NO TAV, LA FINTA DEMOCRAZIA
di
Luca
Mercalli - 27 Febbraio 2012
Nessuno ascolta la protesta portata avanti da 21 anni da migliaia di persone. Questo non è più uno Stato di diritto. Caselli ha il dovere di prevenire gli atti di violenza, e questo lo si fa aprendo una discussione. Se ci dimostrano che l'opera serve veramente vado io stesso a inaugurarla.
Si
riaccende la tensione in Val di Susa. Una ruspa è in azione per
abbattere la baita costruita dai manifestanti, e un
giovane è in gravissime condizioni dopo esser caduto da un
traliccio. Intanto, sembra che stiano iniziando i primi espropri di
case e terreni per allargare il cantiere...
"Ancora
una volta constato gli
atti di sopruso
che le istituzioni stanno portando avanti verso questa comunità.
Una comunità che ormai ha una portata nazionale dopo la
grande manifestazione di sabato scorso, cui hanno partecipato
decine di migliaia di persone provenienti da tutta Italia, per
chiedere ancora una volta la valutazione oggettiva della necessità
di
quest' opera.
Quando
si assiste ad atti di violenza vera e propria da parte delle
istituzioni nell'imporre un progetto che è completamente torbido
nelle sue finalità, ci si sente completamente frustrati come
cittadini. Non ha alcun senso portare avanti questa finta
democrazia, in cui si dice alla gente: 'protestate pure, ma poi
andiamo avanti per la nostra strada, noi facciamo quello che
vogliamo'. Il motivo di questa protesta, che dura da 21 anni, è
che si vuole essere ascoltati, così come per qualsiasi altra
protesta ci sia in uno Stato di diritto.
Si ferma il cantiere, si ascoltano le richieste della popolazione e della vastissima comunità di studiosi che chiedono con forza un riesame oggettivo della necessità dell'opera: solo dopo che si è aperto questo confronto si decide se andare avanti oppure, se sono realistiche le istanze portate avanti dalla popolazione locale, allora si interrompe l'opera. Non si può proseguire così, ignorando completamente le richieste delle persone, che sono riassumibili in una sola domanda: 'L'opera serve o non serve?'Noi abbiamo dati che dicono che non serve, che è soltanto una devastazione territoriale, una perdita ingentissima di denaro pubblico. Allora, valutiamo questi numeri, non si può fare sempre il muro di gomma e ogni volta che si fanno le manifestazioni spostare l'attenzione sul problema sull'ordine pubblico, sull'attacco diretto cui purtroppo si arriva in qualche situazione a causa della tensione insostenibile.
Si ferma il cantiere, si ascoltano le richieste della popolazione e della vastissima comunità di studiosi che chiedono con forza un riesame oggettivo della necessità dell'opera: solo dopo che si è aperto questo confronto si decide se andare avanti oppure, se sono realistiche le istanze portate avanti dalla popolazione locale, allora si interrompe l'opera. Non si può proseguire così, ignorando completamente le richieste delle persone, che sono riassumibili in una sola domanda: 'L'opera serve o non serve?'Noi abbiamo dati che dicono che non serve, che è soltanto una devastazione territoriale, una perdita ingentissima di denaro pubblico. Allora, valutiamo questi numeri, non si può fare sempre il muro di gomma e ogni volta che si fanno le manifestazioni spostare l'attenzione sul problema sull'ordine pubblico, sull'attacco diretto cui purtroppo si arriva in qualche situazione a causa della tensione insostenibile.
Ancora
ieri sera io, a "Che
tempo che fa",
nell'esprimere solidarietà al Procuratore Caselli,
riconoscendo come giusti i provvedimenti decisi per persone che
hanno manifestato atti violenti, dall'altra parte ho chiesto al
Procuratore di farsi promotore di un confronto serio su questi
dati. Se un Procuratore ha il dovere di fare rispettare la
giustizia, ha anche il dovere, secondo me, di prevenire gli atti di
violenza e la prevenzione, come bene sa chiunque, si fa prima con
la discussione.
Allora,
fermiamo questo cantiere assurdo, parliamone, se i dati discussi
dicono che l'opera non serve, si mette il progetto in un cassetto e
si pone fine a questa farsa. Se invece si accerta che la
popolazione locale e gli studiosi dicono fandonie e hanno sbagliato
i calcoli, se mi si dimostra che l'opera serve veramente,
benissimo, l'ho già detto molte volte, vado
a inaugurarla di persona!
Nessun commento:
Posta un commento