domenica 14 marzo 2010

La storia non si prescrive













9 novembre 2002



































Su “il Fatto Quotidiano” di venerdì scorso, Marco Travaglio ha scritto un lungo e interessante pezzo, sulle “37 porcate” – come le ha definite – varate dal papi e dalla sua cricca in questi 16 anni. Ho estrapolato la ex Cirielli, in virtù della quale non si potrà realizzare il sogno che le persone oneste hanno nel cuore, vale a dire il papi a San Vittore, perché mi pare significativa per gli effetti devastanti che ha prodotto. E anche perché mi è capitato tra le mani, nei giorni scorsi, un articolo pubblicato su “l’Unità” il 27 dicembre 2005. Credo che esemplificare ciò che accade in concreto, nell’ambito più quotidiano, sia utile per capire l’ostinazione nel denunciare l’arroganza del principe, per il quale è legge ciò che gli aggrada.

Una curiosa coincidenza è stata, però, quella di trovare sotto al pezzo di Wanda Marra, un articolo di Marco Travaglio, nella rubrica “Bananas”, che sembra scritto ieri e invece risale alla fine del 2005.
Da quella data ci sono stati solo regressi.

Però, per non farci troppo male nella conclusione domenicale, ripropongo il link alla famosa intervista a Berlinguer sulla “questione morale” e poi, tornando ai giorni nostri, l’entusiasmante discorso che Nichi Vendola ha tenuto ieri a Roma durante la manifestazione a favore della giustizia e della legalità. E guarda un po’ come siamo ridotti se occorre mobilitarsi e scendere in piazza per affermare due concetti che dovrebbero essere ovvii. Ma i colpi di coda di un regime che sta sbriciolandosi sono i più velenosi e forse dovremo tenercela cara la piazza, bella piazza, perché qualcosa sta per accadere. L’onda.




12. Ex Cirielli (2005). Il 29 novembre 2005 la Cdl vara la legge ex Cirielli (misconosciuta dal suo stesso proponente), che riduce la prescrizione per gli incensurati e trasforma in arresti domiciliari la detenzione per gli ultrasettantenni (Previti ha appena compiuto 70 anni, Berlusconi sta per compierli). La legge porta i reati prescritti da 100 a 150 mila all’anno, decima i capi di imputazione del processo Mediaset (la frode fiscale passa da 15 a 7 anni e mezzo) e annienta il processo Mills (la corruzione anche giudiziaria si prescrive non più in 15, ma in 10 anni). Marco Travaglio. Da “il Fatto Quotidiano” del 12 marzo 2010.

 

Ex Cirielli, la prescrizione dimezzata ha iniziato a fare le sue vittime

Dalle cronache locali dei quotidiani emergono storie paradossali con l’applicazione della nuova legge. Vediamone alcune

di Wanda Marra / Roma



Commercialisti truffaldini, contrabbandieri, aggressori, ricettatori, taroccatori di auto di lusso, farmacisti, venditori di medicine pericolose: è passato meno di un mese dall’approvazione della ex Cirielli (datata al 30 novembre scorso) e la lista di coloro che ne hanno tratto giovamento è già lunga. E moltissimi lo faranno in futuro. Mentre c’è anche chi ne ha fatto le spese. Vediamo.

A. P., ha 70 anni, ed è malato. Secondo la storia che racconta il 12 dicembre la cronaca di Milano di Repubblica, fino al ‘97 aveva una latteria con la moglie, poi un tumore alla laringe lo costringe a lasciare l’attività. Dopo 4 anni, riceve cartelle esattoriali per 50 milioni di vecchie lire: tasse mai pagate, secondo l’erario, che datano dal ‘94 al ‘96. Allora A.P. recupera le copie degli assegni dal commercialista che gli aveva sempre detto che tutto era a posto. Ma i soldi, in realtà, se li era incassati lui. Scatta la denuncia: truffa e appropriazione indebita aggravata. Il pm fissa la citazione in giudizio per il 12 dicembre, ma nel frattempo viene approvata la Salva Previti. La prescrizione prima decorreva dopo 15 anni, adesso dopo 7 e mezzo e il caso viene archiviato. A.P. dovrà pagare altri 25mila euro, oltre a quelli già intascati dal suo commercialista.

Dal piccolo truffatore, si passa ai grandi contrabbandieri: e così un colpo di spugna ha cancellato un maxi processo con 15 imputati, accusati di aver contrabbandato circa 200 tonnellate di sigarette. Come racconta la cronaca di La Spezia della Nazione del 14 dicembre è intervenuta la prescrizione: i fatti risalgono al 94, e se prima della ex Cirielli, il reato veniva prescritto dopo 15 anni, adesso questo succede dopo 7 anni, in caso di incensurati e 10 in quello di recidivi.

Per «sopravvenuti termini di prescrizione», sono stati prosciolti dal Tribunale di Orbetello cinque imputati, che 6 anni fa a Manciano avevano picchiato una persona con «oggetti atti a offendere» (cronaca di Grosseto della Nazione del 15 dicembre): con la precedente legislazione, il reato era prescrivibile in 10 anni che potevano diventare 15, ora ne sono bastati 6.

Prescritti sono stati anche i componenti di una banda che “taroccava’ auto di lusso: secondo quanto raccontato dalla cronaca di Milano del 15 dicembre, 30 persone che rubavano Bmw e Mercedes e poi, dopo aver modificato le targhe, i documenti, e i libretti di circolazione, le rivendevano, nel 97. Prima, i tempi di prescrizione erano di 15 anni per il falso, e di 20 per riciclaggio.

Rischia di risolversi con colpo di spugna, invece, il processo al primario di Chirurgia A del Sant’Anna, finito a processo con l’accusa di 8 differenti omicidi colposi commessi, secondo la Procura di Como, tra il 30 aprile 1999 e il novembre 2001 (Corriere di Como, 13 dicembre).

I reati sono prescritti in 7 anni e meno, e le prime prescrizioni scatterebbero a partire dall’ottobre del prossimo anno. Dunque. Il 17 gennaio si apre il processo, quando manca meno di un anno alla prescrizione di 3 degli 8 omicidi colposi contestati al chirurgo.

Tutti gli altri andrebbero a estinguersi entro i due anni e mezzo successivi. Così, la possibilità che finisca in nulla l’intero processo è reale, visto che l’accusa potrebbe chiedere una nuova superperizia sulle otto morti sospette, con stop di almeno 4 mesi. Non è ancora stata prescritta – ma il rischio è forte –la vicenda risalente al 1990- che riguarda il farmacista di Robilante, Umberto Piccitto e il fratello Francesco. I due sono accusati di associazione per delinquere e lesioni personali per aver fabbricato e commercializzato prodotti farmaceutici per combattere l’obesità, che in molte donne avevano provocato preoccupanti effetti collaterali (La Stampa, cronaca di Cuneo, 15 dicembre): hanno indagato diverse procure, e le inchieste sono poi confluite a Cuneo, dove le pillole venivano confezionate. C’è stata una prima udienza il 2 marzo, una il 6 luglio, e una nuova udienza è fissata per il prossimo 11 gennaio, con ampie possibilità che la vicenda finisca prescritta.




27 dicembre 2005

 

 



 


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