Apparire senza esserci, ma solo per marcare il proprio posticino nella sterminata blogosfera. Riemergere dall’apnea e cominciare a (ri)guardarsi intorno, per riprendere confidenza con gli strumenti abituali, con persone vecchie e nuove. L’esigenza, anche, di procedere ad una sorta di censimento tra i blog (e i loro gestori) che hanno chiuso i battenti, si sono eclissati: chi scomparendo nella blogosfera e dissolvendosi in essa, talaltri – invece – abbandonando i propri scritti alla pubblica lettura e, per chi li ha conosciuti, anche al rammarico per potenzialità perdute, contributi accrescitivi. Ma alla “mortalità” si contrappongono nuovi ingressi, nuove conoscenze, capaci anche di assorbire quella che era la (buona) consuetudine di aggiungere pensieri, di integrarne altri, di visitare e ricevere ospiti. Occorreranno nuove risorse e spazi da ritrovare.
Riemergo, comunque e posso finalmente scriverlo, come parte terminale di un tormentato percorso. Nessun problema di salute, va precisato, perché in genere – e purtroppo - quando si sta per un prolungato periodo in silenzio il primo pensiero corre a malattie, riabilitazioni, malesseri fisici. Invece no. Per fortuna, chiaro, anche se in questo non posso rivendicare alcun merito.
Impegnato a risolvere un delicato problema familiare, dove era necessaria la massima attenzione a non pregiudicare i rapporti, a non desistere, anche se la ragione poteva essere dalla tua, ma la sordità aveva trovato collocazione dall’altra parte. Fatale che la maggior parte delle risorse fosse concentrata laddove era necessario. Fatale che il prolungarsi di questo stillicidio avesse ripercussioni sull’umore, sul morale, riflettendosi poi sulla parte di te che permette di non crollare.
Alcuni riverberi sono entrati direttamente nei miei post, li hanno invasi e non poteva essere diversamente. Quando si comunica, in questo “strano” modo, non si può far finta di niente fino in fondo. O meglio, per un po’ ci si può anche riuscire, ma prima o poi prevaricano le realtà del quotidiano, si comincia ad esserci di meno, a comparire e poi scomparire neppure rendendosi conto della fuggevolezza delle giornate. Dal pieno e cupo autunno nel pieno fulgore dell’estate. E c’è finalmente il sole.
Tutto questo serve anche a spiegare certe scelte che ho operato: molti più articoli postati che non propri commenti, poco spazio al quotidiano, ai “sentimenti” che sono poi il filo conduttore, completo silenzio su altri fronti che sono poi i blog che si frequentano, che si prediligono. Non era quello il tempo delle spiegazioni, amaro dover ricordare, ancora di più pensare alla difficoltà di doversi esprimere. E così ho scelto di non comparire. Sempre pensando alla provvisorietà della situazione. Sempre pensando a come sarebbe stato più gradevole poter tornare ed esclamare: “finalmente!”.
Così è stato un apparire, ma senza esserci con la propria anima, con lo stesso impegno, come mi sono sempre riproposto di fare.
Tra breve staccherò per un periodo di ferie, ma il posticino nella sterminata blogosfera sono tornato ad occuparlo. Anche se la concorrenza di Facebook risucchia tempo e risorse mentali.
Ma le amate sponde del blog, soprattutto degli altri, sono proprio un’altra cosa.
"Qualche volta Dio uccide gli amanti per non essere superato in amore" Alda Merini.
venerdì 6 agosto 2010
Finalmente!
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Accidenti come incuriosisci con questo dire e non dire!
RispondiEliminaMi sembra di capire comunque che in qualche modo ti sei levato un peso.
Sono contenta di cio'.
Si' c'e' un po' di fuga nella blogsfera e secondo me grande peso ce l'ha Facebook e tutti gli altri social network. Troppo piu' facile e immediato. La gente e' pigra quanto a scrivere. Scrivere comporta dover pensare, formulare frasi evitando errori e refusi, sforzarsi di essere chiari, magari rileggere quello che si e' scritto, ecc.
Per me che sono un grafomane compulsiva e' un piacere ma capisco di essere un po' patologica. :-)
Ciao, Frank, rilassati e goditi le ferie.
A presto.
Artemisia
faccia di libro ha mietvto vittime illvstri, ma presto ci sarah il riplusso anke lì, il teNpo eh galantvomo
RispondiElimina
RispondiEliminaastime, grazie:-) Per le vacanze ancora pochi giorni.
Ricambio l'auspicio.
Artemisia, se avessi messo come tag: successione, eredità, mutuo, sarei stato più chiaro? :-)
In effetti tolto un peso, anche se ancora non formalmente, sono subito pronto per caricarmene un altro. Ma sopravviverò, anche se le tensioni - che mi hanno attraversato - saranno di tipo diverso.
Quanto a Fb si tratta di una considerazione relativa al mio di tempo, assorbito da una formula, certo più immediata, che coinvolge se entri nel meccanismo e trovi il luogo dove sfogarti. Volendo si raccolgono (e questo m'interessa maggiormente) anche una valanga d'informazioni. Nella fattispecie riesce meglio la distrazione, che non di fronte alla tua coscienza quando decidi di comunicare nel blog. E cosa, anche comunicare. Dove lo stato d'animo presente non puoi espungerlo, se di un racconto del proprio vivere si tratta.
Ignoro, ovviamente, se coloro che hanno abbandonato i rispettivi blog siano confluti poi su Fb. Sta di fatto che non li ho più trovati. Bisogna abituarsi.
Grafomane patologica? Meglio non guarire dalla presunta patologia :-)
A presto, cara Artemisia.
phederpher, continuo anche nella blogosfera, a dispetto di Fb: due binari che corrono in parallelo, per due differenti impegni. Poi la moda detterà altre preferenze.
RispondiElimina"compulsiva", non "patologica". E' leggermente diverso e poi la definizione non e' mia. L'ho copiata da un altro blogger amico ;-)
Ciao,
Artemisia
RispondiEliminaBen ritrovato e in bocca al lupo per tutte le cose che ti stanno a cuore! :)
Io non amo Facebook e non mi sono iscritta.
Secondo me una fuga dai blog c'è, ma continuo a preferirli, soprattutto quando l'autore si sforza di scrivere bene e con un po' d'impegno. Vale la pena tentare di fare un prodotto di qualità senza guardare al numero dei lettori o dei commenti, perché ci sarà sempre qualcuno che, passando, saprà apprezzarlo.
Saluti
Romina