lunedì 11 settembre 2006

Alba tragica



Ricordare l’11 settembre? E va bene, ricordiamolo, non senza aver fatto prima alcune premesse che spazzano via l’emotività strumentale, lasciando il posto a fatti e ragionamenti che offrono sempre meno pretesti ai guerrafondai a tutto tondo, agli amici di certi amerikani e impongono riflessioni meno superficiali e stereotipate di quelle propinate dai media tradizionali. Coloro, per intenderci, che giustificherebbero anche il dover camminare a quattro zampe, se questo potesse scongiurare presunti attacchi terroristici, restringendo nel contempo la nostra libertà. Ma, se fatto in nome dell’11 settembre (che è ormai un brand a tutti i livelli), allora ogni cosa è lecita, comprese specialmente le limitazioni dei nostri diritti.


Oggi, come allora, gli Usa dovrebbero spiegarsi come mai tanto odio nei loro confronti, perché basterebbe grattare, anche solo leggermente, la scorza dei tanti conflitti in corso nel mondo per trovare, più o meno larvata, la presenza oppure l’ispirazione di uno Stato che non ha mai rinunciato al suo Impero e alla leadership mondiale.


Intanto, qualche passo indietro, al 10 agosto scorso, al grande complotto estivo sventato e a ciò che propone in due schede “il manifesto” dell’8 settembre 2006.


 


«Al lupo al lupo» Due anni di bufale


Ricino nel metrò londinese


Nel gennaio 2003, due mesi prima dell'invasione dell'Iraq, la polizia inglese annuncia di aver sventato un attentato al ricino. La sostanza velenosa, sequestrata in un appartamento di Londra, sarebbe servita per un attentato alla metropolitana di Londra su ordine di Abu Musab Al Zarqawi. Mesi dopo risulta tutto falso.


La bomba chimica di Aznar


Il 5 febbraio 2003 il premier Jose Maria Aznar informa il parlamento di Madrid di aver sventato un attentato chimico di 16 terroristi contro la Spagna, organizzato da Al Zarqawi. Tutto falso: per il ministero della difesa «le sostanze chimiche trovate non erano nocive, alcune erano solo detergenti per la casa».

Attacco missilistico agli Usa


Nel febbraio 2003, tre giorni dopo il discorso del segretario di stato Colin Powell all'Onu in cui elencava le false prove sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, la sicurezza antiterrorismo Usa fa salire il livello d'allarme ad arancione per la minaccia di un attacco di Al Queda: missili e veleni contro cittadini americani negli Usa. Secondo fonti della sicurezza queste informazioni insieme al sostegno di Al Queda all'Iraq provano che gli Usa affrontano un pericolo simile all'11 settembre.

L'atomica «sporca» di Powell


Il 10 febbraio lo stesso Powell parla della possibilità di un attacco con uso di una bomba atomica «sporca». Giorni dopo si scopre che l'allerta sulla bomba «sporca» era una bufala: un sospetto terrorista incarcerato si era inventato il piano. Il livello arancione però rimane.


A Natale come l'11 settembre


Il 21 dicembre 2003 la Homeland security Usa annuncia che il rischio di un attacco aereo terroristico durante il periodo natalizio è altissimo e che ci sono «indicazioni che gli imminenti attacchi saranno simili se non peggiori di quelli dell’11 settembre». Al Queda stava per dirottare aerei della Air France e schiantarli contro obiettivi americani. Tutto falso, i sei attentatori risultano essere un bambino di cinque anni, una anziana signora cinese, un venditore di assicurazioni gallese e tre francesi innocenti.


Bomba nella notte di Kerry


Il 1° agosto 2004, la notte della convention democratica in cui John Kerry accetta la candidatura per la presidenza degli Stati uniti, la Homeland Security aumenta l'allarme per la sicurezza Usa. Fonti pakistane informano che sono state trovate nel computer di un esperto internet di Osama Bin Laden piani per attaccare i centri finanziari di New York e Washington. Tutto falso: il materiale risaliva a prima dell'attentato contro le due torri.


Attentato a Los Angeles


Nel febbraio 2006 il presidente Bush in un discorso descrive i successi delle agenzie antiterrorismo e dà notizia di un complotto sventato nel 2002 che puntava ad attaccare i grattacieli di Los Angeles. Esperti di antiterrorismo e della Cia rivelano che il piano «non è andato oltre lo stadio di un pensiero».



