toglie che l’impegno debba venir meno in questi ultimi giorni. Alle donne, segnatamente, spetta l’importante compito di esaminare le proprie coscienze e di capire quanto, il mantenimento di una legge oscurantista, decapiterebbe molte conquiste conseguite sul piano sociale. Sempre a loro danno. Sempre sulla loro pelle.

    Aggiungo, inoltre, che se l’universo femminile fosse rappresentato, nelle istituzioni, in maniera significativa e adeguata, lasciando stare la stupidità delle quote “rosa”, si potrebbe sperare in una positiva rivoluzione. Ma, qui, il discorso ci porterebbe lontano. Troppo, forse, in questo momento.

    Dici di essere di parte? Ma è la parte migliore...

    Un abbraccio



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  3. sempre interessante leggerti amico mio. io andrò a votare.

    bacetto

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  4. Condivido. La signora Lario sa di che cosa sta parlando. Ciao! harmonia

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  5. FANNY, è sempre piacevole ritrovarti e leggerti, cara amica. Non avevo dubbi sulla tua partecipazione al voto di domenica. E... come vedi ci sono :-)

    Bacetto ricambiato.



    HARMONIA, lo sa come donna, in primo luogo e poi come donna che ha vissuto una delicatissima e drammatica situazione. Non parla dunque per sentito dire. E non si può che essere d'accordo con lei.

    Ciao e buon inizio di settimana.

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  6. perasperaadveritatemgiugno 06, 2005

    Purtroppo l'intervista della Veronica è un'ulteriore dimostrazione della mancanza di comunicazione costruttiva all'interno della famiglia italiana (nella specie fra moglie e marito)...Scherzo, ovviamente. Complimenti per il blog, davvero

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  7. PERASPERAADVERITATEM, già tra moglie e merito non mettere il dito :-) Certo se lui ascoltasse lei...

    Grazie per la visita e l'apprezzamento.



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  8. Leggere questa intervista fa ben sperare, in un certo senso. Mi era sfuggita, quindi grazie. Dopo aver sentito l'intervento del papa ieri sul divorzio ero proprio scoraggiata...

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  9. ( pur essendo la compagna di un uomo disgustoso..) Ho letto con partecipazione questa testimonianza toccante.La sento vera in un tema delicatissimo che suona corde ferenti di vita...di non vita, scelte che, fatte, non ci lasciano più. Grazie epr aver portato alla nostra attenzione queste parole..

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  10. VITAROSA, mi fa piacere che la lettura dell'intervista ti abbia rinfrancata. Infatti lo scopo, o uno degli scopi, era appunto quello di restituire fiducia. Un mio amico e collega è ottimista, coglie segnali e volontà di andare al voto anche da persone insospettabili. Speriamo e non demordiamo. Personalmente attribuisco molta importanza al movimento delle donne le quali, credo, che alla fine risulteranno decisive.

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  11. MARZIA, sono lieto che questa intervista sia stata apprezzata e letta nel modo giusto, vale a dire con speranza, partecipazione, commozione.

    La sorte della legge 40, ancora una volta, si decide sul corpo delle donne, carne viva e solo chi ha vissuto nel proprio corpo simili "violenze" è in grado di capire, fino in fondo, il significato di norme oscurantiste e regressive. Nonché profondamente ingiuste e lesive della dignità di ogni persona. Delle donne in primo luogo.

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  12. FEAU, bentornata! Sprizzerai energia, allora e ti servirà senza dubbio.

    Sempre ricca di sorprese: grazie per la pantera rosa.

    Quanto al "punto" viene proprio a mancare il libero arbitrio e, dunque, la libertà alle categorie più deboli e facilmente ricattabili. I tempi che corrono non sono tra i più felici da questo punto di vista.

    Buona giornata, anche se al rientro è un po' dura.

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  13. Buongiorno Frank

    "ascoltando" le voci di tanta gente ci si rende conto sempre di più che non siamo solo aridi numeri di una statistica, ma sopratutto persone che hanno da dire la propria opinione, frutto del proprio vivere quotidiano.

    Per quanto ci si voglia incasellare e indurre in bisogni e pensieri prestabiliti emerge forte la voglia di far sentire la nostra voce sopratutto a chi abbiamo votato per gestire la " cosa pubblica"...la "nostra cosa pubblica".

    A presto risentirci

    Maria

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  14. La possibilità di farci sentire è effettivamente l'ultima spiaggia, prima del declino definitivo e le persone sono in genere migliori di coloro che hanno prescelto, soprattutto da una certa parte.

    Hai ragione, per questo non dobbiamo perdere mai nessuna occasione, che ci viene consegnata per esprimere il nostro parere

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  15. MALIBRA, il buon proseguimento di giornata rimasto nella tastiera. Sorry

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  16. E io rilancio.

    Sono sicuro dell' imparzialità di Veronica, e del suo ragionare con la propria testa, ma chi ci dice che il Silvio non l'abbia eletta a portavoce della famiglia B. riguardo questo tema ?

