domenica 8 settembre 2013

Impressioni a settembre


Fanno quasi tenerezza queste giornate settembrine di sole. Come se l'estate evaporando volesse lasciare una carezza calda e farsi perdonare il pugno rovente di luglio. E io, che di luce e calore mi nutro, le assaporo con voluttà, mentre la consapevolezza della stagione declinante incide la malinconia nell'anima. 
Settembre, nei ricordi dell’infanzia, rappresentava il terzo e ultimo mese di vacanza, quando le scuole iniziavano il 1° ottobre e c’erano i “remigini” in prima elementare.
Perciò era necessario ricominciare a prendere confidenza con libri e quaderni, allegramente abbandonati nella prima metà di giugno. Magari un po’ si sbuffava, il giusto però, senza isterismi. Eravamo più tranquilli tutti. E poi collaborava il tempo, nella persuasione, che s’incaricava di dissolvere ogni immagine vacanziera con quella pioggia sottile, che pareva sospesa per aria e l’ineluttabile progressivo calo delle temperature. Anche questo vissuto senza drammi, perché in tv ci pensava il colonnello Bernacca a rassicurare, con bonomia e pacatezza. E i telegiornali non aprivano con la “sconvolgente” notizia che cominciava l’autunno.
Rivedo, tra la caligine delle immagini, un maglione a trecce color corallo, quello che mia madre mi faceva indossare prima di uscire, al posto delle magliette a maniche corte (che non erano ancora t-shirt) destinate ad essere riposte nei cassetti. E poi, rientrato a casa, avvertivo nell’aria quell’aroma di naftalina, perché dagli armadi si tiravano fuori le prime leggere coperte per dormire al caldo durante la notte.
Adesso, che queste suggestioni non esistono più, è il calore dei sentimenti a riscaldarmi, mentre calano le ombre della sera e la domenica è già finita.