TIBET – CINA Le foto del massacro tibetano. Una serie di immagini che testimoniano la violenza del regime cinese contro i manifestanti che, in questi ultimi giorni, hanno chiesto a Pechino più libertà.
Roma (AsiaNews) – Negata da Pechino, la violenta repressione dei manifestanti e dei monaci tibetani viene illustrata da una serie di foto particolarmente violente, inviate dalla dissidenza tibetana in occidente. Si tratta di immagini particolarmente crude, inviate dal monastero di Kirti al Free Tibet Campaign.
Le foto sono state scattate il 16 marzo scorso nella provincia tibetana autonoma di Amdo, che attualmente fa parte della provincia settentrionale cinese del Sichuan. Secondo il Free Tibet Campaign, il massacro è iniziato dopo che i religiosi del monastero di Kirti hanno inneggiato al “Tibet libero” ed al Dalai Lama. Ai monaci si sono aggiunte 400 religiose buddiste e gli studenti della scuola media tibetana locale.
La polizia cinese, che controllava a vista il monastero sin dall’inizio delle proteste (il 10 marzo scorso), ha aperto il fuoco contro la folla. Secondo i dati del governo tibetano in esilio, circa 20mila tibetani del Sichuan hanno protestato in segno di solidarietà con i monaci tibetani. Delle 20 vittime accertate della repressione, 9 sono state identificate: fra questi, ragazzi di 15 e 17 anni.
Fonte: AsiaNews
Avevo già auspicato, in tempi non sospetti, che l’idea di boicottare i Giochi Olimpici di Pechino sarebbe stata da attuare. La sanguinosa repressione, in corso nel Tibet, da parte del governo cinese rafforza questa convinzione. Le foto che ho deciso di pubblicare rendono indifferibile un'azione, non tanto coraggiosa quanto ovvia.
Purtroppo i governi del mondo si stanno limitando a blande proteste, manifestando quella solidarietà ai manifestanti, che non si nega mai a nessuno, senza nulla di concreto. Perfino il ciarliero Vaticano, sempre pronto a metter bocca dappertutto, segnatamente tra le nostre lenzuola, persiste nel suo ormai imbarazzante e sconcertante silenzio. Si fosse trattato di embrioni…
La nausea maggiore deriva dalla ormai stretta connessione tra economia e ragione di stato, che induce i massimi rappresentanti a non fare nulla che possa precludere i traffici commerciali con
È stomachevole che venga fatta cadere unicamente sugli organismi sportivi la ragionevole scelta di mandare in fumo, con la mancata partecipazione, l’Olimpiade di Pechino. Una decisione che non assumeranno mai, tra l’altro. E così si registra il vile silenzio e il prevalere di logiche che mi sono estranee. Lontanissime dal mio modo di pensare e a cui non mi adeguerò mai.
Mi auguro che l’impressionante testimonianza fotografica si diffonda ad ogni livello, in modo che nessuno possa affermare impunemente: “Io non sapevo”.
Da giovane ero un sostenitore della separazione della politica dallo sport, ma le olimpiadi non sono altro che un evento mediatico ed economico che giova alla politica.
RispondiEliminaGli atleti non sono piu' espressione di De Coubertain da tempo.
Boicottaggio.
e non adeguarti mai.
RispondiEliminaVista la situazione di censura totale che c'è in Cina, credo che sarebbe più utile partecipare,... poi la maniera di manifestare in sostegno per il Tibet e la libertà di epsressione, la si trova (se si vuole).
RispondiEliminaBeppone, scopriamo con rammarico i nostri ideali giovanili. Ma non dobbiamo scoraggiarci. Il boicottaggio è ormai una parola molto pronunciata nelle ultime settimane. Non se ne farà niente, però noto che la sensibilità è cresciuta.
RispondiEliminaalenic59, non ci sarà questo pericolo. Odio l'omologazione corrente. Grazie per il sostegno. Da parte delle persone intelligenti è gratificante e rassicurante.
Alderaban, è vero ciò che affermi, ma temo che la censura impedirà ogni contatto con l'esterno e saranno rigidissime le misure anti dissenso. Una partecipazione, come tu proponi, potrebbe perciò non ottenere alcun risultato concreto e servire al rafforzamento della dittatura cinese. Però si tratta anche di un'opportunità che, se si vuole come osservi giustamente, potrebbe essere ben sviluppata.
L'errore, peraltro, sta nel manico, ossia nell'assegnazione dei Giochi a Pechino.
AnnA, grazie. Spero che la tua Pasqua sia stata buona come la mia.
Un caro abbraccio
E' con amarezza che mi permetto di proporre il problema Tibetano.
RispondiEliminaUn invito a firmare gli appelli proposti da Amnesty International e da Avaaz.org
Semplicemente un'espressione di coscienza e civiltà.
Proponetelo nel vostro blog e ... perdonatemi "l'intrusione"
Grazie
Un sorriso ;-)
Amina
Amina, grazie a te per averlo proposto. Letto e firmato.
RispondiEliminaUn sorriso, pur nell'amarezza per la situazione tibetana.