Mi sono imbattuto in un post di rara delicatezza e tenerezza. Lo trascrivo integralmente.
“Oggi è un giorno particolare per me… vi chiederete perché… ebbene sì… oggi la mia “bambina” è diventata signorina…Non so spiegarmi come mi sento… è stato tutto così naturale… ma anche se l’avevo preparata ha pianto molto… le sono stata accanto ho detto che è una cosa bella… che è diventata una bella signorina e che questo è il corso della natura… Mi ha abbracciata… mi ha detto mamma ti voglio bene… e poi è scoppiata di nuovo in un pianto liberatorio… l’ho lasciata piangere… e poi abbracciandola le ho detto oggi festeggeremo… è un giorno importante… ha sorriso…
Che strana la vita… sapevo che presto sarebbe accaduto… ma ha fatto uno strano effetto anche a me… la mia adorata bambina sta crescendo".
Non esiste un equivalente maschile dell’ingresso fisiologico nell’età adulta e, pertanto, non aggiungo altro, se non la considerazione di come nella blogosfera si arrivi anche a comunicare queste emozioni del tutto particolari, lasciando trasparire gioia e sconcerto nello stesso tempo.
Condividere questa fase così importante per una figlia prima e una madre poi, non penso trovi analoghi riscontri nella realtà. E’ un frammento di vita vissuta, molto intima, che viene riversata all’esterno, lasciando anche una lieve emozione. Di sicuro, questa giovanissima donna può ritenersi fortunata di avere accanto una madre così premurosa e attenta. Il suo percorso nella vita ha buone probabilità di essere lineare e armonioso. Questo, almeno, è l’augurio che mi sento di rivolgere a entrambe.
Buongiorno Frank....non è vero che non esista qualcosa del genere nel maschio.
RispondiEliminaNel maschio non è sancito dalla macchia rossa....piuttosto la differenza è nell'impossibilità di condividere l'identica esperienza con la madre.....ma ti assicuro che io ho parlato con mio figlio, di 14 anni, dell'esperienza di un corpo che si trasforma....di seganli che ci esaltano e spaventano a quell'età...e a volte anche dopo.
Ti auguro una serena giornata
Maria
Proprio stamattina leggevo che il Senato ha approvato una proposta di legge che punisce come reato le mutilazioni genitali femminili, che non sono fenomento ormai circoscritto in una determinata area geografica, ma realtà anche da noi,per effetto della presenza di comunità sempre più numerose di immigrati.
RispondiEliminaE leggendo pensavo a come essere donna possa essere a volte molto difficile.
Poi ho letto te e condividere il tuo pensiero mi è venuto spontaneo : si, è proprio una ragazza fortunata quella che ha l'opportunità di vivere un momento così delicato della sua vita in maniera così serena e circondata da tanto affetto.A pensaci poi, non c'è neanche bisogno di andare troppo lontano per trovare situazioni completamente diverse..
Buona giornata Frank
Grazie frank di averlo postato..sono felice che il mio post ti sia piaciuto..beh è stato scritto con tanto amore ma anche con tanta emozione..Ho partirito all'età di 21 anni e ora che ne ho 32 e la mia bambina ne ha 11..io mi sento emozionata come lei..
RispondiEliminaMARIA, sono d’accordo sul fatto che vi sia per il maschio l’impossibilità di vivere analoga esperienza con la propria madre, né il padre si preoccupa molto di questo. In genere. E’ anche vero che, poi, esistono madri come te che hanno un franco e aperto dialogo con il proprio figlio e possono permettersi di tastare il polso della situazione, di rassicurarlo e informarlo. Tuttavia, resta sempre qualcosa di molto diverso dalla prima mestruazione in una ragazzina, perché per lei si tratta di varcare la soglia che introduce in un altro mondo e che, per come si manifesta, genera ansia, paura e dolore a marcare la fase di passaggio in maniera netta ed inequivocabile.
RispondiEliminaMi viene da pensare che un segnale “nuovo” nell’adolescente, anche lui in difficoltà, agitato, nervoso, scaturisca dalle prime emissioni di liquido seminale, a 11-12 anni, in precedenza assenti dopo la masturbazione. In comune, chiaramente, tutte le paure che sopraggiungono quando si tratta di iniziare a volare verso una nuova fase della vita.
Auguro anche a te una serena serata, sebbene le immagini e le testimonianze che giungono da Londra siano terribili.
FEAU, il sorriso che ti viene adesso, a quel ricordo, è il segno inequivocabile di come la paura e il disagio siano chiaramente passati e che il tempo trascorso ha relativizzato. Capisco il forte disagio nei confronti della figura maschile e quel senso - come definirlo - di sfuggente purezza? che erroneamente si ritiene di avere perduto. Per una madre, poi, la figlia resta sempre una bambina, inoltre tu la faciliti per la giovane età
ROBYNIA, è assai appropriato il riferimento alla legge, che adesso passerà di nuovo alla Camera, che punisce, anche severamente mi sembra, le mutilazioni genitali femminili. Un argomento triste che s’impone, ormai, anche da noi, come giustamente rilevi. Ecco il caso in cui non si tratta dell’imposizione dei valori occidentali, ma della tutela della salute e della dignità della donna. Per la quale, osservi, è molto difficile esserlo e vivere la propria femminilità. Lo è sempre stato e, temo, che ancora per molto tempo lo sarà, poter rivendicare con tranquillità il proprio sesso, senza subire discriminazioni, umiliazioni, violenze. Per questo motivo il post riportato l’ho assimilato ad un fiore spuntato nel deserto, che crescerà bene nonostante tutto (il deserto inteso come metafora), perché potrà nutrirsi dell’amore e dell’attenzione di una madre, premurosa e senza inibizioni o incertezze.
