martedì 26 agosto 2008

Le due realtà


Non è stata la stessa cosa.


Soltanto quando l’ultimo ciuffo di capelli viene inghiottito dal sottopassaggio della stazione mi rendo conto di essere nuovamente da solo. La mia condizione primaria, dunque agevole da ritrovare. Ma dopo due settimane trascorse con lei “azzeccato azzeccato” come direbbe fintamente infastidita, il ritorno alla realtà è desolante.

I ricordi impregnano la mente, invadono il  cuore, penso che se c’è l’angelo custode sia come lei che è attenta, sensibile, calorosa, istintiva, dolce, tenerissima. Anche capricciosa certo, insopportabile, ma con la straordinaria capacità di passare immediatamente ad una fase  in cui lo sgarbo (banalissimo), l’insofferenza (modestissima) vengono miniaturizzati dalle sue labbra avide di dare e di ricevere baci. Il tassametro sentimentale è impazzito nel tentativo di aggiornare la contabilità. Si è bloccato dopo la prima ora.


Eppure non è stata la stessa cosa.


Nel sacchetto da viaggio ha insistito per infilarci sei crostatine, due panini (erano tre nei suoi propositi iniziali venuti meno quando le ho fatto osservare che così diventavo tutto ciccia e brufoli) imbottiti con formaggio e salame, un paio di banane, la bottiglia d’acqua. Alle chiavi di casa troverò poi agganciato un campanellino.


Ma non è stata la stessa cosa.


Non ho pianto. Non piango mai quando la lascio. Una diga emotiva riesce ancora a tenere sotto controllo le lacrime. Se dovesse saltare… Solo la voce a volte s’incrina, bloccandosi un istante, poi si ripristina. Gli sforzi che però faccio nella circostanza sono titanici. Se indugiassi a srotolare la collezione di immagini si sovrapporrebbero momenti importanti e ancora tiepidi.


Però non è stata la stessa cosa.


Mi arricchisce questa donna che vorrei accanto non per un paio di settimane in agosto, qualche giorno nelle feste comandate, ma più a lungo. Sono ormai inadeguati questi ritagli di calendario.

Mi arricchisce e mi completa, anche perché mai a nessuna ho permesso di conoscere tanto (credo ormai tutto) di me. Si è impadronita delle chiavi del mio cuore, ha indovinato la giusta combinazione aprendolo e si è intrufolata dentro. Adesso abita lì.


No, non è stata la stessa cosa.


Paradossalmente, ma in modo significativo, più si sta insieme (sebbene nella miseria di 14 giorni) e più si evidenziano le difficoltà di poter prolungare questi giorni in futuro. Se ci sarà poi un futuro per noi due.


Non è stata la stessa cosa, in questo contrasto tra il vissuto e ciò che vivo adesso, perché lei una famiglia ancora ce l’ha. Io no. Non più. Il piano della vita è sfalsato.

Un’osservazione banale, ma racconta la realtà più efficacemente di tante metafore. Che infatti stonano, fino ad apparire incongrue e totalmente fuori registro.


Ecco perché non è stata la stessa cosa, voglio dire la medesima magia delle altre volte. È bastata una normale considerazione, ovvia fino alla stucchevolezza, a rovesciarmi addosso un profluvio di appiccicose negatività. E spegnermi.

9 commenti:

  1. è bello leggere queste cose dette da un uomo, proprio in questo periodo in cui mi pare che l'universo maschile sia inesorabilmento arido di sentimenti.

    Ritagli di calendario, dici.

    Pesano. Immagino.

    Ma forse sono la tua fortuna: niente noia, niente abitudine, niente scazzi. Poi si riparte nelle rispettive vite, ansiosi, famelici dell'incontro successivo.



    Abita lì, dici.

    E' il futuro che opprime, vero?



    Purtroppo non ci sono risposte, nè tarocchi, nè oroscopi, nè indovini. Tocca vivere ogni momento, nella speranza che il futuro non ci crolli adosso all'improvviso.

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  2. iosempreioagosto 27, 2008

    ehm... mi domando se a volte non si dà eccessiva importanza a talune considerazioni.

    firmato: un'inguaribile ottimista

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  3. Caro Frank,

    non credo nella fatalità, nel destino e in nessun "disegno" già realizzato per il proprio futuro, ma....

    come ti dissi una volta, credo nella volontà e nel libero arbitrio. Se davvero lo vuoi, puoi cancellare tutte le partenze dal tabellone, dipende solo da voi.

    Se ci sono riuscita io, fidati, può farlo chiunque!

    Un abbraccio



    NuvolaMarina

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  4. bluminda, scusa per il ritardo. Ho letto con molta attenzione ciò che hai scritto e lo rileggerò ancora, perchè sono certo che nelle tue parole sia possibile trovare la chiave interpretativa di questo delicato momento. Un momento vissuto nella speranza, chè altro non si può fare, per adesso.

    Ti ringrazio per l'apprezzamento, ma la sottolineatura è appropriata, visto che da un sentimento frantumato è nato questo blog e anche se al silenzio si è sostituito un discreto frastuono resta il "brand" a caratterizzarlo.

    Credo anche che l'universo maschile non sia così scarno come paventi. Possiedo lettere scritte da amici intrise di una acuta e, per certi tratti, dolorosa sensibilità.

    iosempreio, può darsi, cara amica, può darsi, ma la firma denuncia uno stato d'animo particolare. Magari te ne darò merito tra un po' di tempo.

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  5. NuvolaMarina carissima, dovrò relazionarti in privato su questa storia. Ho l'esigenza di farlo, di confrontarmi con te ed essere ascoltato, come sei in grado di fare tu.

    Un caro abbraccio.

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  6. Quando vorrai e potrai Caro Frank. Sarà per me un rinnovato piacere, rileggere il nome di un Amico, nella mia posta.



    NuvolaMarina

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  7. Non sai quanto sei fortunato. Hai lei ed il suo amore nei periodi liberi da impegni. La noia non puè intaccare il vostro rapporto.

    Si è presa il tuo cuore e ci ha appeso un campanellino. Chi sta meglio di te?

    Il futuro non esiste, perché pensarci?:-)

    Bentornato,

    ross

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  8. mettiamola così: se si rinuncia all'ottimismo, si sprofonda nella palude.

    parlo per me, eh.

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  9. NuvolaMarina, e per me un grande piacere tornare a visitarti. Devo assolutamente farlo.

    Un caro abbraccio, cara Amica.

    ross, come sempre riesci a trovare le parole giuste ed una diversa prospettiva di guardare agli avvenimenti. In ogni caso, rispetto a quando ho scritto queste riflessioni, va già meglio. Credo proprio che siano da prendere come punto di riferimento le tue considerazioni. O almeno da qui partire nel viaggio attraverso i sentimenti. Grazie e bentornata tu da queste parti. :-)

    iosempreio, e io nella palude non intendo sprofondarci. Non è il momento.

    Naturalmente anche tu aggrappati a qualunque rametto, rifugiati in qualsiasi insenatura per evitare le sabbie mobili.

    Un caro saluto.

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