Avrei fatto volentieri a meno di un grave inconveniente tecnico che mi ha bloccato alla vigilia dello scorso fine settimana. Dovrò approfondire. Alla comprensibile irritazione si è aggiunta, poi, la beffarda considerazione che stavo appunto per pubblicare un post che è perciò rimasto nel cassetto virtuale. Per questo motivo lo propongo, anche se l’ho scritto venerdì 4 luglio.
Con queste premesse far la spesa ormai equivale ad un impervio slalom tra i trabocchetti presenti sul mercato. Destreggiarsi tra le sempre più rare promozioni che, peraltro, offrono prezzi più alti rispetto alla promozione precedente dello stesso prodotto, diventa allucinante e l’inevitabile approdo alla cassa ammutolisce, mentre mentalmente si fà di conto tra quello che si ha in tasca e ciò che si spenderà. Se penso alla miserevole “carta del povero” che i farabutti al governo hanno inventato (poco più di un euro al giorno, mi vergognerei a doverla adoperare) mi viene da vomitare. Uscire dal negozio e provare un senso di liberazione sono tutt’uno. Anzi, più che di “liberazione” parlerei di “leggerezza”, perché con meno soldi in tasca si fa ritorno a casa. Alleggeriti appunto.
Vorrei conoscere chi ha sostenuto per primo (o prima) che un’efficace terapia antidepressiva consiste nel fare spesa (o volgarmente shopping), perché è tra le stronzate più grosse che mi sia mai capitato di ascoltare, che tiene il passo con i deliri dell’ometto B., tessera P2 n°1816 che straparla urbi et orbi, assecondato dai suoi scherani e dalla banda di ominidi al suo servizio permanente effettivo.
Ah, se non si fosse capito: sono appena tornato dal supermercato.
ecco, oggi ho buttato lo sguardo su qualche vetrina piena di cose superflue, in una zona dove passo spesso.
RispondiEliminaovviamente sopra c'era scritta la parola magica, ovvero saldi.
so per certo che prima hanno aumentato i prezzi, poi hanno fatto finta si ribassarli e li hanno riportati al prezzo "normale".
ciò che mi fa più inc**are, è che pensano che la gente non se ne accorga.
Come la tessera per il pane durante e dopo l'occupazione!
RispondiEliminaNon ci consentono di guadagnarci quel che basta per vivere, poichè si comanda meglio con una popolazione assoggettata e dipendente dai potenti.
Una sorta di elemosina ed assistenza che annulla la nostra DIGNITA'.
Caro Frank, come sempre hai fatto una ineccepibile analisi che condivido pienamente.
NuvolaMarina
Il problema è che anche in questo campo mancano completamente i controlli!!!
RispondiEliminaE tutto è iniziato, forse è meglio dire "enfatizzato" con l'avvento dell'euro quando i "signori" (ricchi) commercianti hanno equiparato le 1000 lire ad 1 euro.
Il tutto è stato possibile per i controlli che il governo di allora (c'era sempre lui) non ha saputo e voluto mettere in atto.
Sono d'accordo con te sull'assoluta fregatura di una terapia con lo "shopping"!!!
Carissimo, per noi comuni mortali fare la spesa è una sofferenza, ma pensa tu a quale gioia può provare nel "fare shopping" la giovane moglie di Briatore con in tasca un'infinita serie di carte gold e platinum... Peccato che poi, la sera, si ritrovi nel letto quello sgradevole personaggio;-)
RispondiEliminaSto meglio io con la mia serena povertà!
Un saluto da Fioredicampo