Pronti a colpire, anzi no. 10 agosto, fatti e parole


Mercoledì 9, la linea di Reid


Il ministro dell'interno John Reid, che da giovane era uno stalinista assai energico soprattutto con i suoi compagni di partito, parla di terrorismo al centro studi «Demos» di Londra e afferma che la Gran Bretagna è confrontata «probabilmente alle più gravi minacce dalla fine della seconda guerra mondiale» e suggerisce ulteriori restrizioni delle libertà, puntando l'indici in particolare sulla Convenzione europea dei diritti umani. È stata creata 50 anni fa per proteggerci da stati fascisti mentre oggi, dice Reid, la minaccia viene da «fascisti individuali» svincolati dagli accordi internazionali.


La retata scatta nella notte


Nella notte scatta l'operazione, 24 arresti. Tony Blair rimane in vacanza nei Caraibi su uno yacht, ma sempre nella notte parla al telefono con George W.Bush.

All'alba l'annuncio della polizia


La polizia metropolitana di Londra annuncia alle 5,35 che un complotto terrorista è stato sventato, parlando di «operazione di intelligence pianificata anzitempo». Il livello di allerta dei servizi Mi5 viene aumentato a «critico» che significa «attacco imminente».

Ore 9,30: «Morte e distruzione»


Il vice commissario di polizia Paul Stephenson descrive il complotto come «un piano per causare indescrivibile morte, distruzione e assassinio di massa»

Ore 13: «Era al Qaeda»


Il segretario della Homeland Security Usa Michael Chertoff dichiara che le aerolinee prese di mira a Londra erano americane. Per il direttore dell'Fbi c'erano «tutti i segnali di un complotto di Al Qaeda».


11 agosto divergenze Usa-GB


Gli inglesi ammettono che gli attentatori non erano ancora pronti per entrare in azione. Gli Usa «erano vicini allo stadio di esecuzione... Non erano ancora seduti nei sedili degli aerei ma quasi».


La conferma: bomba liquida


Peter Clark, capo dell'antiterrorismo della polizia di Londra, dichiara il 21 agosto alla Bbc che «il materiale per costruire bombe è stato trovato e include sostanze chimiche e componenti elettronici».


L'ombra della speculazione


Il giornale India Daily pubblica il 22 agosto un articolo sui «put options» contrattati sulle azioni di aerolinee poco prima dell'annuncio del 10 agosto. Dopo l'annuncio del complotto sventato le azioni delle aerolinee sono scese del 28 per cento. Anonimi investitori hanno comprato a man bassa queste azioni prima che risalissero di prezzo.


Mancano i fondi per le bombe


Malgrado la confisca dei conti correnti non risulta che gli investigatori abbiano trovato traccia di finanziamenti per l'operazione terroristica. Uno dei sospetti compra un appartamento a giugno per 250 mila dollari, gli altri hanno solo i risparmi di giovani studenti, lavoratori e impiegati appartenenti a famiglie immigrate di ceto basso o medio.


 


E domani si continua...


 

3 commenti:

  1. Creare uno stato d'angoscia nelle popolazioni occidentali, tale da poterle manipolare a seconda delle necessità....

    Chi è il terrorista?

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  2. Ciao Frank.. scusa la mia assenza.

    Quoto quello che hai scritto.. e ti suggerisco www.luogocomune.net ...

    PS OT.. il lavoro? Come va? Si è sistemata la situazione?

    Ciao; beppe

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  3. sermau, domanda retorica, visto che i più forti possono permettersi un dominio incontrastato senz abadare al prezzo. Noi lo sappaiamo chi è il terrorista, ma la maggior parte delle persone lo sa?

    Beppe, che piacere ogni volta ritrovarti. Guarda che anch'io quanto ad assenze mi... batto bene :-) Purtroppo si vivono momenti incasinatissimi, con il tempo che non è mai abbastanza. Grazie per il link che avevo già tra i preferiti.

    PS OT La mia situazione, dopo la vicenda, è normalizzata, nel senso che non ci sono stati strascichi e si è conclusa ogni cosa in quel breve lasso di tempo. Ma il clima,l'ambiente sono ormai quanto di più demotivante ci possa essere. Grazie per l'attenzione e la premura.

    A presto risentirci, ciao.

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