lunedì 4 aprile 2005

Domande senza risposta

Due annotazioni in margine al tragico evento storico di cui siamo testimoni. Interrogativi che non riescono a trovare risposta e che pure meriterebbero un approfondimento. Per me stanno diventando una fissazione.

La prima considerazione, in verità, si agita da tempo e rasenta la contraddizione, una delle tante, che agita il mondo dei teen agers. “Molti giovani presenti in piazza...” “I giovani hanno cantato...” “Si aspettano moltissimi giovani...”. Blanditi, invocati, ricercati e inquadrati, un sito internet e fanzine, l’esercito disarmato dei “papaboys”, come sono stati subito etichettati, viene sempre tenuto d’occhio ed esaltato per la sua forza travolgente e un entusiasmo coinvolgente. Potrebbero rovesciare il mondo, oppure l’Italia (per restare nei nostri angusti confini) in senso metaforico, eppure così non è.

Perché se davvero, a partire dal 1984 (prima giornata mondiale della gioventù) tutti questi ragazzi avessero lasciato una loro traccia, una testimonianza come il vangelo in cui credono imporrebbe, vivremmo davvero in un mondo (e in un’Italia) diversi, in quell’altro mondo possibile che si configura come un obiettivo da raggiungere, E, invece, niente di tutto questo. Si susseguono adunate sempre colorate e rumorose, scorrono di anno in anno giornate mondiali o europee o locali della gioventù, ma con quali risultati visibili?

Come mai tanta vitalità non è in grado di incidere, in maniera sensibile, nella scuola, nel lavoro, nella politica, nel sociale? Non sarà che in gruppo, tra centinaia di migliaia di altri coetanei uniti dallo stesso credo, sia facilissimo manifestare la propria fede, mentre a livello individuale, immersi nelle rispettive realtà, tutto diventa più difficile, fino a negare qualunque appartenenza fideistica? Eppure, dalle cronache spesso un po’ sopra le righe di questi ultimi giorni, sembra che i giovani siano il lievito indispensabile, una presenza ormai caratteristica e caratterizzante, come gli alti prelati che hanno invaso i salotti televisivi invitando gli altri, si capisce, a pregare. Apparire sicuro, ma poi essere?

La seconda riflessione si sofferma sulla gigantesca ipocrisia che pervade i potenti della Terra, quelli che tra breve invaderanno Roma per testimoniare con la propria presenza... Già, ma cosa verranno a testimoniare? Bush, per esempio, che non ha mai smesso di elogiare il Papa negli aspetti che più gli fanno comodo, perché ha ignorato gli appelli per la pace e contro ogni guerra di Giovanni Paolo II?

Se questi potenti della Terra, gli stessi peraltro che stanno affamando la parte più povera e numerosa del pianeta, lo avessero ascoltato, invece che idolatrarlo adesso a futura memoria.

Mi rendo conto che l’utopia di un mondo perfetto non sia realizzabile, ma di determinare un diverso ordine mondiale certo che si potrebbe, Che ci risparmino, dunque, Bush e gli altri suoi amici guerrafondai, qualunque manifestazione di lutto e di rincrescimento, perché sono false, come altrettanto menzognero è l’omaggio ad un Papa che aveva profetizzato la guerra come un’ avventura senza ritorno.

9 commenti:

  1. FEAU, è molto bello il tuo ricordo e il modo che hai adoperato. Grazie, ti fa molto onore.

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  2. Quanto hai ragione Frank !!!on ne potevo più di leggere esternazioni di misticismo religioso dell'ultim'ora.grazie anche stavolta.

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  3. Blue__Angelaprile 05, 2005

    Caro Frank,

    grazie del pensiero e ricambio il saluto affettuoso augurandoti la buonanotte,visto l'orario.

    Ti chiedo scusa se sono poco presente ma sto cercando di fare mille cose per tenere la mente occupata,lontana dai cattivi pensieri.

    Il mio commento riguardo le parole di Bush è pressochè identico al tuo:nn appena ho sentito il suo discorso ho pensato tra me e me "ma che cavolo parli...sei tanto religioso(Bush è il massimo rappresentante del fanatismo cattolico,a parole almeno) e poi ti metti a bombardare mezzo mondo?".

