ROMA - "Mi avevano raccontato di uno straccivendolo che andava in giro urlando così. Avevo un orribile titolo alternativo: Sono stanco delle uova al tegamino". Ecco perché Ecce Bombo: "Solamente un suono. Ma posso ripartire da prima?".
Insomma come si trova a rivedersi? Non arrossisce per la presunzione o l'ingenuità di quel Moretti? "Io ho verso il film le stesse reazioni che avevo un anno dopo averlo fatto. Quello che mi emozionava mi emoziona oggi. Casomai ci vedo qualcosa in più. L'aver colto cose che mi apparivano ovvie, come l'emergere delle radio e delle tv "libere" (si diceva così, non sapevamo che sarebbero diventate tutt'altra cosa). E mi viene in mente un'altra cosa, che non c'entra col film: 30 anni fa c'era un'opinione pubblica che reagiva e si scandalizzava, oggi non esiste più. Si digerisce tutto e le due frasi più ricorrenti sono: "La coerenza è la virtù degli imbecilli", stupida e prepotente. E l'altra: "Io non voglio dare giudizi". E perché? Te lo ha vietato il dottore?".
Non è tipo da aver fatto un'indagine di mercato: perché far riuscire Ecce Bombo a quasi trent'anni di distanza? Che cosa le fa credere che oggi possa incontrare un pubblico. E quale? "Penso che possa raccontare quel periodo e anche qualcosa di come siamo ancora: i rapporti tra le persone, quelli familiari, il velleitarismo.... Tra parentesi: io i film sugli anni '70 li ho fatti negli anni '70, come sugli anni '80 negli anni '80, e non dopo, quando sarebbe stato più facile. E poi non è che voglio "occupare il mercato", ce ne stiamo tranquilli al Nuovo Sacher e in una ventina di altre sale"
Questi sono i brani dell’intervista pubblicata su repubblica.it il 6 dicembre e, che per comodità, ho postato qui. “Ecce Bombo” è uno dei più noti tra i film di Nanni Moretti, e, come altri, è stato una fucina di tormentoni e dialoghi che sono entrati a far parte di un linguaggio, magari di nicchia, ma esilaranti. Personalmente sono molto legato a “Bianca” e “Palombella rossa”, però visto che nella circostanza si celebra “Ecce Bombo” ecco la riproposizione di alcuni dialoghi "cult".
Michele, al telefono con un amico, è indeciso se andare o meno ad una festa. Decide di andare poi, all'ultimo momento prima di attaccare il telefono, cambia nuovamente idea.
Michele No veramente non...non mi va. Ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è? Non è che alle dieci state tutti a ballare i girotondi ed io sto buttato in un angolo...no. Ah no, se si balla non vengo. No, allora non vengo. Che dici vengo?. Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate "Michele vieni di là con noi, dai" ed io "andate, andate, vi raggiungo dopo". Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo.
- Ora abbiamo una telefonata in diretta. Pronto, come ti chiami?- Mario.-Ciao Mario, come stai?- E' come sto, come sto? Sto male.- Hai una carica molto negativa, oggi è?- E' diciamo che al limite sto così. Però io sentivo che le risate tue, lui che cercava di essere allegro, lo capisco, perché io ho fatto finta fino a un paio d'ore fa. Io sono rientrato da due ore e ho fatto finta. HO FATTO FINTA. Adesso la mattina quando esco faccio finta, vado a prendere un caffé e faccio finta, fumo una sigaretta e faccio finta, dico due parole in una certa maniera e faccio finta...
- Senti che lavoro, me ne ero dimenticato, che lavoro fai? - Beh mi interesso di molte cose. Cinema, teatro, fotografia, musica, leggo... - Concretamente.-Non so cosa vuol dire?- Come non sai, cioé che lavoro fai? - Nulla di preciso. - ...Come campi? - Ma... te l'ho detto giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose. - E l'affito? - Vivo con mio fratello e non lo pago. - I vestiti? - E' un amico per esempio che va a Londra gli dico di portarmi delle cose degli abiti. - Il mangiare? - Mi ospitano molto spesso.- Questa sigaretta qui? - Ho incontrato un amico stamattina e mi ha dato due pacchetti di queste.
L'ho letta volentieri mi servi a tenermi aggiornata :-P NIKKA
RispondiEliminaSono passata per un saluto veloce:-)
RispondiEliminaCiao a presto.
Fioredicampo
Mi si nota di più se commento o non commento? Vabbè dai commento. Anzi no. Vabbè, sì va.
RispondiEliminaaldiladellospecchio, grazie, proverò ad aggiornarti, allora.
RispondiEliminaFioredicampo, un saluto in ritardo, ma ci sono. Adesso.
stone, è uno dei tormentoni che fece epoca ed è ancora irresistibile, come molti dei dialoghi di Nanni Moretti.