venerdì 9 ottobre 2009

La mala gioventù








È la sera del 2 ottobre. In un noto ristorante del centro storico di Spoleto sto cenando con la mia compagna, quando entrano due coppie di giovani, probabilmente del luogo per la familiarità che manifestano verso il gestore, certamente molto benestanti. Lo denuncia il loro abbigliamento: le ragazze sono tutte agghindate e pittate secondo gli ultimi dettati modaioli, mentre è fintamente trasandato per i ragazzi, con marchi noti che spuntano da ogni parte. Uno di loro, un biondino efebico, ci volge le spalle e, sedendosi, lascia scivolare con nonchalance, su un divanetto accanto a lui, una giacca di renna, stimabile ad occhio e croce tra i mille e i millecinquecento euro.


La conversazione dei quattro è animata, oggetto della stessa la trasmissione “Annozero” andata in onda la sera precedente, quella con “la puttana” come si esprime oxfordianamente l’efebo, colui che sembra essere il leader del gruppo, berlusconiano dichiarato. Una delle ragazze confida soavemente che il padre ha spento il televisore dopo dieci minuti, un'altra che il nuovo monitor acquistato ha una definizione così alta che impedisce di gustare i film, perchè si vedono tutte le rughe delle attrici. Ma gli argomenti preferiti restano Santoro, la D’Addario e il canone Rai che non deve essere pagato.


Ad un certo punto il “biondino” gira la testa e con voce in falsetto e sigaretta in mano chiede: “Scusate, vi dà fastidio se fumo?”. La risposta è ovviamente affermativa, “anche perché non fumiamo” - chioso. “Oh, che peccato”- sospira lui e si rivolge verso la sua comitiva. In quel momento il mio sguardo incrocia il cartello di divieto (temevo di aver sbagliato sala) e così aggiungo: “In ogni caso qui non si può fumare, quindi…”. “Oh – esclama il giovane – tanto la multa la pago io”. Però ripone la sigaretta nel pacchetto.


Concludiamo la nostra cena e mentre usciamo dal locale noto che il “biondino” sta fumando beatamente. Al di sopra della legge. Proprio come il suo padrone. Prima che venisse bocciato il lodo Alfano, of course.












Le 7 domande che hanno inchiodato Berlusconi


di Marco Travaglio e Elio Veltri


 


Signor Berlusconi, potrebbe rispondere pubblicamente a queste domande?


 


Premessa:  la Banca Rasini di Milano, di proprietà negli anni Settanta di Carlo Rasini, è stata indicata da Sindona e in molti documenti ufficiali di magistrati che hanno indagato sulla mafia, come la principale banca utilizzata dalla mafia per il riciclo del denaro sporco nel Nord-Italia. Di questa Banca sono stati clienti Pippo Calò, Totò Riina e Bernardo Provenzano, negli anni in cui formavano la cupola della mafia. In quegli stessi anni il Sig. Luigi Berlusconi lavorava presso la Banca, prima come impiegato, poi come Procuratore con diritto di firma e infine come Direttore.


 


1) Nel 1970, il procuratore della banca Luigi Berlusconi ratifica un’operazione molto particolare: la banca Rasini acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d’amministrazione figurano Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus. Questo Luigi Berlusconi, procuratore con diritto di firma della banca Rasini, era suo padre?


2) Sempre intorno agli anni Settanta il Sig. Silvio Berlusconi ha registrato presso la banca Rasini ventitré holding come “negozi di parrucchiere ed estetista”, è lei questo Signor Silvio Berlusconi?


3) Lei ha registrato presso la banca Rasini, ventitré “Holding Italiane” che hanno detenuto per molto tempo il capitale della Fininvest, e altre 15 Holding, incaricate di operazioni su mercati esteri. Le ventitré holding di parrucchiere, che non furono trovate a una prima indagine della guardia di finanza, e le ventitré Holding italiane, sono la stessa cosa?


4) Nel 1979 il finanziere Massimo Maria Berruti che dirigeva e poi archiviò l’indagine della Guardia di Finanza sulle ventitré holding della Banca Rasini, si dimise dalla Guardia di Finanza. Questo signor Massimo Maria Berruti è lo stesso che fu assunto dalla Fininvest subito dopo le dimissioni dalla Guardia di Finanza, fu poi condannato per corruzione, eletto in seguito parlamentare nelle file di Forza Italia, e incaricato dei rapporti delle quattro società Fininvest con l’avvocato londinese David Mills, appena condannato in Italia su segnalazione della magistratura inglese?


5) Nel 1973 il tutore dell’allora minorenne ereditiera Anna Maria Casati Stampa si occupò della vendita al Sig. Silvio Berlusconi della tenuta della famiglia Casati ad Arcore. La tenuta dei Casati consisteva in una tenuta di un milione di metri quadrati, un edificio settecentesco con annesso parco, villa San Martino, di circa 3.500 metri quadri, 147 stanze,una pinacoteca con opere del Quattrocento e Cinquecento, una biblioteca con circa 3000 volumi antichi, un parco immenso, scuderie e piscine. Un valore inestimabile che fu venduto per la cifra di circa 500 milioni di lire  (250.000 euro) in titoli azionari di società all’epoca non quotate in borsa, che furono da lei riacquistati pochi anni dopo per circa 250 milioni (125.000 euro). Il tutore della Casati Stampa era un avvocato di nome Cesare Previti. Questo avvocato è lo stesso che poi è diventato suo avvocato della Fininvest, senatore di Forza Italia, Ministro della Difesa, condannato per corruzione ai giudici, interdetto dai diritti civili e dai pubblici uffici, e che lei continua a frequentare?