    Il Papa era tanto bravo,tanto buono...ma Bush e i suoi tirapiedi nn lo hanno ascoltato.Pura retorica...nn dovrebbero neanche permettergli di presentarsi ai funerali.Personalmente l'ho trovato disgustoso,lui e tutto il suo discorso.Cos'è che dice sempre?"God bless America"...fossi in Dio lo fulminerei all'istante per la sua ipocrisia.

    Credo che il punto focale sia uno solo:la politica è diventata un terreno di scontro che oggi come oggi privilegia più gli interessi degli ideali.Il Papa era un idealista e purtroppo i buoni ideali difficilmente si concordano con una politica corrotta e malata a livello globale.

    Parli dei giovani,i giovani sono una forza...una risorsa.Eppure restano lì,raramente si fanno sentire se nn in occasioni particolari.Me lo chiedo anch'io cosa c'è che nn va...i giovani potrebbero cambiare il mondo.Forse ci credono ma pensano che la battaglia sia troppo difficile e così si scoraggiano.Nn so dare una risposta...può darsi che,al di là delle parole,sia più comodo nn guardare oltre il proprio orticello...è già difficile viverci in questo mondo,figuriamoci cambiarlo.

    Forse sto soltanto vaneggiando,lo studio mi ha dato alla testa di brutto :)

    Ti abbraccio forte,

    A presto!

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  4. La sola cosa che riesco a dire è "non saprei".

    Ti seguo, spesso mi limito a leggere quello che trovo nel blog, devo ammettere che mi piace questo tuo commentare la realtà, senza indulgere in fatti troppo personali, come purtroppo avviene spessissimo (la maggioranza degli altri blog si concentra sulla dimensione piccinissima delle proprie insulse miserie).

    Ti poni le stesse domande che molti si sono posti sul Papa e io non so rispondere a quei quesiti.

    Vorrei soltanto che in tutto questo gran parlare, che dal fragore sollevato dai media, che dal vai e vieni dei politici e dei capi di stato, oltre le propagande, al di là delle micro storie dei grandi (e delle mini storie di tradimenti e amorazzi dei vari bloggers) potessimo ogni tanto, tutti, intavedere il valore assoluto dell'uomo come tale. Forse era tutto lì il messaggio...di Cristo, del Papa, del Delai Lama o degli atei e dei laici quando dimenticano di essere l'individuo e ricordano di essere UN individuo.

    Un abbraccio.

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  5. sai qual'è il problema dei giovani ( ed è un giudizio strettamente personale)?

    E' che bisogna credere in loro e nella loro capacità di giudizio.

    Purtroppo sono solo usati il più delle volte.

    Il Papa ha avuto un grande potere carismatico su di loro perchè non li ha mai giudicati e li ha sempre accolti ed ascoltati.

    Il punto cruciale di tutto, sempre secondo me, è nella capacità di imparare ad ascoltare....ed è per questo che fioriscono (come dice micionero) i blog in cui si urla il proprio malessere e le proprie miserie quotidiane...perchè non c'è ascolto....e quindi urliamo tutti...ed i politici sono maestri in questo.

    Una buona giornata a te Frank

    Maria

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  6. Mi fa piacere sapere che non sono la sola ad avere certi pensieri.

    Non metto in discussione l'umanità di questo Papa rivoluzionario, è tutto il resto che fa acqua...



    Mi spiace dirlo, ma non ho avuto un'ottima impressione dei giovani rinuniti in piazza S. Pietro. Mi è sembrata una scusa per stare insieme, più che un atto di fede.





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  7. Perchè i giovani di cui tu parli, i papaboys o più ampiamente i giovani che frequentano le parrocchie, vivevano la loro realtà circoscritta a quei giorni indimenticabili, o ppure nei loro oratori, nelle parrocchie, all'ACR. Fuori da questi luoghi per sopravvivere non basta la fede, e si DEVE tornare ad indossare l'abito e la maschera giusto. Purtroppo.



    Un abbraccio.

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  8. domandine da nulla, direi...buongiorno Fratello, anche io mi sono accodato nell'opinione sul Papa Uomo e condivido l'ipocrisia legata alla presenza del Protestante, dell'Anglicano e del Massone nostrano, i tre porcellini che hanno fomentato il disastro della guerra all'Irak...

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  9. Fratello...passa sul fiume e fammi sapere...

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