    I troppi interessi politici impediscono all' ex pelato ed al mortadella di schierarsi apertamente, ma in cuor mio credo che il Silvio voterà Sì.

    Che ne dite ?

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  17. - Non andare a votare significa non voler affrontare il problema.-L’importante è non fingere che il problema non esista.-



    E le donne che non sanno nemmeno qual'è il problema? E' questo che mi spaventa. Come dicevo altrove, l'ignoranza è ancora troppa...



    Ammirevole il tuo impegno per risvegliare le coscienze. *_____^



    Ps: anche io poco presente, causa lavoro.

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  18. Blue__Angelgiugno 07, 2005

    Ciao Frank,come va?

    effettivamente fa una certa impressione leggere le dichiarazioni della first lady,un'impressione del tutto positiva.Personalmente la ritenevo una persona piuttosto scema...insomma per avere un marito del genere...

    Ne parlavo proprio ieri in macchina coi miei genitori;il fatto è che i problemi su cui verte il referendum non sono ancora abbastanza sentiti tra la gente...in questo caso soprattutto tra gli uomini,tant'è che ci si chiede se si riuscirà a raggiungere il quorum.Il nostro paese deve ancora fare molta strada dal punto di vista culturale,capita ancora troppo spesso che chi non sente questi problemi(o meglio non li percepisce come propri) risponda ad essi con l'indifferenza.

    Un abbraccio,a presto.

    Ps:la foto sul mio blog l'ho caricata tutta,è strano che tu abbia problemi...

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  19. MISTER Q (benvenuto), STUFA e BLUE_ANGEL, vi rispondo domani in un orario decente.

    Buona giornata e grazie per gli interventi su cui ci sono sempre annotazioni da fare.

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  20. Grazie per il contributo ...Frank e Veronica !

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  21. Silenzioindiogiugno 09, 2005

    anche la Sig Lario fa parte della casistica di giudizi gratuiti espressi considerando solo le apparenze...

    confesso di non aver mai preso in considerazione la moglie del Presidente...e sono lieta che abbia espresso la sua opinione in merito

    come spesso accade,il silenzio non è sempre assenza o assenzo...

    una testimonianza da apprezzare per i toni decisi senza remore e per l'accenno al vissuto personale.

    mi permetto di non condividere Frank le considerazioni in risposta al commento di Maria.Demandare alle donne principalmente la valutazione di eventuali ulteriori privazioni al conquistato equilibrio di parità sociale conseguenti al mantenimento della legge mi sembra inquietante, dobbiamo ancora salvaguardare diritti che sono un diritto anche per noi?...credo che proprio per il principio delle pari opportunità anche l'uomo debba risvegliare la coscenza e ricordare che la procreazione è una scelta di coppia e non un problema della donna che ancora una volta deve sentirsi la parte debole e offesa...

    spero tu non avverta alcuna polemica nelle mie parole,ma credo che anche questa consultazione referendaria stia strumentalizzando e"investendo" la donna di una responsabilità che andrebbe condivisa in toto con il partner qualunque sia la decisione relativa ad un si o un no.

    un saluto caro

    Sil

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  22. SIL, replicherò domani al tuo, come sempre, garbato intervento. Nessuna polemica, ci mancherebbe. Ti accorgerai come la mia posizione collimi con la tua.

    Buona giornata (anche se scriverlo nel cuore della notte suona singolare).

    Un caro saluto

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  23. Frank, sono in sintonia con le tue considerazioni riferite allo squilibrio che si sta ricreando tra donne e uomini...quella giusta esigenza di parità sociale si sta rivelando ,in certi casi, una pretesa che ripropone ,come dicevi,il modello del maschilismo al femminile...

    pur riconoscendo che i traguardi raggiunti hanno finalmente "concesso" alla donna l'opportunità di "costruire" la storia ,malgrado ci siano in alcuni ambienti consuetudini ancora radicate ..., credo che ciascuno debba rispettare il ruolo primario ed essenziale che ha origine dalla diversità delle caratteristiche psicologiche umane e spirituali che differenziano l'uomo dalla donna ma che nella mediazione e nella completezza possono realizzare un nuovo stile di vita per una politica che diventi "corresponsabilità" e un'economia che sia "reciprocità".



    i tuoi consigli sulla gestione grafica del blog sono graditi e opportuni...ma da autodidatta credo di avere notevole difficoltà alle modifiche...nonostante lo spirito di adattamento...

    è anche per me un notevole "esercizio di pazienza" l'attesa del caricamento per visionare le pagine...

    affettuosamente

    Sil

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  24. SIL, semini di riflessioni intelligenti e impegnative ogni tuo passaggio. Le terrò presenti.

    Perdona le mie osservazioni "tecniche" tutte volte al miglioramento, ovviamente.

    Un affettuoso saluto

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