6) A Milano, in via Sant’Orsola 3, nacque nel 1978 una società denominata Par.Ma.Fid. La Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss – di area corleonese e non – operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Signor Berlusconi, importanti quote di diverse delle suddette ventitré Holding verranno da lei intestate proprio alla Par.Ma.Fid. Per conto di chi la Par.Ma.Fid. ha gestito questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società una parte così notevole dei suoi beni?


7) Signor Berlusconi da dove sono venuti gli immensi capitali che hanno dato inizio, all’età di ventisette anni, alla sua scalata al mondo finanziario italiano? Vede, Signor Berlusconi, tutti gli eventuali reati cui si riferiscono le domande di cui sopra sono oramai prescritti. Ma il problema è che i favori ricevuti dalla mafia non cadono mai in prescrizione, i cittadini italiani, europei, i primi ministri dei paesi con cui lei vuole incontrarsi, hanno il diritto di sapere se lei sia ricattabile o se sia una persona libera.


 


P.S. Dato che lei è già stato condannato in via definitiva per dichiarazioni false rese ad un giudice in un tribunale, dovrebbe farci la cortesia di fornire anche le prove di quello che dice, le sole risposte non essendo ovviamente sufficienti.


 


NOTA – Le sette domande sono state pubblicate ne “L’odore dei soldi” di Elio Veltri e Marco Travaglio (Editori Riuniti) 2001. Quindi note a tutti i parlamentari del Partito delle Libertà, della Lega e all’opposizione. Berlusconi ha intentato due cause agli autori del libro: la prima, per diffamazione, si è conclusa nel 2005 con l’assoluzione dei due autori e la condanna a Berlusconi: 100.000 euro di spese. La seconda –  richiesta di risarcimento per diffamazione a mezzo stampa – è stata respinta dal Tribunale di Roma con l’obbligo del pagamento di 15.000 euro da parte del querelante. Carlo Costelli, dipartimento di Fisica & e INFN Università Sapienza, Roma, informa che questo testo in italiano, francese, inglese, spagnolo, tedesco è a disposizione su http://sites.google.com/site/carlocosmelliwebsite/Home gruppo facebook. Sta per entrare in rete la traduzione in arabo, giapponese, olandese.


 








9 commenti:

  1. Ma Spoleto non è di sinistra? Al simpaticone del ristorante io gli avrei rigato l’auto, così per scherzo: di sicuro era un mattacchione come il Silvio e avrebbe riso anche lui.

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  2. Ma i "papini" avanzano come una metastasi.

    Era così freddo all'uscita che non ci abbiamo proprio fatto caso. E poi è bastato poco per dimenticare ogni cosa.

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  3. Più che di destra, sono stronzi!!!

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  4. A proposito delle 7 domande: alcune cose le conoscevo, ma non tutte. E' vero, non si finisce mai di imparare!!!

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  5. @Sergio, completamente. E il biondino pareva una cosa finta: ma era vero. Esistono tipi come lui. Hai presente, per esempio, quei film degli anni '70, tipo "La polizia chiede aiuto" dove spesso c'erano i giovani "bene", più disgraziati dei delinquenti? Ecco uno di quelli.

    Quanto alle domande è impressionante come scavando solo un po' venga fuori il marcio in quantità impressionanti. L'eccellente puntata di "Annozero" l'ha dimostrato sconcertando. E ti immagini le sette domande proposte da un tiggì?

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  6. L'episodio del biondino potrebbe essere replicato all'infinito senza turbare, tanto siamo assuefatti all'arroganza di cervelli a perdere...

    Le sette domande trovano, invece, risposta finalmente a dubbiche erano lì (credo in molti di noi) da anni in attesa di mettere in fila una sequenza di fatti che avessero senso...Possibile che, essendo questi fatti noti fin dal 2001, nessun magistrato abbia ancora ritenuto di dover procedere contro evidenti reati di riciclaggio, visto che appunto alcuni reati non vanno in prescrizione? Grazie, come sempre utile leggerti...

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  7. kittimol77, però l'episodio fa impressione perchè vedi da vicino e ascolti senza filtri. Si tratta di una valanga di cervelli a perdere (felice definizione) con un'arroganza spaventosa e portatrice di disastri. Cos'altro è l'ennesima tragedia ambientale se non la concretizzazione dell'opera di questi sciagurati che devastano il territorio, depredano l'ambiente, fanno a pezzi la storia e, con essa, il passato, le nostre origini? E ascoltavo scoraggiato la presidentessa del Fai da Fazio.

    Le sette domande, d'ora in poi sostituiranno quelle poste da "la Repubblica" che aggiungevo alla fine di ogni post.

    Il tuo interrogativo è sacrosanto, come pure le perplessità per rivelazioni che arrivano in ritardo sulla strage di via D'Amelio. Ma quelle dichiarazioni, rese nella dramnmatica e bella puntata di "Annozero" di giovedì scorso, perchè non furono fatte all'indomani dell'omicidio di Borsellino e della sua scorta? In un video del 1993 del Tg2, ripreso dal Tg3 di stasera, il confessore di Borsellino rivela che il giudice gli confidò che era arrivato il tritolo per lui. Dell'episodio mi ricordavo, strano che non se ne sia parlato prima.

    Grazie a te per l'apprezzamento, ancor più valido perchè viene da una persona intelligente e molto valida.

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  8. Di fronte a certe persone mi vengono dei brutti pensieri "poco democratici".

    Ciao, Frank!

    Artemisia

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  9. Artemisia, anche a me. Ma non siamo poco democratici, è che l'esasperazione, oppure lo scoramento, ci stanno circondando e mi basta, per esempio, vedere qualcuno con quei fogliacci dell'azienda padronale per provare irritazione e ribrezzo.

    Cari saluti, Artemisia!

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