Trovo le tue considerazioni assennate, ma questo ormai non mi stupisce più, perché si può essere giovani e, allo stesso modo, dimostrare una maturità ed un equilibrio che, per esempio, non sono prerogativa di coloro che preferiscono una vita breve (come nel post precedente).
Buona continuazione degli studi
ALIDIFARFALLA73, benvenuta. Naturalmente la tua visita era la più attesa e ti ringrazio per questa presenza importante. Il tuo post mi ha così colpito che ne ho tratto argomento di discussione su un tema, peraltro, delicato e molto personale. Poiché conosco bene la sapienza di coloro che frequentano questo blog, non mi è parso né azzardato oppure fuori luogo.
La tua emozione mentre hai vissuto questo momento e che hai riversato nel post, era quasi palpabile, oserei dire. Un ulteriore segnale di maturità e di apertura, perchè decidendo di condividere in pubblico ciò significa anche nutrire fiducia in coloro che ti vengono a trovare sul blog. Una fiducia che è stata ben riposta, a giudicare dal tono dei commenti lasciati.
La tua giovane età, denunciata dal nick, ti avvicina molto alla tua (ex) bambina, nei ricordi ancora presenti della tua “prima volta”. Per questo credo ci sia stato un coinvolgimento così rilevante. La sua età. mi permette, inoltre, di constatare come stia calando l’età del menarca rispetto a pochi anni fa e questo investe le “nuove madri” di un ruolo di maggiore attenzione e responsabilità. Tu, ovviamente, ne sarai capace. E mentre ancora smaltisci l’emozione: auguri sia a te che a lei.
Un post molto tenero e femminile, stamattina quando l'ho letto pensavo di non trovare parole - da maschietto - per commentare.
RispondiEliminaStasera ...le parole non cel'ho più.
un abbraccio
Tenero e lieve (come ali di farfalla)il post, grande e sensibile l'anima di chi l'ha trascritto. Potessimo comprenderci in questo modo! Ringrazio entrambi per questa dolce esperienza. Un abbraccio. harmonia
RispondiEliminaCiao Frank
RispondiEliminabuon fine settimana
un sorriso
Maria
ALDERABAN, anche se le parole si sono smarrite, conta la tua presenza, unita alla stima che è reciproca.
RispondiEliminaUn abbraccio
HARMONIA, grazie per le tue parole che confermano, una volta di più, un animo delicato, attento e ispirato. Ti ringrazio per l’apprezzamento. Quando viene da persone come te, risulta difficile trovare un’unità di misura, perché le trascende tutte. Ma il merito maggiore è di colei che mi ha ispirato il post.. Quanto poi alla comprensione, confidiamo in questi piccoli passi che compiamo per presenze assennate, come te, nella blogosfera. E’ un inizio.
Un abbraccio
FEAU, io, invece, più che perplesso sono inquieto quando sento autoproclamarsi Bush tutore della nostra sicurezza, perché è come affidare la guardia di un pollaio ad una faina: sai che tranquille le galline?
Ti ringrazio per il sempre gradito e gentile auspicio e anche se non posso ricambiare subito, sappi che mi fa molto piacere leggerlo il venerdì.
Un sorriso
MARIA, sei gradevole in questi slanci di fine settimana. Grazie e scusami se mi è difficile riuscire a rispondere in tempi ragionevoli. Però rispondo, in differita e apprezzo molto.
Un sorriso
dolcissimo questo post..di trepidazione materna...e l'abbraccio fra madre e figlia dice tutto, per il presente ed il futuro...
RispondiEliminaun soriso
veradafne
VERA.STAZIONCINA, a me è piaciuto così tanto che ho voluto farne un post, con l'appropriato contorno costituito dai vostri commenti, perché chi passa, legge e aggiunge il personale pensiero, costituisce la vera ricchezza del blog. Io ne sono un semplice intermediario.
RispondiEliminaGiusta la tua osservazione,quell'abbraccio, quella ricerca del contatto tra madre e figlia sono un bel simbolo di ottimismo e speranza nel futuro.
Un sorriso
grazie...:-)
RispondiEliminalo immagino come un abbraccio, dove senza parlare, la madre sa quello che la figlia dovrà affrontare nella vita, perchè da lei già vissuto,...ed è come un proteggerla e rincuorarla ad accettare se stessa...
un sorriso
veradafne
( anche a me piace l'idea del blog come momento di dialogo e di scambio di pensieri o emozioni...una piazza...o una stazione;-)
"agorà"?
VERA.STAZIONCINA, quel rapporto madre e figlia presuppone una madre attenta e sensibile ed una figlia che vede nella figura adulta la madre, anche se giovanissima, più che un'amica. Che va bene come ruolo se non prevarica la figura materna.
RispondiEliminaLa piazza virtuale, come antica "agorà" ci sta bene, ma meglio anche parallelamente al tuo nick, pensare ad una stazione, che è un luogo suggestivo e traboccante di sentimenti, con i suoi arrivi e le sue partenze. Luogo di scambio e comunicazione, magari qui sul blog, e dunque nel virtuale, più stabile e rintracciabile.
Un caro saluto
grazie...la stazione l'avevo pensata proprio in quel senso...credo di aver scritto qualcosa di simile nel primo post:-)
RispondiEliminaun sorriso
veradafne
( ma... un piccolo dubbio...se io continuo a ringraziare per ogni tuo commento...non finiamo più?...sarà che siamo troppo "cortesi"? ;-)
VER.STAZIONCINA, infatti la metafora è tra le più indicate. Dovrò andarmi a leggere il tuo primo post, come dovrebbe essere saggia abitudine.
RispondiEliminaP.S.in effetti è un po' imbarazzante. Allora chiudo io qui, semmai riprenderemo le "affettuosità" con il prossimo post :-)))))))))))))