APERTURA
Somari per sempre
Il governo dà il via libera alla «riforma» delle scuole superiori voluta dai ministri Gelmini e Tremonti: forti riduzioni degli orari e taglio di 17 mila cattedre, a partire dal prossimo anno. Gli studenti dovranno scegliere il loro futuro a 13 anni. Istituti tecnici declassati a scuole di serie B. L'opposizione e i sindacati: sarà «caos epocale»
(5 febbraio 2010)
Il sonoro raglio della somara unica si è levato alto nel cielo per proclamare: “Riforma epocale”. Fanno a gara, questi cosiddetti ministri, per chi le spara più grosse e se almeno per Gondolo Brunetta esiste la possibilità che l’acqua alta a Venezia faccia giustizia, per la somara unica, supercattolica e che per questo ha consumato di certo almeno un rapporto prematrimoniale, sposandosi quindi a posteriori con un divorziato, in cosa si può sperare? Che se dovesse andare a visitare una scuola (ma ci va?) si verifichi un cedimento strutturale, cosa sempre probabile, ma non auspicabile, perché coinvolgerebbe persone innocenti?
Lo vada a spiegare a quei presidi che si trovano in enorme difficoltà, per l’ordinario funzionamento degli istituti che dirigono, quanto di epocale ci sia nella sua riforma, quando mancano soldi per il materiale didattico, per la carta, per l’inchiostro per stampanti e fax. Vada a spiegare quanto sia epocale l’intervento a quelle famiglie chiamate a contribuire direttamente per mandare avanti la scuola portando gessi, libri e - non può stupire - anche la carta igienica.
Mancano soldi per poter fare anche le cose più elementari, tutto tagliato comprese le supplenze, come alla scuola media Aldo Moro di Frosinone dove erano state garantite fino al termine dello scorso mese. Mentre alla scuola media Rolandino-Pepoli di Bologna il contributo volontario, ormai una prassi da anni negli istituti scolastici, di 50 euro viene destinato, detratta la cifra di 7 euro per l’assicurazione, quasi tutto interamente per coprire le spese per le pulizie, che in questo caso non sono state appaltate all’esterno e per carta igienica, carta per asciugarsi le mani, manutenzione di computer e laboratori. Poi chi può porta da casa gessi e libri per la biblioteca, come ha raccontato un dirigente scolastico. In alcuni licei romani, invece, per coprire le spese di gestione si chiedono fino a 100 euro.
La spieghi, la somara unica, l’epocalità della riforma che prevede la cancellazione della geografia, riducendone di fatto l’insegnamento con la decurtazione di ore nei licei, prevedendone frammenti negli istituti professionali e tecnici. Per non parlare della storia dell’arte che cesserà di essere insegnata quasi dappertutto. Il che per un paese che dovrebbe o potrebbe vivere di turismo costituisce un paradosso totalmente idiota. Come chi ha ideato la “riforma epocale”.
La puntata di Presa diretta sulla scuola ho voluto vederla appunto in diretta. Gran pezzo di giornalismo di inchiesta e gran giramento di palle per quello che hanno fatto vedere. Che schifo! Che rabbia! E bene però che la gente le sappia queste cose. Non si sa mai che qualcuno apra gli occhi.
RispondiEliminaArtemisia