martedì 5 ottobre 2010

Povera Patria!



L’amaca
di Michele Serra
 


“Un importante quotidiano dedica la sua prima pagina al probabile ritrovamento di una cucina Scavolini. Un premier europeo è accusato di controllare 64 società off-shore attraverso le quali avrebbe sottratto 884 miliardi di lire al fisco del paese del quale è primo ministro. Un celebrato playboy viene accusato dal suo anziano amante gay di averlo mantenuto per anni. Un ministro definisce "porci" i cittadini della capitale del suo Paese. Un sindaco fa sgomberare dai carabinieri i giornalisti che volevano seguire una seduta del Consiglio comunale. Un miliardario a lungo latitante nei Caraibi torna in Italia per spiegare in televisione che i numeri vincenti del Superenalotto erano i suoi e non quelli della sua ex fidanzata, nel frattempo diventata moglie del presidente della Camera. Si indaga sui brogli elettorali che hanno falsato un reality-show. Il Papa annuncia che imbiancherà personalmente il suo appartamento in Vaticano. Viene reso pubblico il regolare contratto di assunzione (diecimila euro di stipendio al mese) con il quale un governo ha pagato il voto di due parlamentari esterni alla sua maggioranza. Una sola di queste notizie è falsa. Sapreste dire quale?”
(29 settembre 2010)


 


Nella prima mattina di Radio Dee Jay il Trio Medusa impazza in lungo e in largo. Ispiratori di numerosi tormentoni tipo le due “coatte” di Ostia e il calippo l’estate scorsa, si sono inventati, accanto alla rassegna “stanca” che esamina le prime pagine di alcuni quotidiani, anche l’informazione plausibile che segue il notiziario delle 8:00. Si tratta di lanci di agenzia, ideati sulla falsariga di quanto diffuso poco prima, con alcune modifiche. Il giochino riesce bene sia perché è la medesima voce del giornalista a leggere le notizie, sia perché le stesse - in alcuni casi - potrebbero verificarsi veramente.
Per questa ragione il pezzo di Michele Serra è mirabile e gli episodi messi così in fila, uno dietro l’altro, proiettano l’immagine di un Paese quasi arrivato alla canna del gas, più tragico che comico con le sue assurde concatenazioni, al punto che sembra davvero plausibile l’idea del papa che decide di tinteggiare la sua abitazione. Vista la sequenza sarebbe perfino auspicabile e rassicurante.



1 commento:

  1. Mi rivedo molto nell'idea della "rassegna stanca".
    Un caro saluto,
    Artemisia

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